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Ginnastica artistica, da Vite Parallele a The All Around: lo show in tv, tra emozioni e pathos. La strategia vincente

La ginnastica artistica si conferma uno sport estremamente televisivo, in grado di attirare davanti allo schermo un pubblico estremamente variegato e multiforme: la bellezza delle evoluzioni, il fascino delle varie “acrobazie”, la magia del volo e l’ebrezza del gesto impossibile hanno sempre affascinato le grandi masse tanto che la Polvere di Magnesio è una delle discipline più seguite in occasione delle Olimpiadi, soprattutto quando viene trasmessa sulle reti generaliste.

Non sono soltanto le gare ad affascinare gli appassionati ma anche programmi di intrattenimento che hanno al centro la ginnastica artistica. Il docu-reality Ginnaste-Vite Parallele ha cambiato il modo di vedere questo sport in Italia, il numero di praticanti è cresciuto in maniera esponenziale ma soprattutto sono incrementati i biglietti venduti per assistere alle gare dal vivo: i palazzetti si sono riempiti nell’ultimo decennio anche grazie all’aiuto del seguitissimo programma televisivo mandato in onda su MTV, l’ultima stagione è stata trasmessa nel 2016 ma l’eco fortunatamente non si è mai spenta. All’orizzonte non ci sono delle novità concrete per un nuovo format nel nostro Paese ma mai dire mai, Vite Parallele piaceva perché raccontava il dietro le quinte, l’avvicinamento alle gare, la vita quotidiana degli atleti, storie di adolescenti che inseguivano il proprio sogno ed è proprio questo che ha fatto la sua fortuna: Carlotta Ferlito e compagne hanno avuto una cassa di risonanza importante e continuano ad avere un seguito di rilievo, indipendentemente dai risultati sportivi.

La grande novità di questi giorni è The All Around, una serie che sarà visibile in streaming su Olympic Channel (il canale del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale) a partire dalla prossima settimana. Si è deciso di seguire da vicino tre fuoriclasse del panorama internazionale, tre under 20 provenienti dai Paesi guida dell’artistica femminile: Morgan Hurd (USA), Angelina Melnikova (Russia), Chen Yile (Cina). Si seguirà il loro cammino verso Tokyo 2020, gli allenamenti, le fatiche, le gioie, le difficoltà, le gare di avvicinamento all’evento più importante del quadriennio. La ginnastica artistica è estremamente televisiva e può essere spettacolarizzata in maniera molto facile, è il modo migliore per promuovere questo sport e ampliare la base di praticanti: è una disciplina di “classe A” ai Giochi insieme al nuoto e all’atletica leggera, un aspetto che non deve mai essere dimenticato da chi la gestisce.

 

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Foto: Federginnastica

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