ATP Roma: Alcaraz stellare solo a tratti, ma con Khachanov basta. Ai quarti sfiderà Draper, che supera Moutet
[3] C. Alcaraz b. [23] K. Khachanov 6-3 3-6 7-5
Il talento di Murcia rompe anche la maledizione di Roma, approdando per la prima volta ai quarti di finale degli Internazionali Bnl d’Italia. Sono servite quasi due ore e trenta minuti di gioco per mettere k.o il gigante moscovita, Karen Khachanov, che non ha affatto sfigurato contro Carlitos Alcaraz, autore di un grande show sul campo centrale, tra colpi da fenomeno e recuperi felini, mandando in estati i quasi diecimila del centrale. Non è tutto oro quel che luccica, poiché non sono mancati i passaggi a vuoto, e lo testimoniano i quattro break subiti dal murciano nel corso del match, che nel game finale ha visto una lucidissima versione di Carlitos, capace di sigillare l’incontro senza eccessi. Nella giornata di mercoledì 14 maggio, sarà scontro epico tra Alcaraz e Jack Draper, rispettivamente numero uno e due della classifica Race.
Primo Set: Alcaraz non parte bene, poi aziona il turno e rimonta un buon Khachanov
Un nastro beffardo trascina subito Khachanov a break point. La gestione di Alcaraz è tutt’altro che eccellente, ed un rovescio terminato largo regala il vantaggio al russo. È un inizio travagliato per il murciano, focalizzato sulla potenza e poco sulla precisione, rischiando persino di subire l’imbarcata e cedere il servizio per la seconda volta consecutiva. Karen abbrevia gli scambi, sfruttando delle ottime prime di servizio e liquidando Alcaraz in pochi colpi. La perfezione del russo, però, è destinata a durare per ancora pochi istanti. Il talento di El Palmar trova confidenza dopo diversi game, sovvertendo drasticamente l’andamento del primo parziale. Il numero tre del seeding sballotta Khachanov da una parte all’altra con dritti fulminei, rimettendo in pari il punteggio. Il rendimento al servizio di Khachanov cala notevolmente, ed iniziano ad apparire anche i primi, pesanti, doppi falli. Carlitos è un fiume in piena, e l’avversario non riesce più a contenere le sue spaventose accelerazioni; diventano cinque i giochi consecutivi messi in cascina da Alcaraz, il primo set è suo, conquistato con lo score di 6-3.
Secondo Set: super-Alcaraz s’interrompe sul più bello. Khachanov sfrutta il calo dello spagnolo
Forte del set di vantaggio, Carlitos decide di sublimare il pubblico del centrale con un tennis semplicemente divino. Sgasate da ogni parte del campo, interrotte da delle smorzate fintate alla perfezione che lasciano di stucco il povero Khachanov, in totale balia dello show del murciano. Basta un doppio fallo del russo per scatenare l’ira dell’ex numero uno, trasformatosi in una sorta di semidio, stampando dei vincenti in spaccata che mandano in visibilio la gente presente sugli spalti. Uno spezzone totalmente dominato da Carlos viene seguito da uno strano calo di concentrazione dello spagnolo, che restituisce il break guadagnato in precedenza, al termine di un game confusionario. Non è un episodio inedito: Carlos perde il bandolo della matassa dopo aver espresso una qualità di gioco eccellente, smarrendo la flemma e consegnandosi a Khachanov per sei giochi a tre.
Terzo Set: lo spagnolo supera le avversità e raggiunge i quarti a Roma
Carlitos convive con dei continui up and down, ed è costretto a riparare a degli errori pleonastici che mettono Khachanov dinanzi a diversi break point. La reazione dello spagnolo, però, è esemplare. Volée in contropiede per sventare il primo, dritto in lungolinea per cancellare la seconda palla break. Superato il pericolo, è il russo a trovarsi nella medesima situazione, regalando tre punti di fila che potrebbero far scappare in avanti Alcaraz. Khachanov mette inizialmente una pezza, ma un passante di rovescio dello spagnolo spegne le speranze dell’avversario, che, tradito dal nastro nel punto successivo, cede il servizio nel terzo e decisivo set. Il finale sembra già scritto, ma Carlitos non riesce a trovare il giusto equilibrio per tagliare il traguardo senza intoppi, e per l’ennesima volta, rimette in partita il numero 23 del seeding. L’odore del tiebreak si fa sempre più intenso, ma un dodicesimo gioco magistralmente gestito da Carlitos, pone fine allo spettacolare incontro con Karen Khachanov, sconfitto 7-5 nel set finale.
[5] J. Draper b. C. Moutet 1-6 6-4 6-4 (di Beatrice Becattini)
Era un ottavo di finale complesso già nelle previsioni quello che aspettava Jack Draper. Il numero 5 del mondo si trovava contrapposto a un giocatore imprevedibile come Corentin Moutet, capace di magie, follie e intemperanze sul campo. Il tennis vario e imperscrutabile del francese, numero 83 del mondo, ha per lunghi tratti creato più di qualche grattacapo all’inglese, incapace di prendere le misure alle variazioni dell’avversario. Moutet era reduce da una maratona di 3 ore e 43 minuti, vinta contro Holger Rune e le fatiche fisiche gli hanno presentato il conto verso la fine del secondo set, dopo un primo parziale dominato sotto ogni punto di vista. Draper si conferma in continua crescita in questo 2025. Sebbene non abbia giocato il suo tennis, lo status che ha acquisito gli permette di portare a casa gli incontri con autorità, anche senza la migliore versione di se stesso.
