Carlos Alcaraz: “È la mia stagione migliore. Giocare la Davis è un privilegio, ma capisco Sinner e Musetti”
Carlos Alcaraz ha battuto come da pronostico Lorenzo Musetti nella sessione serale di giovedì 13 novembre alla Inalpi Arena di Torino, imponendosi per 6-4 6-1 e vincendo il suo girone da imbattuto alle ATP Finals 2025. I tre successi nel round robin consentono allo spagnolo di rimanere sicuramente davanti a Jannik Sinner nel ranking, chiudendo dunque la stagione da numero 1 al mondo per la seconda volta in carriera.
“Era il mio obiettivo di fine anno. Sapere di averlo raggiunto dopo questa partita significa davvero tanto. Sto giocando un gran tennis, sono entusiasta di continuare così. Ora mi aspetta una semifinale alle Finals, non capita tutti i giorni. Sono felice, ma adesso devo prepararmi per la semifinale“, ha dichiarato il 22enne murciano in conferenza stampa.
“A fine anno per me è sempre importante avere del tempo a casa per prepararmi bene. Sono arrivato qui con fiducia, sapendo di stare giocando un gran tennis. È questione di conoscersi, capire ciò di cui hai bisogno dentro e fuori dal campo. Quest’anno l’ho fatto bene. Credo che questa sia la migliore stagione della mia carriera, e ho ancora due tornei da giocare. Giocare la semifinale sabato sera ed eventualmente la finale domenica mi darà sicuramente meno tempo per recuperare la migliore condizione fisica (verso la Coppa Davis, ndr)“, ha aggiunto il 6 volte campione Slam.
Sulle differenze tra vincere uno Slam e la conquista della prima posizione mondiale a fine anno: “Sono sensazioni diverse. Chiudere l’anno da numero 1 è sempre un obiettivo importante, ma qui il torneo non è finito: devi tornare in albergo, recuperare, andare a dormire presto e prepararti alla semifinale. Quando vinci uno Slam, invece, è finita. Puoi rilassarti, festeggiare, goderti il momento. Qui non puoi. Quindi sì, sono emozioni proprio diverse“.
Alcaraz ha confermato infine il suo impegno di settimana prossima a Bologna per le Final Eight di Coppa Davis: “Giocare la Davis è un privilegio, è qualcosa di unico rappresentare il nostro Paese, ma credo che dovrebbero fare qualcosa per renderla più speciale. Giocarla ogni anno non è il massimo. Se fosse ogni due o tre anni, l’impegno dei giocatori sarebbe ancora maggiore. Diventerebbe davvero unica, irripetibile. Le rinunce di Sinner e Musetti? Capisco Jannik e Lorenzo. Hanno avuto una stagione lunghissima, è normale che vogliano una settimana per recuperare, andare in vacanza, preparare la pre-season. È comprensibile“.

