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Ginnastica artistica, Alice D’Amato accarezza il bronzo all-around alle Olimpiadi. Simone Biles firma il bis

Ginnastica artistica, Alice D’Amato accarezza il bronzo all-around alle Olimpiadi. Simone Biles firma il bis

Alice D’Amato ha accarezzato l’enorme impresa nel concorso generale individuale alle Olimpiadi di Parigi 2024, ovvero la gara che incorona la Reginetta della Polvere di Magnesio, la ginnasta più completa sui quattro attrezzi. La fuoriclasse genovese, reduce dalla medaglia d’argento conquistata insieme alle compagne nella gara a squadre di due giorni fa, si è fermata a un solo decimo dalla medaglia di bronzo: mai nessuna italiana, nemmeno Vanessa Ferrari, era riuscita a chiudere al quarto posto nell’all-around dei Giochi e ad avvicinarsi così tanto al terzo gradino del podio.

La 21enne ha sognato a occhi aperti, chiudendo con l’altissimo punteggio di 56.333: doppio avvitamento al volteggio da 14.000, superlative parallele asimmetriche da 14.800 (e in vista della finale di specialità…), 14.033 di sostanza alla trave e 13.500 al corpo libero (peccato per un decimo di penalità per un’uscita di pedana, poi rivelatosi decisivo). La nostra portacolori è stata superata in volata dalla statunitense Sunisa Lee (54.565), Campionessa Olimpica di Tokyo 2020 sul giro completo, che con un 13.666 al quadrato è riuscita a sopravanzare di misura la Campionessa d’Europa alle parallele asimmetriche dopo un dty alla tavola da 13.933, degli staggi da 14.866 e dei 10 cm da 14.000.

La brasiliana Rebeca Andrade ha spaventato Simone Biles per tre rotazioni, ma poi al corpo libero l’americana è stata mortifera e ha trionfato. La ginnasta più vincente della storia si è imposta con un superbo 59.131 (15.766, 13.733, 14.566, 15.066) e ha così conquistato il secondo oro a cinque cerchi nel concorso generale dopo quello di Rio 2016: terza ginnasta a imporsi per la seconda volta, la prima a non farlo in due edizioni consecutive (la sovietica Larisa Latynina ci riuscì nel 1956 e 1960, la ceca Vera Caslavska nel 1964 e nel 1968): si tratta del sesto oro olimpico in carriera, addirittura della nona medaglia e i record sono destinati a migliorarsi con le finali di specialità.

Rebeca Andrade chiude con 57.932 (15.100, 14.666, 14.133, 14.033) e replica l’argento di tre anni fa. Manila Esposito era visibilmente stanca, è caduta alle parallele (12.800) e al corpo libero (12.733), ma il 14.200 alla trave fa sognare in vsta dell’atto conclusivo di specialità. La campana ha chiuso al 14mo posto con il punteggio di 53.599. Quinta l’algerino Kaylia Nemour (55.899, mostruoso 15.533 sugli staggi) davanti alla canadese Ellie Black (54.799), alla cinese Qiyuan Qiu (54.766) e alla tedesca Helen Kevric (54.598).

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