Vicenda Perugia-Cogliandro, la Lega Pallavolo Serie A Femminile ha convocato la Camera di Conciliazione. Fabris: “Nessuna barbarie si è consumata, l’atleta non è mai stata licenziata. E ora anche lo Stato faccia la propria parte”
Relativamente alla vicenda tra la Società Black Angels Perugia e l’atleta Asia Cogliandro il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris, ha convocato per martedì 5 agosto la Camera di Conciliazione, uno strumento previsto dai Regolamenti di Lega per dirimere le controversie tra le parti.
Può essere richiesta dalle parti stesse interessate o, se ciò non avviene, come in questo caso, dal Presidente di Lega. La Camera di Conciliazione, composta da 3 componenti indicati dal Consorzio dei Club della Serie A, alla presenza di tutte le parti coinvolte, consente di risolvere dispute o contrasti di carattere legale ed economico tra i consorziati o tra i consorziati e i propri tesserati. Sia la Società Black Angels Perugia che l’atleta Asia Cogliandro hanno risposto positivamente alle convocazioni.
Il presidente Fabris ha inoltre dichiarato: “Con questa convocazione esprimiamo la nostra volontà di porre fine a una vicenda che non doveva nemmeno iniziare. Gli strumenti in Lega c’erano ma non sono stati attivati dagli interessati. Questo servirà anche a chiarire se e in che misura sono stati onorati gli aspetti contrattuali. Ma servirà anche a chiarire che nessuna “barbarie”, come in maniera poco informata abbiamo sentito in questi giorni, è stata consumata ai danni di Asia, che non è mai stata licenziata né mai messa fuori dall’appartamento che le aveva assegnato la società. Tutto il resto rientra purtroppo nella casistica dei contenziosi di lavoro come capita, ma non doveva capitare lo ripeto, in tanti altri ambiti professionali. Nella speranza che poi si torni a parlare solo della pallavolo femminile italiana giocata, della nostra Serie A, che tante gioie e successi stanno regalando agli sportivi italiani. Nell’attesa che anche lo Stato faccia la propria parte sino in fondo per sostenere la maternità delle atlete, come avviene per tutte le altre lavoratrici di questo Paese. Non possiamo infatti più accettare che questo tema, come altri, vada a pesare unicamente sulle spalle delle nostre società, cioè dei privati, che mantengono il movimento della pallavolo femminile di vertice. In questo senso, ringraziamo il Ministro Abodi che sappiamo essere già al lavoro, insieme agli altri ministeri interessati e al Parlamento, per individuare una soluzione giusta per tutte le atlete italiane e utile allo Sport. La maternità non può mai essere un problema!”.