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Il ruggito di Napodano per l’Ipag: «Non mi tirerò mai indietro»

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Un’iniezione di qualità e grinta dalla A1 per la seconda linea dell’Ipag Ramonda Montecchio. Si tratta del libero Francesca Napodano, che si è aggregata alla compagine della presidente Carla Burato dopo la stagione tra le file della Cbf Balducci Hr Macerata.

Un curriculum di assoluta rilevanza per la classe 99 originaria di Casale Monferrato, condito da tanta serie A, un titolo europeo e un’esperienza con la Nazionale di tutto rispetto. Nel 2017 il debutto tra le professioniste a Casalmaggiore. Poi la breve parentesi in A2 con Soverato e la risalita nella massima serie per raccogliere l’esordio in Champions durante il biennio a Novara, la Challenge Cup a Scandicci e la medaglia d’argento con la maglia azzurra alla XXX Universiade. Queste le più grandi soddisfazioni nella carriera della giovane piemontese.

O almeno, le più grandi sin qui. Perché ora la testa è tutta per l’Ipag e Napodano ha voglia di rilancio dopo la difficile annata a Macerata. «La chiamata di Montecchio mi ha reso molto felice. Ho avuto subito la percezione di un ambiente serio e sereno, perfetto per esprimere al massimo le mie potenzialità. È quello che mi serve dopo la complicata stagione scorsa, da cui ho comunque imparato molto sulla gestione delle difficoltà» racconta il libero.

Che poi suona la carica: «Il campionato di A2 è molto equilibrato, bisognerà battagliare contro ogni avversario. L’apporto che voglio fornire alla squadra è soprattutto una spinta a livello di atteggiamento. Dare sempre il massimo in palestra e provare il tutto per tutto su ogni pallone, senza mai tirarmi indietro».

Non si può certo dire che a Napodano manchino perseveranza e motivazioni. Infatti, oltre che nel volley, non si pone limiti neanche negli studi. Questo il suo repertorio: laurea magistrale in scienze della nutrizione già ottenuta, esame di stato da biologo superato, iscrizione al corso magistrale di biologia «per non smettere di imparare cose nuove» e aspirazione di diventare nutrizionista.

Insomma, la tempra c’è tutta e a confermarlo si aggiunge anche l’attestato di fiducia del direttore generale dell’Ipag Annalisa Zanellati. «L’umiltà e la cultura del lavoro di Napodano sono emerse in ogni club in cui ha giocato finora. Queste due caratteristiche, abbinate alla sua tecnica, la rendono il profilo ideale per gestire le nostre fasi di ricezione e difesa».

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