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F1, la Thailandia al posto di Spa-Francorchamps nel 2028? Bangkok stanzia 1,2 miliardi di dollari per avere il proprio GP

Proseguono le grandi manovre per portare la Formula 1 in Thailandia a partire dal 2028. Il progetto è stato annunciato da tempo, ma ieri ha ricevuto un’indispensabile luce verde per trasformarsi dallo stato di “castello in aria” a prospettiva credibile e concreta. Il governo thailandese ha approvato lo stanziamento di un budget pari a 1,2 miliardi di dollari per le operazioni necessarie a imbastire l’appuntamento, come annunciato dal ministro dello sport e del turismo Sorawong Thienthong.

Non si utilizzerà l’autodromo di Buriram, dove la MotoGP corre dal 2018, troppo isolato e lontano dai centri turistici per risultare appetibile alla Formula 1 (fermo restando che l’impianto andrebbe adeguato agli standard richiesti dal Circus, il che imporrebbe un profondo lavoro di ampliamento e ristrutturazione). Il piano è quello di gareggiare a Bangkok.

L’idea è quella di ricavare un circuito cittadino nell’area del Chatuchak Park, una delle zone più sceniche e attrattive della capitale thailandese. La gara, come detto, dovrebbe nascere nel 2028, rappresentando la prima recita della F1 in Indocina dopo il collasso del fantomatico GP del Vietnam (annunciato per il 2020, cancellato a causa della pandemia e poi travolto da uno scandalo corruzione fra gli organizzatori).

Chiaramente, l’arrivo della Thailandia andrebbe a spingere fuori dal calendario qualche gara attualmente in essere. L’amministratore delegato Stefano Domenicali ha sempre detto che non si vuole superare il tetto dei 24 Gran Premi (non a caso, nel 2026 l’ingresso di Madrid eliminerà Imola). Verosimilmente, dovrà essere qualche appuntamento europeo a lasciare spazio a quello di Bangkok.

In tal senso, il Belgio appare a forte rischio. Perché è vero che Spa-Francorchamps e il management della F1 hanno firmato un accordo sino al 2031, ma esso prevede la presenza del tracciato delle Ardenne solamente in quattro stagioni, con la pista costretta a saltare un giro sia nel 2028 che nel 2030. Dunque, se uno più uno fa due, si è già capito chi farà spazio a Bangkok fra tre anni… Dopodiché, si vedrà come verrà gestita la situazione.

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