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Razzoli centra per la terza volta la Top ten

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Razzoli centra per la terza volta la Top ten

ADELBODEN (Svizzera).  Fedele alla regola del “non c’è due senza tre” Giuliano Razzoli raccoglie, per la terza volta in tre gare, un risultato che lo colloca fra i primi dieci slalomisti del mondo. Sulle nevi svizzere di Adelboden si è infatti piazzato nono assoluto, così come fece nell’esordio stagionale in Val d’Isere.

Ha quindi archiviato l’impegno di Coppa del Mondo visibilmente soddisfatto: oltre ai punti raccolti per la graduatoria di specialità, si sta infatti lentamente concretizzando la speranza di poter partecipare (se non ci saranno intralci politici internazionali) alle Olimpiadi che sono in programma in Cina. Il risultato è poi ancora più sorprendente se si considerano le incertezze della vigilia; il “Razzo” è stato infatti costretto, la scorsa settimana, a non allenarsi perché bloccato da un fastidioso malanno muscolare alla schiena che gli ha imposto la rinuncia all’impegno di Zagabria. Gara che poi, per fortuna, è stata annullata a causa delle pessime condizioni della neve sulla pista della capitale croata.

Nel frattempo il suo fisioterapista Luca Caselli è riuscito a rimetterlo in forma e l’olimpionico di Villa Minozzo non si è fatto scappare l’occasione di ben figurare.

Per Adelboden gli era stato assegnato il pettorale numero 23 e nella discesa d’apertura si è lanciato sul tracciato, preparato da un tecnico sloveno, con molta sicurezza sia nei sei tornanti iniziali che sul muro intermedio. Poi però ha leggermente rallentato nella parte finale, mancandogli ritmo e resistenza. La sua azione è stata in ogni caso premiata da un sorprendente nono tempo di manche, in mezzo a un manipolo di concorrenti separati da centesimi, meno di un secondo.

Ancora più incerta la seconda manche, che è stata resa insidiosa da un cambiamento delle condizioni meteo, con una fitta nevicata che ha intralciato la visibilità agli ultimi slalomisti, quelli meglio classificati nella prima discesa.

Il campione di Villaminozzo non ha però fallito alcuna acrobazia fra i pali (tecnica ed esperienza non gli mancano davvero) e ha rinnovato la precisione della discesa. Meglio di lui solo un altro italiano, il giovanissimo Alex Vinatzer, che ha fatto segnare un tempo a dir poco eccezionale (il migliore della seconda discesa) piazzandosi alla fine settimo dopo aver concluso la prima manche con il 28esimo tempo e rischiando addirittura di uscire dai primi trenta.

“Sono contento – ha affermato il “Razzo” ai cronisti chi lo hanno intervistato dopo il traguardo - tenendo conto che ero fermo da Madonna di Campiglio. Credo sia stato per questa ragione che, nelle linee strette della seconda discesa, ho perso circa un metro di livello nell’entrare sul “muro” e questo ritardo non l’ho più ripreso”. Inezie, che però in una gara così equilibrata come quella sulle nevi svizzere hanno fatto la differenza.

“L’importante – la sua conclusione – è che sia rimasto nella “top ten” anche dopo il blocco muscolare dei giorni scorsi. Io ci provo sempre e a quanto pare ci siamo. Non mi resta che continuare così”.

Intanto il calendario agonistico non dà respiro. Domenica prossima sarà infatti la volta del secondo slalom speciale in Svizzera, a Wengen, ed entro la fine di gennaio ci sarà la doppia trasferta in Austria con le gare di Kitzbuehel domenica 16 e Schladming il 25. La Coppa del mondo si concluderà infine con due appuntamenti a fine febbraio ed uno a marzo.

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