Short Track, World Tour positivo per l’Italia. Sighel la punta diamante, ma tutta la squadra è competitiva
Cala il sipario sul World Tour 2025 e per l’Italia il bilancio è sicuramente positivo. In totale la squadra azzurra ha conquistato una vittoria ed undici podi, ma sono ben trentuno i piazzamenti in finale A o comunque tra i primi sei della classifica. Numeri sicuramente soddisfacenti per l’Italia, che ha anche centrato l’obiettivo di avere il massimo contingente alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, che ora diventano il focus principale per i nostri atleti in questi prossimi due mesi.
L’unica piccola pecca del rendimento della squadra azzurra è forse quell’unica sola vittoria, visto che i successi potevano anche essere qualcuno in più. Una vittoria arrivata grazie a Pietro Sighel, che si era imposto nei 1000 metri a Calgary proprio nella tappa d’esordio del World Tour. Un successo storico per il trentino, che non era mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio in un evento del neo circuito internazionale e dell’allora Coppa del Mondo.
Sicuramente sono stati due mesi importanti per Sighel, che ha confermato di essere la punta di diamante della squadra azzurra ed uno dei migliori al mondo. Pietro ha anche conquistato la coppa di specialità nei 1000 metri, traguardo mai raggiunto da un azzurro, ma soprattutto si presenta ai Giochi Olimpici con l’obiettivo di andare a medaglia in ogni distanza. Il programma alle Olimpiadi sarà più ampio e lascerà anche maggior possibilità di recupero agli atleti e dunque Sighel davvero può puntare a salire sul podio ad ogni gara.
Un’edizione del World Tour che ha messo in luce una squadra maschile decisamente competitiva. Thomas Nadalini è definitivamente esploso, andando a prendersi anche il primo podio a Danzica nei 1500 metri, proprio davanti a Sighel. Una crescita importante quella del settore maschile e confermata anche dai risultati della staffetta, sempre sul podio nelle quattro tappe e sempre al terzo posto, complice anche un po’ di sfortuna in alcune circostanze dove poteva arrivare anche la vittoria.
Non è stata una stagione di World Tour fortunata per Arianna Fontana, complice qualche caduta di troppo, qualche piccolo infortunio e anche la contemporaneità con la Coppa del Mondo di speed skating. Al femminile sono arrivati magari meno acuti, ma comunque le azzurre hanno mostrato di valere posizioni importanti. Questo è il caso soprattutto di Elisa Confortola, che ha accarezzato più volte la gioia individuale, soprattutto nei 1500 metri, ma il podio le è sempre sfuggito per poco.
Un podio, invece, alla fine arrivato proprio all’ultima tappa per la staffetta femminile. Il quartetto azzurro ha concluso al secondo posto con una prestazione sicuramente di alto livello, mettendo da parte anche la sfortuna che aveva colpito le ragazze nelle tre tappe precedenti. Una formazione composta da Elisa Confortola, Gloria Ioriatti, Arianna Sighel e Chiara Betti. Dunque erano fuori Arianna Fontana e Martina Valcepina, che potrebbero invece rientrare nella staffetta olimpica. Il tema infatti in campo femminile è proprio quello di capire chi saranno le cinque selezionate (Confortola, Fontane e Ioriatti sono praticamente sicure) per i Giochi e il compito del CT non sarà assolutamente facile.

