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Dal 2021, il Challenger di Bergamo si giocherà in autunno

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Il Trofeo Perrel-Faip di Bergamo cambia data in vista della sua sedicesima edizione. Il Challenger, che negli ultimi anni è stato il prodromo di due stagioni di grandi successi per i colori azzurri (nel 2018 fu vinto da Matteo Berrettini, N.8 ATP da lì a pochi mesi, e l’anno dopo da uno smilzo diciassettenne di nome Jannik Sinner), ha inoltrato una richiesta per uno spostamento in autunno.

L’ATP ha ascoltato gli organizzatori, e anche se la definizione della data più adatta non è ancora avvenuta (soprattutto perché il calendario dei Challenger è tradizionalmente ondivago), si sa già che dovrebbe essere fra ottobre e novembre. “E comunque sarà una data favorevole, che ci permetterà di avere un ottimo campo di partecipazione”, ha dichiarato Marco Fermi, direttore del torneo dal 2006. Il comunicato stampa del torneo è abbastanza chiaro nel dire che lo spostamento non sarà solo temporaneo, e che quindi il torneo orobico diventerà parte di una triade settentrionale di fine anno con le Next Gen Finals di Milano e le ATP Finals di Torino.

Molti ricorderanno che il torneo si stava disputando proprio nel momento dell’esplosione della prima ondata, con la bergamasca come area più colpita; per questo motivo era stata cancellata la finale fra Illya Marchenko ed Enzo Couacaud. Adesso la seconda ondata ha rimesso in discussione i programmi per l’inizio della prossima stagione, se non per l’effettiva disputa, quantomeno per la possibilità di avere il pubblico in situ, e questo sarebbe un duro colpo per l’evento. “Il pubblico rappresenta una parte troppo importante del nostro progetto”, ha dichiarato Fermi. Giocare un torneo a porte chiuse o con accesso limitato sarebbe desolante, oltre che poco rispettoso per la nostra storia. Abbiamo deciso di tornare in tempi migliori e offrire ai bergamaschi (e non solo) quello che è sempre stato: una grande festa del tennis”. 

“Il motivo della nostra scelta è semplice: febbraio è troppo vicino, e con le attuali restrizioni saremmo costretti a un torneo in tono minore, ha aggiunto. “Non ci sarebbe pubblico e una parte del budget dovrebbe essere destinata alle misure di sicurezza. Ho accolto con piacere la disponibilità dei nostri partner, i quali erano pronti a starci vicino anche con il rischio di un annullamento a ridosso del torneo, ma abbiamo preferito prenderci qualche mese in più per poter organizzare come piace a noi: questo evento deve essere un divertimento, e svolgerlo con mille limitazioni lo renderebbe soprattutto un peso”.

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