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Shapovalov in semifinale e quasi in top 10: ‘Grandioso battere Dimitrov. Lo psicologo mi aiuta’

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Sì, ma credo ci sia bisogno che Diego venga eliminato dal torneo. Quindi non ancora!“. No, Denis Shapovalov non si sta augurando per divertimento personale l’eliminazione dagli Internazionali d’Italia del giocatore simbolo del torneo, in virtù della lezione inflitta a Nadal; la sconfitta dell’argentino certificherebbe l’ingresso in top 10 di Shapovalov, traguardo che il canadese ha avvicinato battendo in tre set Dimitrov ai quarti di finale degli Internazionali d’Italia e ha tutte le possibilità di ufficializzare quest’oggi, poiché proprio a Schwartzman sarà opposto in semifinale.

Torniamo alla sfida con Dimitrov, assai gradevole esteticamente – che bello l’alternarsi degli swing dei quattro colpi di rimbalzo – e vinta dal giocatore migliore, quello che ha attaccato di più e che, probabilmente, in questo momento è semplicemente più forte. Dimitrov ha cercato con una certa insistenza il rovescio di Shapovalov, principalmente con traiettorie in back di varia lunghezza, e la tattica ha pagato in un secondo set giocato con grande attenzione; nel terzo, gli argini del bulgaro sono saltati e Shapovalov gli è saltato alla gola, firmando la quinta vittoria in altrettanti quarti di finali giocati a livello 1000.

Credo sia grandioso battere un giocatore come Grigor, è uno di quelli a cui mi ispiravo quando giocavo tra gli junior” racconta Denis in conferenza. “Mi piace molto il suo tennis. Averlo battuto, ovviamente, è un grande passo per me e per la mia consapevolezza di poter battere giocatori di questo livello“. Consapevolezza che non è propria solo del 21enne canadese, ma anche di chi lo guarda giocare: sembra che ci sia più ordine e più ‘fosforo’ in un tennis che proprio di ordine aveva bisogno, dacché sulle sue capacità tecniche e balistiche non c’erano molti dubbi.

Il merito non è soltanto di coach Youzhny, ma anche di un altra figura entrata a far parte dello staff di Denis. “Lavorare con uno psicologo mi ha aiutato molto a gestire i momenti difficili. Stanotte stavo faticando al servizio nel secondo set e ho fatto un gran lavoro rialzando il livello nel terzo“. Sembra che Shapovalov gli debba una fetta delle sue ultime vittorie, eppure non riesce proprio a ricordarne il cognome: “Si chiama Vadim, ma ora non ricordo il cognome. Anzi, non sono sicuro di saperlo! Glielo chiederò e ve lo farò sapere, la prossima volta“.

Come detto, Shapovalov è padrone del proprio destino in termini di classifica. Approdando in finale si assicurerebbe la nona posizione (scavalcando anche Monfils), vincendo il torneo farebbe retrocedere di un posto anche Berrettini, appropriandosi dell’ottavo gradino del ranking. Shapo riscuoterebbe anche il credito accumulato con Matteo alla fine del 2019, quando batté Monfils a Parigi-Bercy ufficializzando la qualificazione di Berrettini alle Finals.

Ovviamente mi piace ‘premere il grilletto’ e cercare il vincente prima possibile“, aveva raccontato dopo l’esordio a Roma. “Ma è qualcosa su cui abbiamo lavorato, soprattutto durante la pausa quando abbiamo avuto molto tempo a disposizione. Mikhail (Youzhny, ndr) sta provando a rendermi un giocatore più completo e ‘furbo’ e ho la sensazione che mi stia aiutando tento. Avere più pazienza in campo è un grande obiettivo su cui abbiamo lavorato“. Con successo, a quanto pare. Salvo miracoli del Peque, benvenuto in top 10 Denis.

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