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Gabriel Soares: “Colamonici ha aggiunto conoscenze. La metamorfosi continua e al coastal rowing ci penso”

Dopo essersi tolto grandi soddisfazioni insieme a Stefano Oppo nel doppio pesi leggeri, conquistando un bronzo mondiale a Belgrado 2023 e soprattutto un argento olimpico a Parigi 2024, Gabriel Soares sta vivendo un nuovo capitolo della sua carriera nel tentativo di recitare un ruolo da protagonista (in un’altra imbarcazione, per via dell’eliminazione della sua precedente specialità dal programma a cinque cerchi) anche ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028.

Il canottiere azzurro è reduce da un 2025 altalenante nel doppio senior in coppia con Niels Torre, in cui è mancato qualcosa proprio nell’appuntamento clou dei Mondiali rimanendo fuori dalla finale A dopo aver ben figurato in Coppa del Mondo anche con un secondo posto a Varese. Il 28enne italo-brasiliano si è raccontato ai microfoni di OA Sport, ripercorrendo la sua stagione e proiettandosi verso il futuro.

Quali novità ha portato la nuova guida tecnica targata Colamonici?
Un cambiamento che dopo 12 anni di gestione Cattaneo non era scontato. Ormai ci eravamo abituati alla sua metodologia, mi ha seguito per molti anni e mi ero abituato al suo modello di allenamento e al suo “canottaggio”. Sono grato per aver potuto lavorare con lui, mi ha aiutato ad evolvermi sia come persona che come atleta. La nuova gestione porta aria nuova e nuovi punti di vista. Stiamo imparando cose nuove. È un direttore tecnico di tutto rispetto. E ci regala l’occasione per aggiungere altre conoscenze al nostro bagaglio“.

Con l’esclusione dei pesi leggeri dalle Olimpiadi, sei stato schierato nel doppio senior: che cambiamenti ha comportato per il tuo fisico?
Grossi cambiamenti, peso 10 kg in più rispetto alle Olimpiadi. Ho dovuto rivedere tutto dal programma di allenamento all’alimentazione. Ammetto che ora la mia corsa è molto più lenta… ma è un lavoro ancora in corso d’opera. Il mio fisico ha bisogno di altro tempo per strutturarsi e abituarsi alla nuova categoria“.

Quanto tempo ci vorrà prima che la ‘metamorfosi’ da peso leggero a peso senior possa definirsi conclusa?
La metamorfosi è molto soggettiva, è il bello di essere atleti. Un buon atleta sa ascoltare il proprio corpo e impara a conoscersi bene. Alcune cose richiedono pazienza e un incremento graduale. Il tempo preciso non è possibile saperlo. Ma cercherò di farmi trovare pronto per gli eventi importanti“.

Qual è il tuo feeling in barca con Niels Torre?
Il mio feeling in barca con Niels è stato inizialmente molto buono. Non avevamo mai remato assieme in vista di una stagione di gare internazionali. Senza ancora conoscerci bene abbiamo fatto un buon Europeo a pochi decimi dal podio, e in rapida successione abbiamo vinto l’argento in Coppa del Mondo. Col passare delle settimane abbiamo avuto grandi miglioramenti. Più feeling e più sintonia“.

Vi aspettavate di più dal risultato dei Mondiali?
Ci aspettavamo di più, dopo il miglioramento che abbiamo avuto in allenamento mi aspettavo di avere delle velocità migliori in gara. Di aver limato i nostri punti deboli. Ci aspettavamo e volevamo di più. Ma si vince o si impara“.

Nella coppia c’è tanta concorrenza in Italia, a differenza che nella punta. Quanto fa bene al movimento e quanto stimola anche voi atleti?
Nella coppia abbiamo vinto due medaglie olimpiche alla scorsa Olimpiade. Ora ci sono solo 7 posti in Italia. C’è molta selezione e per fortuna anche molti giovani promettenti che si vogliono unire alla rosa. Per me è molto stimolante, mi piace avere sempre qualcuno contro cui confrontarmi“.

Tornando a Parigi 2024, cosa ti resta di quel magico argento?
Di quel magico argento mi resterà per sempre in testa la muraglia di persone e quel tifo mai sentito prima, la pelle d’oca mi era venuta ancor prima di riscaldarmi per la mia gara. Quell’argento mi ricorderà per sempre che ho sognato in grande e che, passo dopo passo, sono riuscito ad arrivare a ciò che volevo. Mi ricorderà per sempre che niente è impossibile“.

Hai mai pensato di cimentarti nel coastal rowing? Potrebbe rappresentare una opportunità?
Ci ho pensato più volte, e continuo a pensarci ogni tanto… lo ammetto. In questo momento mi diverte e sento di poter dare ancora nel canottaggio classico. A me piacciono molto le sfide, infatti parteciperò anche alla Hyrox di Verona agli inizi di dicembre. E perché no, magari più in là mi vedrete surfare le onde con la mia barca!“.

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