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La rarità del rovescio a una mano: viaggio tra le ultime finali tra “monomani

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Il rovescio a una mano, un colpo elegante e spettacolare, sta diventando una rarità nel tennis professionistico. Sempre meno giocatori lo scelgono, preferendo la maggiore stabilità offerta dalla presa a due mani. Questo declino è stato clamoroso lo scorso febbraio, quando l’uscita di Stefanos Tsitsipas dalla top 10 ATP ha segnato un momento storico: per la prima volta, nessun giocatore con il rovescio a una mano era presente tra i primi dieci.

Attualmente, l’italiano Lorenzo Musetti è uno dei pochi a difendere questo fondamentale, rappresentando l’unico monomane in top 10, ma anche guardando alla top 100 la situazione non migliora: il rovescio a una mano è sempre più infrequente. Diverse sono le ragioni dietro a questo fenomeno. L’evoluzione tecnologica delle racchette ha giocato un ruolo significativo: telai più leggeri e con superfici più ampie permettono di generare maggiore rotazione e potenza sulla palla. La crescente velocità e potenza dei servizi moderni spingono i giocatori a giocare a due mani alla ricerca di una maggiore stabilità in risposta. Inoltre, si osserva una chiara tendenza da parte dei coach a insegnare il rovescio a due mani fin dalle categorie junior, contribuendo a renderlo la norma.

Proprio per la sua crescente rarità, la finale dell’ATP 250 di Los Cabos tra due giocatori con il rovescio a una mano ha generato clamore. In Messico a giocarsi il titolo saranno lo statunitense Aleksandar Kovacevic e il canadese Denis Shapovalov. Una sfida per il titolo di questo tipo non accadeva nel circuito ATP dal 2019. I due tennisti riscrivono così una pagina di storia, colmando un vuoto di quasi sei anni: fino al 2019, infatti, si era sempre verificata almeno una finale ATP tra “monomani” ogni anno. Curiosamente, il torneo messicano di Los Cabos è già stato teatro di un incontro simile nove anni fa, nell’agosto 2016, quando si contesero il titolo Ivo Karlovic e Feliciano Lopez, con la vittoria del gigante croato.

L’ultima finale tra due giocatori con il rovescio a una mano, prima di Los Cabos, risale alle ATP Finals del 2019, disputate alla O2 Arena di Londra. In quell’occasione, il greco Stefanos Tsitsipas e l’austriaco Dominic Thiem si affrontarono per il titolo di Maestro, con Tsitsipas che trionfò al tie-break del terzo set.

Il 2019 fu un anno ricco di sfide tra “monomani”, grazie alla presenza di tennisti del calibro di Roger Federer e Dominic Thiem ancora in attività e a un Tsitsipas in uno stato di forma molto diverso da quello odierno. Qualche settimana prima delle ATP Finals, Tsitsipas e Thiem si erano già contesi il titolo a Pechino, con la vittoria dell’austriaco. Quella tra il greco e l’austriaco fu anche l’ultima finale di un ATP 500 a vedere come protagonisti due giocatori con il rovescio a una mano.

Sempre nel 2019, Dominic Thiem e Roger Federer si sfidarono nella finale di Indian Wells, l’ultima di un Masters 1000 con due tennisti dal rovescio a una mano. Arrivò la vittoria per Thiem che mise in bacheca il suo primo trofeo in un Masters 1000. Una finale tra monomani era qualcosa di tutt’altro che inedito a Indian Wells dato che due anni prima (nel 2017) ci fu il derby elvetico tra due tennisti che deliziavano col rovescio, Federer contro Wawrinka.

Per Federer quella giocata in California non fu l’unica finale contro un avversario dal rovescio a una mano in quell’anno, dato che affrontò Stefanos Tsitsipas a Dubai. Il 2019 fu un grande anno per il greco. Tsitsipas fu, infatti, protagonista di un’altra finale, l’ultima in un ATP 250 con tennisti che giocano il rovescio a una mano. I campi erano quelli di Estoril, l’avversario era l’uruguaiano Pablo Cuevas e il titolo sulla terra rossa portoghese andò al greco che trionfò in due set.

Tra i tennisti che negli ultimi anni hanno difeso l’onore del rovescio a una mano spicca Grigor Dimitrov. Il bulgaro continua a dimostrare il suo valore nel circuito, come testimoniato dal recente incontro con Jannik Sinner a Wimbledon. La sua ultima finale contro un altro giocatore con il rovescio a una mano risale al 2018 a Rotterdam, contro Roger Federer. Nello stesso anno, Federer disputò un’altra finale tra “monomani” a Basilea, contro il rumeno Marius Copil.

Dopo tanti match del circuito ATP è lecito chiedersi quale sia stata l’ultima finale Slam tra due tennisti col rovescio a una mano. La presenza di Djokovic, Nadal, Murray, Medvedev, Alcaraz, Sinner e Zverev, tutti tennisti col rovescio a due mani, nelle finali Slam degli ultimi anni ha reso difficile il verificarsi della sfida tra due monomani. Thiem nelle sue finali Slam ha incontrato due volte Nadal, una volta Djokovic e Zverev; Tsitsipas si è giocato il titolo due volte contro Djokovic mentre Wawrinka ha sfidato due volte Nadal e due volte Djokovic. Facendo un viaggio nel tempo bisogna avvolgere il nastro sino al gennaio 2007 quando Roger Federer affrontò il cilena Fernando Gonzalez, finale che vede il tennista elvetico trionfare il tre set.

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