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Frank Chamizo si sfoga: “Il sistema di lotta libera è marcissimo, la Federazione mi ha detto di stare zitto”

Circa una settimana fa una lieta notizia era arrivata per la lotta italiana, ovvero la presenza di Frank Chamizo ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.  L’italo-cubano ha ricevuto, infatti, la riallocazione della quota nei -74 kg dello stile libero della lotta, inizialmente conquistata dall’atleta individuale neutrale di passaporto bielorusso Mahamedkhabib Kadzimahamedau.

Tuttavia, le grandissime polemiche sull’esito dell’incontro a Baku, valevole per il pass a Cinque Cerchi contro l’azero Turan Bayramov, ancora sono particolarmente vive. Lo stesso Chamizo è tornato sulla questione, come viene riportato dall’ANSA: “La federazione mondiale, dopo quello che è successo, mi ha detto di non parlare. Io l’ho gestita con Malagò che mi ha aiutato tantissimo, ma il sistema è marcissimo“, le parole dell’azzurro in riferimento allo recentemente denunciato, con tanto di offerta pecuniaria per perdere il match.

A margine della presentazione del team azzurro al Capo Giulio Onesti, il lottatore nostrano ha ulteriormente rincarato la dose: “Tanti colleghi mi hanno chiamato e dimostrato vicinanza. Non sono l’unico a cui è accaduta una cosa del genere. Capita a tanti atleti che però non hanno il pubblico che ho io e non vengono ascoltati. Penso di aver rotto un fronte”.

“Cosa penso degli arbitri di Baku? Meglio che non li veda, dovranno tenermi in quel caso. Adesso è stata fatta giustizia, anche se ci aspettavamo che la federazione mondiale ci mettesse meno tempo, ma alla fine abbiamo ottenuto una qualificazione meritata“. Considerazioni amareggiate quelle di Chamizo, augurandosi ai Giochi avere un chiaro segnale di discontinuità.

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