L’Indonesia nega il visto agli israeliani: fuori dai Mondiali di ginnastica artistica, escluso un Campione Olimpico
L’Indonesia ha negato il vista agli israeliani che avrebbero dovuto partecipare ai Mondiali 2025 di ginnastica artistica, in programma a Jakarta dal 19 al 25 ottobre. Il Paese asiatico, a forte maggioranza musulmana, ha deciso di non consentire l’ingresso di atleti proveniente dal Paese, come ha dichiarato il ministro degli affari legali Yusril Ihza Mahendra.
Lo stesso Yusril ha puntualizzato che la decisione è in linea con la politica dell’Indonesia di non intrattenere rapporti con Israele fino a quando quest’ultimo non riconoscerà “l’indipendenza e la piena sovranità dello Stato di Palestina”. Sul tema era intervenuto anche il presidente Prabowo Subianto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: “Il mondo deve avere una Palestina indipendente, ma deve anche riconoscere e garantire la sicurezza e l’incolumità di Israele”.
Spicca la grande esclusione di Artem Dolgopyat, Campione Olimpico di Tokyo 2020 al corpo libero e argento nella stessa specialità ai Giochi di Parigi 2024. Il 28enne avrebbe cercato di difendere il titolo iridato conquistato al quadrato nell’edizione di Anversa 2023, quando riuscì a salire sul gradino più alto del podio dopo gli argenti di Montreal 2017 e Stoccarda 2019. Stiamo parlando di un idolo sportivo nel suo Paese, anche perché è stato il secondo oro olimpico nella storia di Israele dopo Gal Fridman (vela, classe mistral ad Atene 2004). Gli altri convocati erano Eyal Indig, Ron Pyatov, Roni Shamay sul fronte maschile e Yali Shoshani e Lihie Raz tra le donne.
La Federazione Internazionale Ginnastica si è espressa attraverso un comunicato stampa: “La FIG prende atto della decisione del governo indonesiano di non rilasciare i visti alla delegazione israeliana iscritta alla 53ma edizione dei Mondiali di ginnastica artistica, che si terranno a JaKarta dal 19 al 25 ottobre, e riconosce le difficoltà che il Paese ospitante ha dovuto affrontare nell’organizzazione di questo evento. La FIG auspica che si crei al più presto un ambiente in cui gli atleti di tutto il mondo possano praticare sport in sicurezza e serenità“.