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Il triathlon di Alessandro Fabian per il Veneto ferito

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Il triathlon di Alessandro Fabian per il Veneto ferito
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Un anno fa, a novembre dello scorso anno, molte regioni d’Italia sono state colpite da una serie di distastri ambientali fra i più gravi dell’epoca contemporanea. La conta dei danni, ingenti e strutturali, sembra un bollettino di guerra. In particolare nel Triveneto a causa della tempesta Vaia, che ha inferto quasi la metà dei cinque miliardi di euro di danni stimati. E in effetti un po’ lo è stato, un bollettino di guerra. Anzi tutto per i 37 morti legati alle conseguenze delle violentissime perturbazioni che prima si sono appunto concentrate tra Alto Adige e Veneto settentrionale per poi spostarsi tra la Liguria e la Calabria, col bilancio peggiore in termine di vite assegnato alla Sicilia.

Quello il punto di partenza del triatleta Alessandro Fabian: sfruttare il linguaggio dello sport per risvegliare le coscienze, smuoverle e stimolarle sui temi della sostenibilità ambientale e della convivenza con gli elementi, prima che questi scatenino la loro furia e non sia più possibile contenerne gli effetti distruttivi. Da quella considerazione è nato un viaggio fisico e ideale che mescola appunto sostenibilità e politiche del territorio, invito alla gestione attenta delle risorse e strategie di tutela dell’ambiente. Un progetto a cui Fabian ha dato il nome, piuttosto emblematico, di «Elements Fury».

In concreto si tratterà di un appuntamento itinerante che toccherà tre luoghi iconici del Veneto, regione tra le più ricche di biodiversità, magnifica ma fragile e profondamente sfruttata dall’uomo e appunto fra le più colpite dall’ondata di maltempo dello scorso anno. Si partirà da Venezia, simbolo del delicato equilibrio uomo/natura, di acqua e di terra, per passare da Padova, città natale di Fabian, fino alla provincia di Belluno, teatro della più grande strage dei pini mai verificatasi in Italia dove in poche ore più 1,5 milioni di metri cubi di alberi sono stati spazzati via da raffiche di vento fino a 190 km/h.

In ciascuna di queste località si terrà un’attività sportiva ispirata evidentemente alle frazioni del triathlon, in compagnia di chiunque voglia amplificare l’urlo di Fabian. All’arrivo di ciascuna frazione si terrà anche un incontro pubblico con le istituzioni del territorio, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa.

«Pedaleremo, nuoteremo e correremo nei luoghi dove la natura ha lanciato i segnali d’allarme più forti – ha spiegato Fabian, il più forte triatleta italiano di sempre e olimpionico a Londra e Rio – metteremo il nostro impegno, attraverso uno sport che include tutti gli elementi, per poter parlare concretamente di ciò che sta accadendo intorno a noi. Prima che sia troppo tardi». Da sempre attento all’ecologia, l’undici volte campione italiano fra le discipline «olimpico» e «sprint», Fabian pratica d’altronde uno sport che è la quintessenza della pratica «green». Anche nella vita privata, il 31enne padovano è estremamente attento all’ecosostenibilità.

«La natura è una delle risorse più importanti che abbiamo e dobbiamo trattarla con lo stesso rispetto che pretendiamo noi esseri umani. Rispettare il mondo che ci circonda, infatti, vuol dire rispettare se stessi e viceversa. In un unico ciclo che è quello della vita» aggiunge l’ex carabiniere. Elements Fury sarà inoltre raccontato tramite uno storytelling per immagini che farà vivere il progetto anche online e sui media. Per ogni tappa saranno infatti realizzate clip evocative che saranno distribuite tramite i canali social del campione mentre alla fine dell’evento sarà realizzato un vero e proprio corto, regalato al pubblico tramite i media-partner del progetto.

Fabian si sta preparando per le Olimpiadi di Tokyo del prossimo anno dopo aver fatto segnare un decimo posto a Londra 2012, risultato mai raggiunto da un italiano, e un 14esimo a Rio nel 2016. Congedato dal Gruppo Sportivo Carabinieri ha fondato una squadra, proprio la «Elements», impegnata a pari livello a formare gli atleti e a sensibilizzare le persone all’importanza dell’ecosostenibilità.

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