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F1, Gp Spagna (Midfield): Alpine trova conferme, super lotta per la decima piazza

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La compattezza del fazzoletto di centro gruppo non è una novità e in quest’ottica ogni punto può fare la differenza. Ne è stato un caso eclatante la battaglia degli ultimi chilometri della tappa catalana, che ha visto ingaggiarsi ben 5 piloti a caccia di un punto. Intanto restano le certezze di chi guida il midfield e le conferme di chi è alla ricerca di propria identità.

Nel mondiale che assegna i punteggi ad esclusione di Mercedes, Red Bull e Ferrari, seppur nella mischia del midfield, la McLaren si conferma davanti agli altri mentre Alpine ha confermato le sensazioni emerse a Portimao una settimana fa.

Se togliessimo i tre team che abbiamo appena menzionato, la McLaren lascerebbe Barcellona con tre doppiette in quattro gare e, come si può notare nella nostra classifica, 169 lunghezze delle 176 disponibili. Tutto ciò dimostra come il team di Zak Brown e Andreas Seidl abbia incalzato un ritmo costante come mai avevamo notato nelle passate stagioni. Il fine settimana che si è disputato sul tracciato del Montmelò ha esaltato Daniel Ricciardo che, per la prima volta in questa stagione, ha messo alle sue spalle Lando Norris sia in qualifica, che in gara. L’Australiano ha avuto un passo più incisivo dell’inglese sin dal sabato, quando gli aveva rifilato ben quattro decimi nel giro decisivo in Q3. In gara ha confermato il passo superiore al compagno nel momento della lotta con la Ferrari di Carlos Sainz, costringendolo a dargli strada. Nonostante le circostanze di una gara non così brillante da parte di Norris, la McLaren conferma come l’unico avversario sia la rossa di Maranello.

Dopo l’exploit di Portimao, c’era tanta attesa per la tappa spagnola, che in casa Alpine avrebbe avuto una valenza importante. A valle del quarto weekend del campionato, il riscontro vede confermare le buone sensazioni del Portogallo. Il team che porta i colori francesi si è messo in buona luce in più occasioni, una su tutte in qualifica. Esteban Ocon quasi a sorpresa ha stampato il tempo che gli è valso la quinta piazza, dando immagine di una velocità che ancora non si era vista finora. E se i detti ci prendono bene, “chi va forte a Barcellona, va forte tutto l’anno…”. Dal qui a dire che l’Alpine resterà di questo livello, se non superiore, non è ancora il momento, meglio aspettare ancora una manciata di appuntamenti. Infatti qualche incertezza è emersa in regime di gara, quando il passo di Ocon non è stato all’altezza delle coppie Ferrari e McLaren, senza dimenticare la strategia di un Alonso ancora non al top in termini di feeling. Dopo una qualifica complicata nel confronto con il compagno, il pilota di casa si era mantenuto nella top ten, ma il crollo delle gomme nel finale lo ha messo fuori dalla lotta per il punto e costretto di conseguenza ad una sosta supplementare.

Se la scorsa settimana si guardava con fiducia alla gara in Spagna, il resoconto in casa AlphaTauri si rivela quasi una fotocopia. La AT02 sembrava aver dato sensazioni incoraggianti ad inizio weekend in termini di adattamento con il tracciato, ma poi è venuta nuovamente a mancare la concretezza. Pierre Gasly, che con le unghie e con i denti ha agguantato la decima piazza nella splendida mischia finale, si è detto fiducioso in vista delle prossime gare, a discapito di un Yuki Tsunoda sempre meno zen. In un fazzoletto così serrato i dettagli sono fondamentali e un fattore chiave da trovare non può che essere quello della consistenza.

Continua a deludere l’Aston Martin e a preoccupare non poco Lawrence Stroll, costretto a rivedere le aspettative per questa stagione. Barcellona è un banco di prova importante per le monoposto e per il team di bandiera inglese vale come un’altra bocciatura. Con chiarezza infatti è emerso come la AMR21 sia al momento una vettura con molti limiti. Se la compattezza del gruppo può regalare qualche posizione al sabato, quando il fattore passo gara diventa incisivo, tutte le falle del progetto vengono a galla.

Se la fortuna è cieca, la sfortuna sembra vederci bene. Ne è il caso del GP di Antonio Giovinazzi che avrebbe avuto le carte in regola per conquistare il primo punto stagionale per sè e per il team. Ci troviamo però ancora costretti a parlare al condizionale, visto che una gomma con un problema ad una valvola ha sgonfiato ogni possibilità di successo per lui. La sosta di quasi un minuto non ha permesso a Giovinazzi di piazzarsi attaccato al gruppo in regime di safety car, per poi provare subito a liberarsi degli altri e gestire di conseguenza il passo, evitando di spingere per rimontare. Resta a secco anche Kimi Raikkonen che è uscito sconfitto dalla lotta nei giri finali.

Nel testa a testa fra le sole Haas e Williams bisogna sottolineare il lavoro di Mick Schumacher che ha mostrato i muscoli, per quanto possibile a causa del mezzo, in ben due occasioni in gara. Dopo la partenza e in seguito alla bandiera verde dopo la Safety Car, guidava il gruppo di coda, salvo poi essere sopravanzato dalle Williams a causa della mancanza di passo.

Classifica piloti

  1. Lando Norris McLaren 96
  2. Daniel Ricciardo McLaren 73
  3. Esteban Ocon Alpine 49
  4. Lance Stroll Aston Martin 38
  5. Pierre Gasly AlphaTauri 37
  6. Fernando Alonso Alpine 24
  7. Yuki Tsunoda AlphaTauri 23
  8. Kimi Raikkonen Alfa Romeo Racing 22
  9. Antonio Giovinazzi Alfa Romeo Racing 20
  10. Sebastian Vettel Aston Martin 15
  11. George Russell Williams 9
  12. Mick Schumacher Haas 1
  13. Nicolas Latifi Williams 1

Classifica costruttori

  1. McLaren 169
  2. Alpine 73
  3. AlphaTauri 60
  4. Aston Martin 53
  5. Alfa Romeo Racing 42
  6. Williams 10
  7. Haas 1

Classifica giri veloci

  1. Lando Norris McLaren 3
  2. Fernando Alonso Alpine 1

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