Un eroico Francesco Maestrelli vince il Challenger diFrancavilla
Per capire bene cosa è successo oggi al Challenger 75 di Francavilla al Mare (terra battuta) è necessario fare un passo indietro e tornare alla semifinale di sabato in cui Francesco Maestrelli ha ballato a lungo sull’orlo del baratro. E, ad essere sinceri, quando l’azzurro si è fatto prematuramente brekkare dallo svizzero Dominic Stricker, devo confessare che ho pensato che la partita fosse malamente indirizzata. Infatti il 22enne nativo di Grosshochstetten, ora al n.258 ma già in top 100 nell’ottobre 2023, si è portato a casa (6-3) il primo parziale senza soffrire troppo, dando oltretutto l’impressione di essere in pieno controllo.
Impressione ulteriormente confermata dall’andamento del secondo set in cui il tennista pisano si è trovato sotto 1-4 con doppio break. A quel punto ci piace immaginare che a Francesco siano passati davanti agli occhi i suoi ultimi due anni che potremmo eufemisticamente definire complicati, col rischio concreto di passare da grande promessa del tennis italiano, con la ciliegina della convocazione in Davis nel 2022 come sparring, a potenziale grande delusione. Non sappiamo se tutto questo sia veramente passato per la testa di Francesco o se ci stiamo semplicemente inventando la sceneggiatura di un film. Comunque sia c’è anche da dire che l’avevamo incontrato recentemente a Monza e ci era parso sereno, consapevole che, prima o poi, il brutto momento sarebbe passato.
Così a quel punto l’azzurro si è attaccato al match quasi con disperazione, rifiutando di lasciar andare una partita praticamente persa. In questo modo ha insinuato un dubbio nella mente dell’avversario che probabilmente stava già pensando alla finale. Francesco ha così recuperato i due break, poi l’incontro è andato sulle montagne russe non facendo mancare le emozioni al numeroso pubblico che gremiva gli spalti della località abruzzese. Molto palpitante anche il tie-break in cui Stricker ha avuto due match point, non sfruttati i quali, si è ritirato per un problema fisico di cui non si erano avute avvisaglie, se non per un bizzarro servizio dal basso sul 7-7 che infatti aveva portato l’italiano a match point.
A questo punto per la finale contro il monegasco Valentin Vacherot ci stava tutto, dall’esaltazione agonistica al crollo nervoso. La partenza, con Vacherot avanti 4-1 con due break, faceva propendere per la seconda ipotesi. Ma Maestrelli qui a Francavilla sembra provarci gusto a partire di rincorsa: così non sono nemmeno stati sorprendenti i cinque giochi consecutivi che gli hanno consegnato il primo set. Nel secondo si va avanti coi servizi fino al 3-3 quando l’azzurro conquista un break che sarà decisivo nel confezionare il 6-4 6-4 finale in 1 ora e 45 minuti di gioco.
E non è stata una vittoria banale perché Vacherot, ora n.230 ma con un best da 110, è avversario di tutto rispetto. Oltre ad essere l’unico tennista professionista del Principato, cioè la località al mondo con la più alta densità tennistica… ma questo è un altro discorso. Il tennista pisano conquista così il suo secondo successo Challenger dopo Verona 2022, prendendosi la rivincita dopo la sconfitta di tre anni fa quando, proprio qui a Francavilla, si annunciò fragorosamente al mondo del tennis arrivando in finale, per poi perdere, dopo una partita contrastatissima, contro Matteo Arnaldi. Ma la rivincita è soprattutto su tutti i problemi che l’hanno afflitto in questi ultimi tempi, confermando che lui lassù ci può stare per davvero. Intanto risale al n.236 ATP, ad una novantina di posizioni dal suo best, ma già dalla prossima settimana (Challenger di Tunisi) sarà una storia tutta da scrivere.