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Pallavolo Belluno: «Siamo in serie A3 e non c’è un impianto dove allenarci»

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Pallavolo Belluno: «Siamo in serie A3 e non c’è un impianto dove allenarci»

Belluno. «Nel capoluogo non riusciamo a trovare un impianto in cui poterci allenare in settimana. È inaccettabile».

Questa volta è Sandro Da Rold, il presidente della Pallavolo Belluno maschile fresca di passaggio in A3 maschile, a sollevare il problema della carenza di spazi negli impianti sportivi del capoluogo.

«Abbiamo compiuto degli sforzi significativi per salire di categoria e regalare alla città e al territorio un palcoscenico di prestigio. Essere in A», sottolinea Da Rold, «significa avere un ritorno mediatico di un certo rilievo, se è vero che ogni match verrà trasmesso in diretta attraverso i canali ufficiali della Legavolley. Significa, in sostanza, portare il nome di Belluno in tutta Italia, o quasi. Ma le istituzioni e coloro che gestiscono gli impianti del capoluogo non sembrano avere particolarmente a cuore la questione. Tanto è vero che, fino a oggi, abbiamo trovato solo porte sbarrate».

Alla Spes Arena (l’impianto che ospiterà le partite di campionato della squadra targata Da Rold Logistics), lamenta Da Rold, sembrerebbe non esserci spazio per incastrare gli allenamenti del sestetto di A3.

«Il paradosso è che, al di fuori dei confini comunali, avremmo chi ci stende il tappeto rosso», prosegue Sandro Da Rold, «in primis Longarone. Ma siamo una compagine di Belluno e, prima di emigrare, vorremmo battere ogni strada possibile e capire per quale motivo, nella nostra città, non sia possibile preparare un campionato di alto livello. Altrove non è così: le realtà che vantano formazioni in serie A hanno la loro casa e la utilizzano a piacimento. Da noi, invece, ogni richiesta viene disattesa. Non vogliamo la luna: chiediamo solo di poterci allenare».

Per Da Rold, l’intero sistema provinciale potrebbe trarre beneficio dalla presenza di una squadra in serie A.

«In una zona di montagna come la nostra, è doveroso offrire ai giovani delle opportunità concrete per arricchire di contenuti e stimoli il loro tempo libero. Su questo siamo tutti d’accordo? Bene, allora non esiste un’opportunità migliore dello sport. Una squadra in serie A3 può creare interesse, entusiasmo, fare da traino per l’intero movimento sportivo provinciale. E, di riflesso, porterebbe a un sensibile aumento del numero di tesserati. Insomma, di ragazzi e ragazze che invece di chiudersi in un bar o girovagare per strada, si impegnerebbero nell’attività in palestra. Ne guadagneremmo tutti: le nuove generazioni, il territorio, le stesse istituzioni».

Il salto di categoria ha costretto la realtà di punta del volley provinciale a traslocare dal palasport De Mas (la cui altezza non è adeguata per disputare le partite di serie A) alla Spes Arena (dove il sestetto giocherà le sue partite interne di campionato la domenica pomeriggio, alle 18). Un campionato di serie A tornerà così di scena nell’impianto di via dei Dendrofori a dieci anni di distanza della stagione 2011-2012 in cui, ad esibirsi nell’impianto di Lambioi, era niente meno che la Sisley.

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