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Ranking del 2020 per nazioni: Serbia davanti alla Russia, Italia nona guidata da Sinner

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Concluso da pochi giorni il 2020 tennistico, quantomeno per il circuito maggiore, iniziamo a raccogliere i numeri che hanno caratterizzato la stagione. Oggi parliamo di un ranking speciale, quello delle nazioni, riferito ai soli risultati del 2020


9633  i punti guadagnati a partire da gennaio 2020 dai primi cinque tennisti serbi. Nella classifica virtuale che va a raggruppare per nazioni i punti ottenuti dai soli migliori 50 tennisti per risultati negli ultimi undici mesi, nessuna nazione ha fatto meglio di quella serba, che tra l’altro proprio lo scorso gennaio, si era imposta nella prima edizione della ATP Cup, superando in finale la Spagna di Nadal. Una indicazione piuttosto interessante perché la top 50 è la fascia di ranking che contiene tutti i protagonisti e i principali “comprimari” della stagione (tra chi ha vinto tornei quest’anno mancano solo Edmund, Seyboth Wild e Vesely, vincitori di piccoli ATP 250, giocati rispettivamente a New York, Santiago del Cile e Maharashatra).

Per la Serbia, oltre a Djokovic, troviamo Krajinovic (quarti a Cincinnati, semi a Rotterdam e Marsiglia), Lajovic (quarti ad Amburgo e Buenos Aires), Kecmanovic (titolo a Kitzbuhel e semi a Doha e New York) e Djere (vincitore a Santa Margherita di Pula e semifinalista a Kitzbuhel e Cordoba). Solo altre due nazioni hanno ben cinque giocatori presenti in questa virtuale top 50 del 2020: la prima è la Spagna che con Nadal, Carreno Busta e Bautista Agut vanta tre top 20 ai quali aggiunge due under 23 come Pedro Martinez (quarti a Rio, terzo turno al Roland Garros e tante qualificazioni centrate nei tornei che contano) e Davidovich Fokina (semi a Colonia 1 e ottavi a US Open e Bercy). Il tennis maschile iberico somma così complessivi 8094 punti, piazzandosi al terzo posto di questa virtuale classifica per nazioni.

Il terzo movimento ad avere cinque tennisti è quello degli Stati Uniti che però ha come migliore rappresentante Fritz, fermo solo al trentaduesimo posto per quel che concerne i risultati ottenuti nel 2020: la rappresentanza dei migliori tennisti a stelle e strisce non riesce – sommando anche i punti di Opelka, Sandgren, Tiafoe e Paul – ad andare oltre l’ottava posizione generale. Il secondo gradino del podio è invece prerogativa della Russia che ai punti guadagnati dalle tre punte di diamante Medvedev, Rublev e Khachanov (in tutto ben 8190) somma quelli di Karatsev, appena 111° nella classifica ufficiale, ma 47° in quella dei soli risultati del 2020 (in virtù della vittoria di ben tre Challenger).

I primi due posti occupati da Serbia e Russia – in questa classifica che analizza i risultati dei top 50 del 2020 raggruppandoli poi per nazioni – sembrano indicare come il tennis maschile tenda in questi anni a essere (insolitamente per la tradizione del nostro sport) predominio dell’est europeo. Al quarto posto assoluto troviamo un altro paese senza grande tradizione tennistica, il Canada, unica nazione ad avere tre top 15 nella classifica dei risultati ottenuti quest’anno: Raonic, nono in questo ranking virtuale con 1725 punti guadagnati da gennaio in poi, e Shapovalov e Auger-Aliassime, ai quali va aggiunto anche Pospisil che con il suo buon rendimento fa di quello canadese anche l’unico movimento a vantare quattro giocatori nella top 30.

Oltre alle nazioni già nominate, c’è solo un’altra ad avere quattro rappresentanti nella top 50 ed è l’Italia: a fare compagnia a Sinner – 20° miglior giocatore del 2020 grazie soprattutto ai quarti raggiunti al Roland Garros, al titolo a Sofia, agli ottavi a Roma e alla semi a Colonia 1 – abbiamo al 29° posto Sonego (piazzamento derivante in gran parte dagli ottavi allo Slam parigino e dalla finale a Vienna), al 38° Berrettini (che in una stagione per lui deludente ha pur sempre raggiunto gli ottavi a New York e i quarti a Roma) e al 49° Cecchinato (che sfrutta i punti della finale a Santa Margherita di Pula e quelli del terzo turno a Parigi).

Jannik Sinner – Sofia 2020 (foto Ivan Mrankov)

Un nono posto – in questa classifica redatta a fini statistici per provare a capire un po’ meglio come sia andato per i principali movimenti tennistici un 2020 molto “particolare” – che per l’Italia rappresenta un buon traguardo, considerati anche i tanti infortuni occorsi ai primi due suoi giocatori a fine 2019, Berrettini e Fognini (senza dimenticare come con grande fiducia può essere osservato il dato che vede Lorenzo Musetti essere il 61° giocatore per risultati raggiunti nel 2020).

Classifica per nazione dei punti ottenuti dai 50 tennisti ad aver fatto più punti da gennaio 2020:

  1. Serbia (Djokovic, Krajinovic, Lajovic, Kecmanovic, Djere) 9633 punti
  2. Russia (Medvevdev, Rublev, Khachanov, Karatsev) 8717
  3. Spagna (Nadal, Carreno Busta, Bautista Agut, Martinez, Davidovich) 8094
  4. Canada (Raonic, Shapovalov, Auger- Aliassime, Pospisil) 4843
  5. Austria (Thiem) 4615
  6. Germania (Zverev, Struff) 4035
  7. Francia (Humbert, Monfils, Mannarino) 3005
  8. USA (Fritz, Opelka, Sandgren, Tiafoe, Paul) 2948
  9. Italia (Sinner: 1030, Sonego: 720, Berrettini: 595, Cecchinato: 511) 2856
  10. Grecia (Tsitsipas) 2425
  11. Argentina (Schwartzman) 2220
  12. Svizzera (Wawrinka, Federer) 1780
  13. Croazia (Coric, Cilic) 1665
  14. Australia (De Minaur, Millman) 1490

Seguono altre otto nazioni presenti con un solo rappresentante: Norvegia (Ruud: 1280), Cile (Garin: 1220), Bulgaria (Dimitrov: 970), Gran Bretagna (Evans: 950), Ungheria (Fucsovics: 677), Polonia (Hurkacz: 620), Giappone (Nishioka: 540), Sud Africa (Anderson: 510).

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