Notizie

Christopher O’Connell: dai Challenger alla pulizia delle barche e ritorno

0 6

Christopher O’Connell non è stato fortunatissimo per quanto riguarda gli infortuni. Fuori per diciotto mesi tra il 2012 e il 2014 a causa di una frattura da stress alla schiena, dopo la polmonite del 2017 non riusciva a venire a capo della tendinite al ginocchio. Chris è un tennista ventiseienne di Sydney che dichiara il rovescio monomane come colpo preferito e la terra superficie prediletta; probabilmente, c’entrano qualcosa sia l’ammirazione per il campione del Roland Garros 2004 Gaston Gaudio, sia l’allenatore argentino, Fernando Ibarrola, che lo segue da quando aveva otto anni. Attualmente occupa il 121° posto della classifica, dieci posizioni più indietro del suo best ranking raggiunto lo scorso settembre.

La difficoltà di O’Connell è stata tanto fisica quanto mentale perché, come raccontato dal quotidiano australiano The Age, la tendinite tornava a farsi sentire ogni volta che tentava di riprendere a giocare. Non sorprende quindi la decisione di prendersi una pausa dal circuito Challenger nel 2018, anno iniziato con l’uscita dai primi 400 ATP dopo che si era avvicinato alla top 200. A far alzare le sopracciglia è invece l’attività alternativa che si era scelto. “Avevo deciso di pulire le barche perché ero davvero stanco di essere infortunato. L’ultima cosa che volevo fare era andare sul campo per insegnare tennis. Non volevo proprio essere in campo” spiega Chris. “Avevo avuto troppi infortuni e ho deciso di dedicarmi alla pulizia delle imbarcazioni al marina della mia zona, vicino a casa”. Suo fratello Ben lavorava al marina di Quays, una trentina di chilometri a nord del Teatro dell’Opera, così si è unito a lui. “Era molto rilassante stare semplicemente sull’acqua e pulire le barche”. Una situazione certo diversa da quella di un paio di suoi colleghi che, la scorsa primavera con il Tour fermo, si sono dati da fare fuori dal campo: Kevin Krawietz, campione in carica del doppio al Roland Garros in coppia con Mies, ha dato una mano come scaffalista al supermarket e Robin Haase si è offerto come babysitter. “Anche se la paga non era buona come quella di un insegnante di tennis, è stato piuttosto rilassante farlo per alcuni mesi mentre mi rimettevo in sesto”.

Tornato nel circuito in luglio, chiude la stagione con all’attivo appena due quarti di finale nel circuito Futures, ben lontano dal livello che aveva mostrato prima di doversi fermare. “Onestamente, ho faticato molto a ritrovare il ritmo. Solo l’anno successivo ho iniziato a ritrovare la mia strada e a vincere molti più incontri” racconta. Conseguente ai risultati, la classifica che lo aveva visto uscire dai mille torna a sorridergli e, tra il successo al Challenger di Cordenons e quello a Fairfield, nel settembre del 2019 arriva finalmente l’ingresso nella top 200, preludio a quella “sensazione incredibile” che proverà un anno dopo. Allo US open, infatti, mette a segno contro Laslo Djere la sua prima vittoria nel circuito maggiore. L’avventura si ferma lì perché ad aspettarlo al secondo turno c’è Daniil Medvedev. “É stata una bella esperienza. Solo che è troppo forte” dice. “Quelli sono lassù per un motivo. C’è una ragione perché sono top 10. Sono talmente cinici, trovano un modo per vincere quei punti, giocare il colpo giusto al momento opportuno, ma mi sono sentito a mio agio durante l’incontro”.

Chris ha ottenuto una wild card per l’imminente Australian Open. Dopo le due sconfitte all’esordio del 2017 e del 2020, sorteggiato rispettivamente contro Dimitrov e Rublev, il suo primo obiettivo della stagione è guadagnarsi una vittoria a Melbourne. Poi rivolgerà l’attenzione al prossimo passo in classifica: “Entrare in top 100 sarebbe fantastico. Entri direttamente negli Slam. Vedremo cosa succede nelle prossime due settimane”.

Con il ricordo del lavoro al marina che si allontana come una vela verso l’orizzonte, la passione di Chris per la competizione rimane sempre viva. “Apprezzo sicuramente essere ancora nel Tour” spiega. “Preferirei sgobbare nell’Europa dell’Est giocando Challenger che pulire barche, lavorare nel commercio o insegnare tennis. Mi fa apprezzare ancora più quel tipo di momenti e credo che mi abbia aiutato a progredire piuttosto velocemente in classifica nel 2019”.

Загрузка...

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Circolo della Stampa di Torino - Sporting
Spazio Tennis
Circolo della Stampa di Torino - Sporting

Altri sport

Sponsored