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Ginnastica artistica, Mondiali 2019: le pagelle dell’Italia. Voti alti per gli azzurri, Bartolini guida la truppa da 4 medaglie

L’Italia è stata grande protagonista ai Mondiali 2021 di ginnastica artistica. Gli azzurri hanno conquistato ben quattro medaglie: Nicola Bartolini oro al corpo libero, Asia D’Amato argento al volteggio, Marco Lodadio argento agli anelli, Salvatore Maresca bronzo agli anelli. La nostra Nazionale ha concluso al terzo posto nel medagliere. Per numero di allori e/o di piazzamento nella classifica conclusiva, si tratta del miglior risultato degli ultimi 108 anni. Di seguito le pagelle degli italiani in gara ai Mondiali 2021 di ginnastica artistica andati in scena a Kitakyushu (Giappone).

Ginnastica artistica, l’Italia è una potenza mondiale: un volo tra i grandi, 4 medaglie e un futuro celeste

PAGELLE ITALIA MONDIALI GINNASTICA ARTISTICA 2021

NICOLA BARTOLINI: 10. Campione del Mondo al corpo libero. Non ci sarebbe bisogno di altre parole. La crescita perentoria degli ultimi anni si sublima in questa apoteosi a Kitakyushu, dove diventa il primo italiano a conquistare la medaglia d’oro in questa specialità e il primo a salire sul podio dopo 55 anni di assenza. Non solo, perché l’Italia non festeggiava un titolo iridato da ben 24 anni (Yuri Chechi agli anelli nel 1997). Il sardo ha scritto davvero una pagina di storia dell’artistica italiana grazie a un’inverosimile pulizia di esecuzione, a un notevole incremento delle difficoltà (quattro decimi in più rispetto a maggio quando conquistò il bronzo agli Europei) e a una lucidità tecnica encomiabile. Il suo talento si è finalmente consacrato. E dire che in estate aveva fatto un pensierino sul lasciare l’attività agonistica…

MARCO LODADIO: 9. Mercoledì pomeriggio aveva pianto lacrime amare: primo degli esclusi dalla finale agli anelli, eliminato per appena 66 millesimi. La maledizione del nono posto si abbatteva nuovamente sul romano, come due mesi prima alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Sabato pomeriggio si ritrova con la medaglia d’argento al collo. Le magie della ginnastica artistica: il cinese Zhang Boheng decide di non partecipare, l’azzurro viene ripescato, esegue il miglior esercizio degli ultimi due anni e può fare festa. Il 29enne non doveva essere a questi Mondiali, invece si conferma sul podio iridato per la terza volta consecutiva e mette le fondamenta per il prossimo futuro. “Ho capito di avere ancora qualcosa da dare a livello internazionale“, ha dichiarato il Cavaliere del Castello. Ovviamente è così, le Olimpiadi 2024 non sono così lontane…

ASIA D’AMATO: 9. Medaglia d’argento al volteggio dalla portata storica esorbitante: prima italiana in finale in questa specialità, naturalmente prima azzurra a salire sul podio. Prima italiana dopo Vanessa Ferrari a mettersi al collo un alloro iridato individuale (escludendo le gioie del 1950). Prima italiana, insieme alla più vincente di tutti i tempi, a vantare almeno due medaglie mondiali: dopo lo storico bronzo nella gara a squadre del 2019, ecco che arriva anche la consacrazione a livello individuale. La 18enne aveva ben figurato alle Olimpiadi di Tokyo 2020 contribuendo al quarto posto nel team event (a un soffio dal podio), non ha mollato la presa e anzi ha riportato in gara i due salti in campo internazionale dopo due anni di assenza, facendo prontamente saltare il banco. Voto 10 alla simpatia e alla spensieratezza, quando dal vassoio delle medaglie ha preso il bronzo di Angelina Melnikova e non il suo splendido argento, venendo richiamata all’ordine dalla russa tra le risate generali.

