Sci alpino, tante polemiche sulla Stelvio. Markus Waldner chiarisce: “Il problema sono i materiali”
Non è stato un week end facile sulla Stelvio, sede dell’ultima tappa della Coppa del Mondo di sci alpino. L’appuntamento finale del 2024 per il Circo Bianco a Bormio, è stato accompagnato da non poche polemiche. La pista italiana al centro dell’attenzione, ritenuta da alcuni degli interpreti del massimo circuito internazionale pericolosa e non preparata a dovere.
Le cadute del francese Cyrpien Sarrazin, Pietro Zazzi e dello svizzero Gino Caviezel in particolare hanno posto sotto la lente di ingrandimento il tracciato, per le differenti tipologie di neve incontrate: molto ghiacciata nella parte alta e più aggressiva e molle in quella bassa. A questo proposito, al termine della seconda prova cronometrata, sono state piuttosto pesanti le critiche dello sciatore francese Nils Allegre.
“La mia opinione è chiara: da queste parti non sanno preparare la pista, pur facendolo da 40 anni, ma sanno solo renderla pericolosa. Non è rispettoso per gli atleti, al salto di San Pietro si salta 55 metri. A Kitzbuehel invece sanno come fare. Vedremo quattro secondi di distacco dal primo al 30°, non c’è alcun rispetto per gli atleti: io stesso andrò al cancelletto e mi assumerò i rischi del caso, ma a un anno dalle Olimpiadi, presentare una pista del genere fa paura. Gli organizzatori non meritano i Giochi“, le parole al veleno del transalpino, ricordando che sulla Stelvio si terrà la gara a Cinque Cerchi di Milano Cortina.
Si è aggiunto anche il fuoriclasse elvetico Marco Odermatt che, pur con maggior giudizio, ha affermato: “Su questa pista ci sono cose che a noi atleti non piacciono, ovvero alcune parti del tracciato sono molto ghiacciate, mentre in altre non hanno messo così tanta acqua e la neve è molto aggressiva. Di conseguenza, la Stelvio è più pericolosa del dovuto“.
Il comitato organizzatore dei Giochi ha voluto puntualizzare: “Milano Cortina ha seguito in queste ore le condizioni di Sarrazin, Zazzi e Caviezel. In merito alle dichiarazioni di Allegre e di Odermatt, che hanno espresso preoccupazione in vista dei Giochi 2026, la Fondazione Milano Cortina 2026 ribadisce il suo incrollabile impegno e attenzione, in sinergia con le federazioni e il Cio, per porre gli atleti nelle migliori condizioni di sicurezza e in impianti e strutture in grado di farli performare al meglio“.
In questa contesa dialettica, la posizione del Race Director della Coppa del Mondo, Markus Waldner, ha spostato il focus su un altro fattore: “Stiamo arrivando al limite, o lo abbiamo già superato, per quanto riguarda la sicurezza. Qui a Bormio il comitato organizzatore ha fatto un super lavoro: attorno alla “Stelvio” ci sono 20 km di barriere e reti di protezione. Lo standard di sicurezza è altissimo. Le condizioni meteo hanno reso la neve sulla pista non uniforme. Dobbiamo trovare il modo di adattare l’attrezzatura. È troppo aggressiva ed è difficile lavorare sul set-up giusto che funzioni sul duro e in settori più morbidi, dove c’è più grip. Questo è il problema: se si spinge troppo il limite, ci sono conseguenze“.