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Katie Boulter e lo stalking: “Ricevo minacce di morte quando de Minaur perde”

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Katie Boulter, classe 1996, numero 38 del ranking WTA, tre titoli in carriera e un matrimonio in vista con Alex De Minaur, nono atleta più forte della classifica ATP. Ma è tutto oro quel che luccica? In un’intervista rilasciata al Daily Telegraph, e finita addirittura in prima pagina (sopra anche Trump) sul noto quotidiano inglese, la tennista britannica ha svelato degli scenari inediti e complessi che si celano dietro la vita di una celebrità sportiva, spesso osannata e considerata come lo status perfetto dell’esistenza umana, senza considerare i sacrifici e le difficoltà presenti nel quotidianità di un professionista.

“Il grande salto” della carriera di Boulter è giunto relativamente tardi rispetto a ciò a cui siamo abituati, ovvero adolescenti prodigio che si rendono protagoniste di inaspettati upset contro le prime della classe. “In un certo senso si vuole essere quel ragazzo che diventerà la prossima grande star, una superstar fin da giovane, ma ci sono degli aspetti negativi. Cose che la gente non vede e che possono essere piuttosto brutali. L’ho visto nel corso della carriera di molte persone. Alcune sono in grado di gestirlo e altre no. È interessante da osservare. Personalmente non me lo auguro – afferma la britannica, che ha invece vissuto la sua crescita tennistica in modo opposto -. Poi c’è l’altro percorso. Il percorso lento e tortuoso verso la gloria, lontano dai riflettori dell’attenzione pubblica e dei media. Questa strada può richiedere più tempo, ma la destinazione è la stessa e, quando si arriva, si tende a sopportare meglio il fatto di essere lì”.

Katie ha dovuto combattere con diversi infortuni nella fase centrale della sua carriera, prima di rientrare tra l’élite, e dunque convivendo con una situazione economica tutt’altro che comoda: “Quando ero più giovane non ero solita viaggiare in business, ma poi mi sono infortunata e ho dovuto dire a me stessa: devi prenderti cura di te stessa se vuoi fare questi chilometri. Nel tennis ti paghi le spese, l’allenatore e tutto il resto. Quindi è una sfida per molti giocatori. Non si va in pari a meno che non si sia tra i primi 100 giocatori. C’è chi sta cercando di cambiare questa situazione, ma è piuttosto difficile. Si cerca sempre di risparmiare, ma non a scapito della salute“.

Boulter, nata a Leicester, si è forgiata sul manto verde inglese, e la stagione su erba – che sta per iniziare – è nettamente la sua preferita. Quando si giunge in questa fase dell’anno, la ventottenne prova uno smisurato entusiasmo a dispetto delle altre tappe in giro per il globo: L’emblema del tennis per me è Wimbledon e la stagione sull’erba, e giocare a casa davanti ai miei amici e alla mia famiglia”. È ormai lontana quell’epoca in cui Katie soffriva maledettamente dal punto di vista fisico, privandogli per svariato tempo di mettere in campo tutto il suo potenziale: “Non mi sentivo in grado di allenarmi o di svolgere il lavoro necessario per essere una tennista. Penso che la fatica mi abbia mostrato ciò che volevo, mi ha portato su questa strada. Non la cambierei, perché non so se sarei qui adesso senza di essa”.

La vita della ventottenne inglese è decollata negli ultimi anni, non solo raggiungendo l’apice della sua carriera nel circuito femminile, ma anche grazie a un amore sbocciato nel 2020, con l’australiano Alex De Minaur. I due hanno ufficializzato il loro fidanzamento nel dicembre dello scorso anno, quando Alex ha proposto a Katie di sposarla: “Siamo le persone più rilassate in circolazione, ci divertiamo sempre – ha dichiarato la britannica – Abbiamo giocato nel doppio misto a Wimbledon qualche anno fa e credo che sia stato il momento più divertente della mia vita. Adoro ogni secondo trascorso sul campo da tennis con lui. Sa come sostenermi”. Un duo eccezionale dentro e fuori dal campo, sempre pronto ad aiutarsi a vicenda nelle difficoltà: “La mia carriera è stata molto altalenante, ma ne ho passate tante e sento di poterlo aiutare. Può avere una mentalità piuttosto ristretta e concentrarsi sul tennis, sul tennis, sul tennis…e a volte può perdere la prospettiva di essere umano e di ricordarsi di godersi la vita. Cerco di avere un impatto positivo su questo aspetto e lui mi dà molti consigli. È la parte stabile della mia vita, ed è così importante averla“.

Entrando appieno nella vita di Alex, Katie si è immersa in nuove realtà, o meglio, in nuovi retroscena, facendo emergere quella dannata parte oscura, che purtroppo, fa parte di uno sport così nobile come il tennis:Si vedono molte critiche sui social media, anche io ne ricevo molte. Si viene ridicolizzati per aver trascorso un solo secondo fuori dal campo da tennis, cosa che non sarebbe salutare per nessuno in qualsiasi altro lavoro. La gente si aspetta che ci si alleni e si giochi sempre. Ma metà del tennis è il recupero, la riabilitazione, lo stacco, tutte cose che la gente non vede. La gente giudica, ma non vede la storia completa. È per questo che i giocatori se la prendono molto quando la gente ti dice come vivere la tua vita. Non vedono che che siamo umani e non vedono il lato meno glamour delle cose, non mi vedono a tarda notte nella sala trattamenti dopo aver fatto 10 ore di lavoro quel giorno, non vedono un un frammento del mio tempo in campo quel giorno”.

Oltre al terribile mondo social, che oggi intacca la serenità degli atleti, Boulter è anche entrata a contatto con la tragica sfera dello “Stalking”, di cui è stata dispiacevolmente vittima anche la connazionale Raducanu. Katie e il compagno-tennista De Minaur sono stati inseguiti, lo scorso anno, nella zona ovest di Londra, e al Nottingham Open ha persino ricevuto dei messaggi minacciosi che dicevano: “Sono qui fuori. Ti farò del male se esci”. Una situazione limite che ha fortemente destabilizzato la tennista britannica, che ha poi appurato che il presunto uomo era davvero lì ad attenderla:Questo aspetto è importante, bisogna sapere quando si deve porre un limite e prendersi un momento per sé. Ma quando siamo a casa potremmo fare qualsiasi cosa, lui che mi trascina al campo da golf, una serata in città, uscire con le mie amiche, vedere la mia famiglia“.

Boulter, felice e soddisfatta della sua vita extra-tennis, sogna una vittoria nel Grand Slam, per aggiungere quel tassello mancante che le darebbe un plus non indifferente di felicità: Le stelle si allineano per alcune persone, per altre no. Ma guardate qualcuno come Madison Keys, che ha vinto il suo primo Grande Slam quest’anno. Ha 30 anni e avrebbe potuto facilmente smettere un paio di anni fa. Ma ha perseverato. È una cosa a cui penso molto. Per questo è il mio motto (Perseverare, ndr).

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