Primo set: Moutet sorprende Draper e domina
Funziona davvero tutto nel primo set per Corentin Moutet, che lascia un solo game al favorito Jack Draper. Il piano tattico del francese si palesa sin dal primo turno di battuta, quando si esibisce in due serve and volley consecutivi. Variare, difendere e sorprendere. L’inglese, di contro, sembra aver bisogno di tempo per studiare l’avversario e capire come affrontarlo. Nel suo primo gioco al servizio si va subito ai vantaggi, con il numero cinque del mondo molto falloso, in apparente difficoltà sulle palle lente e senza peso che Moutet gli offre. Nonostante le complessità che presenta il match, è Draper il primo ad avere due opportunità di breakkare. Sulla prima occasione nulla può su uno sventaglio di diritto di Corentin, mentre la seconda palla break la spreca cercando un vincente con il rovescio, ma incrocia troppo.
Jack non riesce a trovare il ritmo neanche al servizio, che non gli viene in soccorso in nessun momento del parziale. E anche per Moutet arriva la prima palla break, sulla quale tenta un drop shot molto leggibile che vanifica l’opportunità. Nel punto successivo è Draper a cercare una smorzata, che riporta immediatamente l’avversario a break point. Il francese mette in mostra tutte le sue caratteristiche e, dopo aver girato lo scambio, si prende il gioco con un diritto inside-out. Sebbene la diagonale di rovescio rappresenti una criticità per Moutet, il numero 83 del mondo riesce a togliersi dagli impicci con lo slice che il britannico raramente gestisce nella maniera corretta e con traiettorie alte sul rovescio di Draper, che poi gioca quasi sempre corto. Il francese si porta addirittura sul 5-1 togliendo nuovamente il servizio al rivale, che appare fermo sulle gambe e in confusione tattica. Moutet chiude 6-1 il primo set.
Secondo set: Draper prende le misure a Moutet e pareggia i conti
Nel secondo set Draper appare più centrato, almeno nei propri turni di battuta e più presente nella partita. Difende il turno di servizio dopo aver subito due break consecutivi e cerca anche di farsi sentire con la voce. Trovato il ritmo in battuta, per l’inglese è essenziale trovare la via in risposta. Sul 3 a 2 in suo favore, Jack si porta sul 30 pari, ma Moutet è impeccabile con un vincente a rimbalzo e un ace di seconda. Nel settimo game si infiamma definitivamente la partita quando Moutet tenta una smorzata su cui Draper si avventa e, con la punta della racchetta, rimanda la palla nell’altro campo, ma Corentin, sorpreso, sbaglia il passante. Per il francese c’è stato un doppio rimbalzo sul recupero del numero 5 del mondo e chiede la video review.
Dopo una lunga analisi, il giudice di sedia non ravvede nessuna irregolarità, ma Moutet non ci sta e protesta con veemenza. Le immagini, a dire la verità, non risultano chiarissime, tuttavia sembra proprio che Draper colpisca con il telaio prima che la palla tocchi terra. Il gioco successivo è il turning point del set e forse del match: il francese, forse deconcentrato dalla discussione di poco prima, inizia a scricchiolare nel turno di battuta, con molti errori e poche prime, offrendo la prima palla break del set, che però annulla egregiamente alla sua maniera. Regala un’ulteriore possibilità di spedire Draper a servire per il secondo parziale e questa volta non riesce a salvarsi, commettendo un errore in lunghezza. Sul 5 a 3 Jack si spegne completamente e gioca il game peggiore della sua partita, che già non brillava per prestazione. Perde la battuta a 0 e permette a Moutet di accorciare le distanze e soprattutto di tornare on serve. In un momento non certo esaltante della partita, il francese non sfrutta l’inerzia del match che sembra tornata a essere dalla sua parte e offre a Jack due set point. Basta il primo per riportare il computo dei set in parità e rimandare il verdetto al terzo.
Terzo set: Moutet non ne ha più e Draper si prende il match d’autorità
Dopo un finale di set caotico, il terzo parziale non si discosta di troppo dal solco tracciato. Draper conferma, al netto del passaggio a vuoto quando ha servito per il set, di aver ritrovato la continuità in battuta, ma anche efficacia da fondocampo. Nel secondo gioco Moutet va vicino a subire il terzo break consecutivo, ma annulla la palla break dominando un punto in cui Jack non può far altro che rincorrere la pallina da una parte all’altra del campo, prima di venire passato una volta chiamato a rete con l’ennesimo drop shot. I turni di battuta filano via veloci per entrambi, con equilibrio e senza scossoni, se non un servizio da sotto da parte di Moutet che scalda il pubblico. Nel settimo gioco il francese inizia a mostrare segni di cedimento fisico, vista anche la battaglia di quasi quattro ore contro Holger Rune. Nello specifico il problema sembra essere alla gamba sinistra e, infatti, Corentin al cambio campo richiede l’intervento del fisioterapista. Al rientro in campo, Moutet offre due palle break che hanno i connotati di due match point. La prima la spreca Draper che, nel recupero su una smorzata, mette troppa foga nel diritto, schiantandosi pure nella rete sulla scivolata. L’inglese ha l’opportunità di chiudere la partita al servizio, che in questo set ha fin qui funzionato alla perfezione. Moutet prova a non mollare e si porta sul 30 pari in risposta, ma Jack si prende il match point con un rovescio incrociato vincente dopo uno scambio in cui il numero 83 del mondo ha tentato di tutto per scardinare il tennis di Draper. La quinta testa di serie chiude infine con una volée vincente un match in cui per lunghi tratti non ha esibito il suo gioco più brillante. La sensazione è che, comunque, contro Carlos Alcaraz debba rispolverare la versione migliore di se stesso per progredire ulteriormente.