OLIMPIADI: DAL MOLIN STOP, GIOVEDI’ IN PISTA VALLORTIGARA, HOOPER E BORGA
Finisce in semifinale la corsa di Paolo Dal Molin. L'azzurro delle Fiamme Oro Padova, di lontane origini bellunesi, si batte bene, ma termina il suo percorso nei 110 ostacoli con un 13”40 (+0.1) che non basta per entrare tra gli otto che si contenderanno le medaglie. Domani, un giovedì intensissimo per i colori azzurri, scenderanno in pista la vicentina Elena Vallortigara (qualificazione dell’alto), la veronese Gloria Hooper (batteria della 4x100) e la veneziana Rebecca Borga (batteria della 4x400).
DAL MOLIN - Niente da fare per Paolo Dal Molin. La finale olimpica resta un sogno che l'azzurro non riesce a tramutare in realtà (partendo comunque dal presupposto che l'ultima volta per un italiano fu ai Giochi di Mexico City 1968, quando Eddy Ottoz centrò il bronzo). Il quarto posto nella seconda semifinale in 13”40 (+0.1) non basta per passare (dodicesimo crono complessivo). A conti fatti, per riuscire sarebbe servito correre dalle parti del record italiano: l'ultimo a qualificarsi è infatti il britannico Pozzi, con 13”32, cinque centesimi oltre il limite nazionale siglato dall'azzurro agli Assoluti di Rovereto. Peccato, perché se da un lato l'Olimpiade di Dal Molin non può essere considerata in negativo (13”44 in batteria, 13”40 in semifinale, prestazioni di tutto rispetto), dall'altra appare chiaro che riuscire ad entrare tra gli otto sarebbe stato possibile. La corsa del piemontese comincia benissimo, con il consueto start da centometrista (0.133 il tempo di reazione), ma il vantaggio acquisito su tutti gli avversari viene meno con il passare degli intervalli, e a metà, complice anche qualche contatto con le barriere, l’equilibrio è ristabilito. Sul traguardo Dal Molin è quarto, preceduto nel tuffo anche dal giamaicano Damion Thomas (terzo in 13”39, vittoria per Devon Allen in 13”18). Il migliore del turno è ancora una volta lo statunitense Grant Holloway, con 13”18 (dopo il 13”02 di ieri in batteria). "Per me è un fallimento - il fin troppo duro commento di Paolo Dal Molin - perché so di essere in ottime condizioni, e avrei potuto ottenere la finale. Ci tenevo, mi fa male, sono davvero addolorato".
TRE VENETE IN GARA DOMANI – Giovedì sarà una giornata movimentata, ai Giochi olimpici di Tokyo, per l’Italia dell’atletica. A partire dalle 2.00 del mattino (le 9 locali) andranno in campo, tra batterie e finali, ben venti azzurri, impegnati su pista, pedane, e strada. Si comincerà nel cuore della notte, come detto, con le qualificazioni del salto in alto donne (via alle 2.10): in campo anche la vicentina Elena Vallortigara, a caccia della misura di qualificazione, fissata a 1.95, o comunque di un posto tra le migliori dodici, quelle che si disputeranno le medaglie nella finale di sabato 7 (ore 12.35 italiane). Alle 3.00, spazio alla staffetta 4x100 donne, impegnata nel primo turno (con Irene Siragusa, la veronese Gloria Hooper, Anna Bongiorni, Vittoria Fontana). Promozione per i primi tre quartetti di ciascuna delle due batterie, più i migliori due tempi. Alle 4.30, tornerà in pista il campione olimpico dei 100 metri, il poliziotto Marcell Jacobs, insieme ai compagni di squadra della staffetta 4x100: il quartetto sarà composto da Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Eseosa Desalu e Filippo Tortu. Alle 9.30 (le 16.30 locali), ecco la 20 km di marcia maschile, prima gara del programma su strada, in scena nella lontana Sapporo, circa mille km a nord della capitale giapponese. Tre gli atleti italiani iscritti: Francesco Fortunato, il poliziotto Massimo Stano, e Federico Tontodonati. L’ultima prova con azzurri sarà il primo round della staffetta 4x400 femminile, programmato alle 12.25. Queste le quattro frazioniste: Mariabenedicta Chigbolu, Alice Mangione, Petra Nardelli e la veneziana Rebecca Borga. Azzurre in seconda batteria, alle 12.37, contro Stati Uniti, Olanda e Gran Bretagna (da fidal.it – foto COLOMBO/FIDAL).