ATP Gstaad: Bublik firma il primo titolo su terra battuta, Cerundolo si arrende in tre set
Alexander Bublik prosegue il suo ottimo momento e mette le mani sul trofeo dell’ATP 250 di Gstaad, aggiungendo alla sua bacheca il sesto titolo in carriera, il primo ottenuto sulla terra battuta. Il 28enne kazako, attualmente n.34 del ranking, ha superato in finale l’argentino Juan Manuel Cerundolo con il punteggio di 6-4 4-6 6-3, al termine di un match altalenante ma ricco di spunti tecnici.
Per Bublik, classe ’97, è una vittoria significativa: non solo perché arriva su una superficie storicamente ostica per il suo stile di gioco, ma anche perché conferma la continuità che ha mostrato nel corso della stagione. Per Cerundolo, alla seconda finale ATP in carriera, resta l’amaro in bocca per una prestazione generosa, ma troppo discontinua (soprattutto) nel terzo e decisivo set.
Primo set: Bublik tra estro e solidità
Il match si apre subito con un ace del kazako, ma è Cerundolo a trovare per primo il break, approfittando di qualche errore iniziale del suo avversario. La reazione di Bublik non si fa attendere: nel game successivo recupera immediatamente lo svantaggio, mentre l’argentino manca alcune occasioni importanti per allungare.
Bublik alza progressivamente il livello, piazza un paio di colpi spettacolari (tra cui un servizio dal basso che coglie di sorpresa Cerundolo nel nono gioco) e chiude il primo parziale 6-4, mostrando un tennis vario e imprevedibile, fatto di slice, palle corte e improvvisi accelerazioni da fondo campo. Il set termina con un urlo liberatorio che fotografa bene il desiderio del kazako di sbloccarsi su questa superficie.
Secondo set: ottima reazione di Cerundolo, Bublik non incide
L’inizio del secondo set ricalca lo stesso copione del primo: un ace per Bublik nel primo game, ma tanta imprecisione da ambo le parti. Cerundolo sfrutta due palle break nel secondo gioco per rientrare subito in carreggiata. Il momento di nervosismo di Bublik esplode nel quinto gioco, con la rottura plateale della racchetta che suscita qualche mugugno sugli spalti.
L’argentino ne approfitta per consolidare il vantaggio, mentre il kazako fatica a trovare continuità con il dritto. Nonostante un tentativo di rientrare (break nel settimo game), Bublik cede nuovamente il passo, tradito da una serie di errori non forzati che consentono a Cerundolo di pareggiare i conti, chiudendo il set 6-4.
Terzo set: Bublik prende il largo, Cerundolo commette troppi errori
Nel set decisivo, Bublik torna a fare quello che gli riesce meglio: sorprendere. Il kazako miscela efficacemente potenza e tocco, con variazioni improvvise e un uso intelligente del rovescio tagliato che mette in crisi Cerundolo. Il match si decide tra il quarto e il sesto game: Bublik annulla una palla break, poi strappa il servizio all’argentino e si invola sul 4-2.
Il kazako non è impeccabile, ma tiene i nervi saldi: con il servizio sale 5-2, mentre Cerundolo, seppur generoso, riesce solo a ritardare l’epilogo salvando un match point nell’ottavo game con il primo ace personale dell’incontro. Sul 5-3, però, Bublik chiude i conti al servizio con autorità, siglando la vittoria dopo quasi due ore di gioco. Per Bublik si tratta di un successo importante non solo per ciò che concerne il ranking (rientrerà in Top 30), ma soprattutto per la consapevolezza di poter essere competitivo anche su terra battuta, superficie sulla quale in passato aveva raccolto poco. Il kazako si conferma giocatore capace di battere chiunque nei giorni di grazia e sale ulteriormente di livello in vista del cemento nordamericano.
Cerundolo, dal canto suo, può ritenersi soddisfatto per il livello espresso durante la settimana, con vittorie convincenti e un tennis solido. Ma per fare il salto di qualità definitivo servirà maggiore tenuta nei momenti chiave. A Gstaad, però, ha dimostrato di potersi riaffacciare stabilmente ai piani alti del circuito.