SALVATORE MARESCA: 8,5. Salire sul podio iridato alla prima occasione utile è impresa improba, ma ormai il campano ci è abituato: lo aveva già fatto sei mesi fa agli Europei, si è ripetuto in questa occasione grazie a un esercizio di elevato spessore tecnico e alla capacità di alzare l’asticella in una finale decisamente interessante. Il 28enne è ormai un affermato nome internazionale, esploso nell’arco di una stagione semplicemente da incorniciare. Thor piace per la compostezza e per la pacatezza, due doti che identificano la sua persona e che indubbiamente agevolano la sua artistica. Il bronzo agli anelli, proprio come quello continentale, lo proietta verso nuovi lidi.

CARLO MACCHINI: 8. Stesso punteggio della medaglia di bronzo, ma torna a casa senza l’alloro a causa della sempre discussa regola dei pari meriti. L’esercizio alla sbarra del ribattezzato Bistecca è stato però semplicemente da brividi: 6.7 il fantascientifico D Score (il più elevato del lotto), 14.966 il punteggio complessivo che per metà gara ci ha fatto anche sognare l’impresa. L’Italia ha trovato un suo alfiere di punta nell’attrezzo che è solito chiudere le competizioni ginniche e potrebbe finalmente avere ricevuto in dote l’erede di Igor Cassina (per stessa ammissione del Campione Olimpico di Atene 2004). Ha già annunciato un nuovo esercizio adatto al Codice dei Punteggi che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2022 e sicuramente è un big internazionale: non è arrivata la medaglia dopo la delusione degli Europei, ma ormai è evidente che il 25enne marchigiano è particolarmente forte e che può togliersi enormi soddisfazioni.

THOMAS GRASSO: 8. Sconosciuto al grande pubblico fino a pochi giorni fa, ma particolarmente apprezzato dagli appassionati della Polvere di Magnesio, che già lo avevano ammirato nei vari campionati nazionali. Ritrovarselo però al quarto posto al volteggio, ad appena un decimo dalla medaglia di bronzo, era però difficilmente prevedibile. Il 20enne romagnolo è stato davvero bravissimo: ha eseguito due salti di notevole spessore, facendosi apprezzare per la pulizia tecnica (peccato per quel passetto fuori dalla linee di riferimento…) e per la fluidità di una ginnastica decisamente moderna e adatta a questo contesto (non soltanto alla tavola, ma sugli altri attrezzi avrà modo di farsi apprezzare di più in futuro). Abbiamo pescato una nuova carta dal mazzo: dire jolly sarebbe un’offesa al lavoro che ci sta dietro, sicuramente un asso da calare all’occorrenza.

ELISA IORIO: 7,5. Il sesto posto alle parallele asimmetriche è decisamente notevole, perché conquistato grazie a un esercizio di livello magistrale (14.400 con 6.2 di D Score, non è cosa da tutti i giorni) e in una gara di livello eccellente. L’emiliana ha fatto il suo grande rientro dopo l’infortunio e ha dimostrato di essere un riferimento indiscutibile sugli staggi, pedina fondamentale dell’Italia come lo era stata in occasione dei Mondiali 2019 conclusi con la medaglia di bronzo a squadre.

ALICE D’AMATO: 7. Ottavo posto nel concorso generale individuale, meritevole del diploma mondiale riservato alle prime otto piazzate nell’all-around. Peccato per qualche errore di troppo che le ha impedito di terminare in top-5, ma la 18enne genovese ha saputo distinguersi con profitto dopo la 20ma piazza dei Giochi. Al termine di una stagione logorante e intensissima, sono arrivate eccellenti indicazioni da parte della Fata.

NICOLÒ MOZZATO e DESIREE CAROFIGLIO: 6. Il nostro più caloroso “bentornato”. Non sono arrivate finali di specialità ed è stato commesso qualche errore, ma è stato bello ritrovarli dopo le lunghe assenze dovute ai rispettivi infortuni. Il veneto è un ottimo generalista e darà il suo contributo alla squadra, la lombarda ha già vinto il bronzo con la squadra ai Mondiali 2019 e si farà valere sul percorso (il suo corpo libero è sempre valido).

© foto di Simone Ferraro / FGI

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