“La pallavolo è noiosa e abbassa l’autostima, per i bambini è meglio lo spikeball”: la teoria di Andrea Lucchetta
“Questo sport non insegna solamente la vittoria, e noi italiani ne abbiamo collezionate tante negli anni, ma trasmette i valori di inclusione sociale”. L’ex pallavolista italiano Andrea Lucchetta ha raccontato a Leggo.it l’eredità che il volley gli ha lasciato: “Io mi impegno tutti i giorni per allargare la base dei praticanti, perché in questo modo si diffonde la cultura che la pallavolo si porta dietro. Nelle manifestazioni solidali, ad esempio la Race for The Cure, la pallavolo è sempre presente”. Tuttavia, per Lucchetta i bambini dovrebbero avvicinarsi a questo sport praticandone un altro: lo spikeball.
“La pallavolo è noiosa e abbassa l‘autostima. Non è adatta ai bambini. Lo spikeball, invece, è il ‘gioco della schiacciata‘. La rete si posiziona all’altezza degli occhi dei piccoli praticanti, la palla può essere intercettata, bloccata e lanciata a proprio piacimento. Lo spikeball aiuta a comprendere come muoversi all’interno del campo e pone l’attenzione sulla schiacciata. Se un bambino schiacciando fa un punto, è felice e sarà invogliato a continuare a giocare“, ha sostenuto Lucchetta. Ma come funziona più nello specifico?
Lo spikeball, anche noto come roundnet, è uno sport di squadra che si gioca tra due team composti da due giocatori ciascuno. Inizialmente i partecipanti si allineano attorno a una piccola rete, simile a un tappeto elastico, e, dopo un servizio per avviare il gioco, le squadre si alternano nel riportare la palla sulla rete e termina quando la palla cade a terra o si verifica un’infrazione. I giocatori sono posizionati in 4 punti intorno alla rete, con i membri della stessa squadra situati in posizioni vicine. Un giocatore serve la palla lanciandola sulla rete verso il membro della squadra avversaria posizionato di fronte a sé. La squadra avversaria ha quindi 3 tocchi per riportare la palla sulla rete. Dopo il servizio i partecipanti sono liberi di correre, piazzare e colpire la palla da qualsiasi lato della rete. Il gioco continua finché una squadra non riesce a restituire la palla sulla rete o la palla colpisce il cerchio o viene commessa un’infrazione, così il gioco finisce e l’altra squadra riceve 1 punto.
Ma fino a quale età questi bambini dovrebbero giocare a spikeball prima di passare alla pallavolo?: “A spikeball i bambini possono giocare fin dalla primissima infanzia. Non si annoiano e imparano a toccare nella maniera giusta la palla. Intorno ai 9 anni si deve fare il salto al Volley S3 per poi spostarsi sulla pallavolo tra gli 11 e i 12 anni“, ha concluso Lucchetta. Il Volley S3 è un gioco che si fa su un campo da pallavolo di dimensioni ridotte, con una rete abbassata, ma già simulando in un tre contro tre le dinamiche della pallavolo tradizionale.
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