ATP Finals, Musetti si allontana da Torino: Auger Aliassime ha il destino nelle proprie mani
C’è stato un momento in cui avere due giocatori azzurri qualificati per le ATP Finals era più di un semplice sogno di mezza estate. Se Jannik Sinner si era già garantito un posto – ormai potremmo definirlo il suo posto – per tempo, Lorenzo Musetti pareva procedere spedito verso Torino. L’infortunio di Jack Draper, che è stato costretto a chiudere il suo 2025 con largo anticipo, e i 530 punti di vantaggio sul primo degli inseguitori, ovvero Felix Auger Aliassime, a fine settembre sembravano aver messo la posizione del carrarino in salvo da possibili sorpassi. Soprattutto in vista della fase di stagione più inviso a Lorenzo, ovvero il cemento indoor. Certo, i miglioramenti di Musetti sulle superfici più rapide sono ben evidenti e i quarti di finale allo US Open ne sono emanazione diretta. Quando però si ritrova a giocare al chiuso, Musetti regala ancora qualcosa. Quindi avere un tesoretto da parte rendeva, almeno sulla carta, la via verso il Piemonte scevra di ostacoli particolari.
Tuttavia, il primo campanello d’allarme è stata la sconfitta a Shanghai, dunque outdoor, proprio contro Auger Aliassime, in un incontro che ha assunto i contorni di un vero e proprio scontro diretto per le Finals. Poi il canadese ha ceduto il passo, quasi a sorpresa, a Arthur Rinderknech, rianimando tutte le speranze dell’azzurro.
Auger Aliassime si conferma esperto dell’indoor: sul cemento europeo arriva il sorpasso su Musetti
Il ritorno in Europa coincide con un momento delicato. La stagione si avvia verso il termine e tutti gli incastri ancora in attesa di un verdetto si apprestano ad andare ai propri posti. La stanchezza di un calendario fitto si fa sentire per tutti ed è la mente allora a fare la differenza.
Riavvicinatosi nella Race grazie al trionfo a Bruxelles e la contemporanea eliminazione ai quarti di Musetti, Auger Aliassime ha dimostrato di credere con tutto se stesso alla qualificazione alle Finals. A Basilea si è ritirato nel corso del match di quarti contro Munar per non compromettere i prossimi impegni, consapevole che il seguente Master 1000 di Parigi avrebbe messo in palio troppi punti per rischiare di doverlo saltare. Con il senno di poi, la scelta ha pagato. Nonostante le partite dispendiose, il canadese ha vinto match dopo match, sfruttando, tra gli altri, il vuoto lasciato da Carlos Alcaraz dalla sua parte di tabellone, per approdare in finale.
Musetti, invece, ha pagato sicuramente la pressione e, uscendo all’esordio contro Lorenzo Sonego, ha compromesso – vedremo se e quanto irrimediabilmente – il suo percorso verso Torino.
Con la finale raggiunta, Auger Aliassime ha messo il primo tassello: il sorpasso all’ottava posizione. Race alla mano, Felix ha adesso 3845 punti, contro i 3685 di Lorenzo. 160 lunghezze che fanno una differenza abissale.
Cosa succede adesso: Musetti necessita della vittoria a Atene, ma prima deve tifare Sinner
Se Auger Aliassime dovesse vincere il suo primo Master 1000, non ci sarebbero molti conti da fare: la qualificazione sarebbe matematica, con 4195 punti, facendo segnare un +510 sul nono in classifica.
Ecco che allora un alleato speciale per Musetti potrebbe essere Jannik Sinner, che, vincendo il titolo alla Defense Arena, metterebbe in stallo la situazione, rimandando gli esiti di una settimana.
I due contendenti sono entrambi iscritti agli ATP 250 a via il prossimo lunedì. L’azzurro ha ottenuto una wild card per il nuovo torneo di Atene, dove esordirà contro uno tra Botic Van De Zandschulp e Stan Wawrinka. Le insidie maggiori sono rappresentate da Luciano Darderi, che affronterebbe in un’eventuale semifinale, e, soprattutto Novak Djokovic, che guida il seeding.
Non c’è bisogno di calcolatrici. Musetti deve vincere il titolo in Grecia e sperare che Auger Aliassime a Metz non si spinga oltre la semifinale. In Francia, il 25enne di Montreal debutterà contro un qualificato e, scorrendo il tabellone, nel penultimo atto potrebbe sfidare Flavio Cobolli.
Un famoso detto italiano parla di fare i conti senza l’oste. In questo caso potremmo dire di tirare le somme senza Djokovic. Perché Novak non ha ancora sciolto le riserve circa la sua presenza alle ATP Finals.
Lo scorso anno la sua defezione arrivò quando Alex De Minaur e Andrey Rublev si stavano contendendo l’ultimo pass. Una volta appreso del forfait del 24 volte campione Slam, entrambi si ritirarono rispettivamente da Belgrado – sostituito quest’anno da Atene – e da Metz, suscitando qualche disappunto. Vedremo se quest’anno il serbo percorrerà la stessa via, chiamandosi fuori in extremis.

