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Caroline Wozniacki: “Rientro? Mai dire mai”

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Sembra passato molto più tempo dall’ultimo incontro disputato da Caroline Wozniacki, ma è stato all’Australian Open di quest’anno. Da allora, una lunga vacanza in Nuova Zelanda, la scalata del Kilimangiaro, Saint Louis (città natale del marito David Lee). “Per un po’ ho potuto godermi cose che non potevo fare mentre giocavo” commenta Caroline nell’intervista concessa a Marca.

I RICORDI – A proposito della vittoria più importante della carriera, la campionessa danese pensa a diverse pagine importanti: “Ci sono stati molti momenti e match speciali. Ovviamente, il giorno in cui sono diventata la numero uno del mondo [l’11 ottobre del 2010, ndr] e quando ho vinto in Australia. Ma ho molti ricordi: il primo torneo a Stoccolma, vincere a Montreal dopo aver lottato tanto… Mi sono divertita anche nei piccoli eventi come Charleston”. Ha affrontato la finale di Melbourne del 2018 come una delle numero 1 senza trofei Slam in bacheca, ma è riuscita a gestire la pressione. “Avevo già giocato altre finali e contro Simona mi sentivo favorita perché avevamo giocato l’anno prima e l’avevo battuta agevolmente. Eravamo entrambe molto nervose, ma poi mi sono calmata”.

SERENA E LE ALTRE – Grande amica di una Serena Williams ancora all’inseguimento del ventiquattresimo Slam per eguagliare il record di Margaret Court, Caroline non crede che quell’ultimo titolo farebbe poi una grandissima differenza. “Tutti sperano che ne vinca almeno un altro. È ovvio che ha il gioco per realizzarlo, ma non sarà facile perché ci sono tante ragazze che giocano bene. Anche se non lo vincerà, ha già dimostrato di essere la migliore tennista della storia. Possiamo sentirci fortunati ad averla vista giocare ai giorni nostri”. Oltre a Serena e a dispetto delle rivalità nel circuito, le amicizie non sono mancate e sente ancora le sorelle Aga e Ursula Radwanska, Kerber, Vekic e Karolina Pliskova, che vedo spesso quando è a Monaco. L’ultima con cui ho parlato è stata Carla Suárez quando ho saputo della sua malattia. È una persona fantastica e volevo assicurarmi che stesse bene. Siamo come una piccola famiglia e siamo sempre disponibili se l’altra ha bisogno di noi”.

IL TOUR – La decisione di lasciare il tennis è arrivata dopo averne parlato per diverso tempo con la famiglia e il marito: Un giorno ci siamo seduti e ho deciso che era ora di fare qualcosa di diverso racconta. E, riguardo a babbo e coach Piotr, aggiunge: “Mio padre è il migliore. Ero un po’ nervosa per lui perché doveva trovare un altro lavoro dopo aver passato tanti anni con me. Mi ha capito e mi ha detto che dovevo fare quello che volevo della mia vita. Che la decisione era mia”. Ha seguito in TV lo US Open, ma assicura di non aver sentito la mancanza di competere, probabilmente a causa delle condizioni in cui si è svolto: “Forse per il fatto della bolla o per l’assenza di pubblico, in nessun momento ho sentito di dover essere lì. Amo il tennis, ma negli stadi pieni.

Il circuito femminile è attualmente caratterizzato da grande imprevedibilità, con campionesse Slam quasi sempre diverse a differenza di quello maschile, dove la rivalità tra Federer, Nadal e Djokovic ha catalizzato l’interesse dei fan. Per il momento, però, Caro non si sbilancia su un giudizio definitivo: “Questa stagione, in particolare, è strana per tutto quello che sta succedendo. Non si sapeva se si sarebbe tornati a giocare, in alcuni paesi ci si può allenare e in altri no. Vedremo cosa succede quando il calendario sarà di nuovo normale. Anche nelle ragazze in passato ci sono state grandi rivalità e abbiamo Serena, che è l’icona del nostro circuito. Penso che stia arrivando una nuova generazione di tenniste pronte per il cambio della guardia”.

Tante ex colleghe di Caro si sono prese una pausa più o meno lunga dal tennis e dopo essere diventate madri, sono rientrate nel Tour, facendosi peraltro valere. Caroline non crede molto nella possibilità di un percorso simile per sé stessa, tuttavia non può non considerare che “in questa vita sono successe le cose più pazze, quindi non dirò mai ‘mai’. In questo momento, quello che voglio è vivere in modo rilassato.

LA MALATTIA – L’artrite reumatoide, diagnosticata due anni fa, le ha cambiato la vita. “Sono diventata una nuova Caroline. Un giorno vuoi alzarti dal letto e non puoi nemmeno muoverti. Sei una delle migliori tenniste del mondo, riconosciuta per le tue capacità atletiche e non ti muovi. È stato uno shock non riuscire nemmeno a muovere le braccia. Ho trovato un buon reumatologo e ora vivo una vita normale nei limiti del possibile. Alcune volte la malattia è più forte, ma in altre occasioni sono io che la sconfiggo. Sono felice di aiutare le persone a capire esattamente cos’è l’artrite reumatoide facendo molte cose tramite social media, interviste o conferenze. Quando ci è voluto così tanto tempo per arrivare alla diagnosi corretta, ho deciso che avrei aiutato in ogni modo, perché può colpire chiunque, giovane o vecchio.

Nonostante tutto questo, non l’ha mai considerata un handicap, anche perché “ho vinto il titolo a Pechino e giocato molto bene nel Masters. Devi imparare a conviverci. Come giocatore di tennis vuoi essere sempre al tuo livello più alto e a volte non è possibile. Lo vedevo come un modo per migliorare me stessa”. Ma, naturalmente, non era possibile allenarsi con continuità e partecipare a tutti i tornei. Ho dovuto ascoltare il mio corpo. A volte mi alzavo e non mi sentivo bene. La soluzione era riposare per un giorno. Alla fine ho imparato a gestirla.

RAFA XIII E IL GOAT – Se Daria Kasatkina ha commentato l’ultimo trionfo al Roland Garros dicendo di aver pianto mentre Nadal alzava il trofeo, per Wozniacki è “incredibile. In condizioni normali sarebbe qualcosa di impossibile da realizzare, ma Rafa ci ha insegnato che credendoci e con il duro lavoro tutto è possibile. È di grande ispirazione ciò che i migliori possono fare”. Sì, ma chi è il migliore? “È una risposta complicata. Forse adesso, sto con Federer. Dobbiamo vedere cosa accadrà nei prossimi anni. Penso che sia Nadal, Djokovic e Roger meritino quel titolo. Al tennis mancheranno quando si ritireranno”.

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