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WTA Iasi: Begu si impone su Teichmann in due set e vince il suo sesto torneo

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[7] I. C. Begu b. [6] J. Teichmann 6-0 7-5

Irina Begu batte Jill Teichmann in due set e vince l’Unicredit Open Iasi, il sesto evento della sua carriera, il terzo sulla terra rossa dopo Bucarest 2017 e Palermo 2022. Il match non ha decisamente raggiunto vette eccelse e, soprattutto nel primo set, ha vissuto sui tantissimi errori della mancina elvetica e sulla condotta di conserva della ragazza di casa; il secondo parziale ha visto Teichmann riuscire quantomeno a limitare gli strafalcioni e a crescere timidamente fino ad arrivare al break del 4-2. Irina è stata brava a ritrovare solidità e buone geometrie, che hanno divertito il pubblico presente e le hanno permesso di raggiungere e di superare la rivale nel punteggio fino alla vittoria finale.

Entrambe rientrano a braccetto in top 100, sedia 80 per chi ha perso e 82 per chi ha vinto, traguardo non disprezzabile soprattutto per Teichmann, che mancava a una posizione così in alto da più di due anni.

Il match

Coscia sinistra e ginocchio destro ben fasciati, Jil Teichmann prova a tenere regolarità con Irina Begu ma la prima a sbagliare è proprio lei perché l’atleta rumena, che con i suoi quasi 35 anni sopravanza di sette la rivale elvetica, ha decisamente più pazienza e non demorde di fronte ai goccioloni di Jil, rimandando altrettanti spioventi che destabilizzano la giocatrice confederata; per l’atleta di casa il 4-0 iniziale è il premio per una condotta sparagnina ma essenziale. Lo scambio si fa più apprezzabile dal quinto game ma Teichmann fatica a tenere la pallina in campo quando cerca di affondare e per la terza volta consecutiva cede la battuta.

Il rendimento di Teichmann è purtroppo imbarazzante e il 6-0 al passivo è inevitabile: Begu ha al suo attivo 27 punti e 19 arrivano da errori non forzati della mortificata rivale, che sembra paralizzata dalla paura di tornare a vincere un torneo dopo sei anni di digiuno. L’atleta rossocrociata ha il merito di inventarsi qualcosa di diverso, come ad esempio una discesa a rete, per annullare due palle-break in apertura di set e scongiurare così l’alba di una nuova fuga della contendente. La mancina svizzera contiene il numero di errori e svaria quanto basta per intaccare i piani dell’atleta di casa, che sbaglia di più e si trova in ritardo per 2-1, senza break.

La qualità dell’incontro non si alza troppo ma la novità è che Teichmann è più concreta e aggiunge qualche manovra in tocco, mentre Begu perde il controllo dei colpi in qualche occasione di troppo: la giocatrice rumena cede la battuta a zero ma, a testimonianza dell’aleatorietà dell’equilibrio agonistico della ragazza elvetica, le occorrono appena altrettanti punti per ritrovare la parità nel conto dei break.

La condizione atletica di Begu ben impressiona la platea, che spinge Irina a resistere alle iniziative della rivale e a raggiungerla sul 4-4. Il momento del redde rationem coincide con i palleggi più apprezzabili: il decimo game è il più bello della partita e Begu se lo assicura salendo progressivamente di ritmo ed esibendo un rovescio coperto di pregio, che si estrinseca anche in risposta e presta appoggio fondamentale al break che la ragazza rumena coglie nell’undicesimo game. È il momento decisivo di una partita non bella ma che nel finale ha destinato le cose migliori: Begu ha bisogno di due matchpoint e chiude con uno smash.

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