ATP Parigi, Auger Aliassime: “Sinner è favorito, ma lui e Alcaraz non sono imbattibili”
Felix Auger Aliassime ha battuto Alexander Bublik in semifinale a Parigi, raggiungendo la sua seconda finale in un Master 1000, dopo quella di Madrid del 2024 – quando perse contro Andrey Rublev. È una vittoria importante per il canadese non solo per il torneo in corso, ma anche in ottica Race, dove ha superato Lorenzo Musetti all’ottavo posto di 160 punti. Se Felix dovesse trionfare contro Jannik Sinner, sarebbe certo della qualificazione alle ATP Finals, la seconda dopo quella del 2022. In quel caso, all’azzurro non basterebbero neppure i 250 punti di Atene – per cui ha chiesto e ottenuto una wild card – e una contemporanea debacle del suo avversario a Metz per compiere il controsorpasso. Se Jannik rispettasse i pronostici, invece, sarebbero cruciali i due ATP 250 della prossima settimana.
Insomma, la finale di domani sarà un crocevia fondamentale per Torino. In conferenza stampa, Auger Aliassime ha confessato di essere consapevole della superiorità di Sinner, ma non si nasconde e proverà a giocarsi le sue carte.
D: Felix, nel caso fosse Jannik, avete un bilancio molto equilibrato, 2-2. Pensi che le condizioni lente possano effettivamente favorirti se dovessi giocare la finale contro di lui domani?
FELIX AUGER-ALIASSIME: “Ovviamente lui è il favorito sulla carta, perché abbiamo giocato una buona partita, credo, a New York. Penso sia stato un bel tennis, ma alla fine è stato lui ad avere la meglio. Ovviamente, le prime volte che ho vinto erano prima che lui diventasse Jannik, capisci (sorride). Era il giovane Jannik. Da allora è migliorato molto. Ma è sempre bello giocare contro di lui. Sento che ti costringe a essere molto, molto disciplinato tatticamente e a eseguire il tuo piano di gioco quasi alla perfezione per poter vincere. Devi essere pronto a giocare il tuo miglior tennis e a non commettere errori gratuiti. Quindi cercherò di fare questo e di vincere domani”
D: Felix, congratulazioni per la vittoria. Ieri hai detto di essere un uomo diverso rispetto al 2022. In che modo sei diverso dal punto di vista tennistico e come persona? E sarà la tua seconda finale in un Masters 1000 dopo Madrid: la affronterai in modo diverso?
FELIX AUGER-ALIASSIME: “Cerco di migliorarmi come giocatore ma anche come persona. Come persona cerco di restare lo stesso. Ma come giocatore, provo a migliorare tutti i miei colpi. Il mio servizio è più stabile, il mio gioco di risposta è migliorato — lo si è visto oggi. In effetti ho risposto bene. Il rovescio e il gioco di risposta sono migliorati. Quindi sono un giocatore più completo. Nel 2022 c’era molta eccitazione ma anche una certa mancanza di fiducia, perché quando giocavo meno bene perdevo fiducia in me stesso. Ora mi considero un buon giocatore nel circuito. Ci sono giorni in cui gioco bene e altri in cui gioco meno bene. Devo solo accettarlo e trovare le chiavi per vincere. Questo mi permette di arrivare in finale in tornei come questo, anche dopo partite difficili in cui non ti senti sempre al meglio. Ed è proprio questo l’aspetto in cui sono migliorato di più.
Per quanto riguarda la seconda domanda, a Madrid ero un po’ nervoso, devo ammetterlo. Ho avuto dei crampi già all’inizio del match, nel secondo set, e non ha aiutato. Ma nonostante questo, sono riuscito a restare in partita. Penso che domani affronterò la finale in modo diverso. Sarò più sereno e riuscirò a durare per tutto il match, mantenendo il mio livello di gioco”
D: Vorrei tornare alla partita degli US Open contro Jannik, perché a volte le sconfitte sono in realtà un buon modo per imparare delle lezioni. Mi è sembrato che in alcuni momenti fossi tu a comandare gli scambi. Dopo la partita, non hai avuto la sensazione di non essere poi così lontano dal poter battere lui o Alcaraz? Forse quella sconfitta ti è servita in qualche modo
FELIX AUGER-ALIASSIME: “Sì, in un certo senso. Soprattutto a Cincinnati, quella sconfitta era stata molto dura. Ero lontano dal poter vincere contro di lui. Questa volta invece è andata molto meglio. A un certo punto l’ho visto in difficoltà e in quel momento ho quasi avuto l’impressione che la partita potesse girare a mio favore. Poi, per diverse ragioni, forse lui ha avuto un calo, e l’incontro è cambiato di nuovo. Ma è stato incoraggiante vedere questo. Questi giocatori non sono imbattibili. Sono molto forti, certo. A volte sono davvero ingiocabili. Ma c’è comunque un modo per metterli in difficoltà, in un certo senso”
D: Hai vinto molto — 22 vittorie nelle ultime 26 partite negli ultimi tre mesi. Ma da Wimbledon in poi, solo Jannik e Carlos hanno conquistato più punti di te. Non so se abbiano vinto più partite, ma solo loro due hanno fatto più punti. Si dice che non ci sia davvero un “terzo uomo” nel circuito; il campo è piuttosto aperto. Ti senti forse nel miglior momento della tua carriera? Hai mai avuto una striscia così positiva per due o tre mesi? E ieri parlavamo della possibilità che tu resti nella top 10 più a lungo, e magari possa salire ancora, perché dopo Carlos e Jannik c’è effettivamente spazio per qualcuno
FELIX AUGER-ALIASSIME: “Non voglio guardare troppo avanti, ma seguo il tennis, vedo tutto quello che succede — i giocatori, i momenti di forma di ciascuno. Jannik e Carlos sono effettivamente a un livello molto alto. Ci sono anche giocatori che hanno mostrato continuità, come Fritz, per esempio. Hanno dimostrato molta costanza. Io ho ancora molto lavoro da fare in quel senso, ma da alcuni mesi vedo che sto raggiungendo il livello giusto, che sto davvero controllando il mio gioco. Se confronto questo periodo con quello del 2022, quando avevo vinto 16 partite di fila, quello era stato un momento meraviglioso, ma mi è servito anche per imparare da quell’esperienza. Direi che questi due periodi — quello e quello attuale — sono le due fasi più importanti della mia carriera”
D: Hai detto prima che cerchi sempre di migliorare il tuo gioco. Negli ultimi mesi hai migliorato molto il rovescio. Come affronti il fatto di dover lavorare sia sui tuoi punti di forza sia per compensare le tue debolezze? Come riesci a trovare il giusto equilibrio in questo eterno dilemma?
FELIX AUGER-ALIASSIME: “Bella domanda. A volte mi capita di lavorare troppo sui miei punti deboli e di dimenticare le mie armi forti. Mi dimentico di migliorare il dritto o il servizio. Ma so che vinco molte partite grazie al dritto e al servizio. Devo essere efficace su questi aspetti, continuare a perfezionare ciò che faccio bene. Allo stesso tempo, durante le partite e negli allenamenti, cerco di dedicare 20 o 30 minuti a lavorare su ciò che va migliorato. Ma per un’ora e mezza mi concentro su ciò che funziona e su ciò che mi fa vincere. È così che riesco a trovare il giusto equilibrio tra le due cose. Quando arrivo in campo, so che a volte mi concentrerò su ciò che devo migliorare e altre volte su come ripulire il mio gioco. In questo modo riesco a migliorare la mia preparazione complessiva”

