Simone Biasutti: “Livello in Italia altissimo, vorrei essere il terzo triplista per i Mondiali”
Simone Biasutti è stato il grande ospite dell’ultima puntata di Sprint Zone, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. Il triplista friulano si è reso protagonista sin qui di un ottimo 2025, in cui si è migliorato prima al coperto (16.67 metri agli Assoluti di Ancona, partecipando in seguito a Europei e Mondiali in sala) e poi anche all’aperto (16.63 a Savona).
Il 25enne azzurro ha raccontato la sua prima partecipazione ad un Mondiale Senior: “È stata sicuramente inaspettata, perché ho iniziato la stagione con l’obiettivo dei Campionati Italiani ed infatti ero riuscito a raggiungere il picco della forma lì e l’ho dimostrato. Poi ci ho sperato per gli Europei ed effettivamente la convocazione a quell’evento era già molto importante. La convocazione ai Mondiali è stata poi veramente la ciliegina sulla torta di questa lunga stagione indoor, che mi ha portato sicuramente molto orgoglio nei miei confronti. Ora posso dire di essere entrato nell’atletica dei grandi, quella seria e a cui tutti ambiscono“.
“A livello mentale l’avvicinamento è stato comunque abbastanza impegnativo perché, non aspettandomi quasi neanche gli Europei, tenere la preparazione e la forma fisica/mentale per altre due settimane non è stato facile. È stata sicuramente una prova e sono felice di averla portata a casa nel migliore dei modi. Non sono andato lì col massimo delle energie, ma ho tirato fuori tutto quello che avevo conquistando un nono posto dopo la squalifica del brasiliano Dos Santos. Sono felice di aver partecipato e di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità, quindi mi sono fatto una grande esperienza, forse la prima in cui mi sono sentito veramente un atleta maturo“, prosegue Biasutti.
Sull’ottimo debutto outdoor a Savona con 16.63: “Oggettivamente sapevo di star bene. Avevo fatto un buono scarico dopo le gare indoor e abbiamo preparato bene la stagione all’aperto, per quello che era possibile con i tempi. Mi ricordo le sensazioni dei giorni prima in allenamento e sentivo di stare bene, quindi dentro di me sapevo di poter andar lì con la mente libera e senza pensare a fastidi o magari a recuperare da allenamenti troppo pesanti. Ero proprio libero e facile. Quest’anno ho imparato ad andare in campo senza dover pensare ad una misura, senza porsi degli obiettivi metrici. Ora tendo a spostare il mio focus su cose concrete come la rincorsa, riuscire a concentrarmi e a star tranquillo, piccoli dettagli che posso effettivamente controllare. Questo mi aiuta molto, entro in gara sapendo cosa fare e poi quel che esce esce. Non ero entrato in pedana con l’idea di fare 16.70, 16.60 o 17 metri, ma con la consapevolezza di star bene e di essere in un periodo positivo a livello fisico e mentale, quindi sicuramente ci ho sperato. Dopo il primo salto, dove ho fatto 16.63 anche senza una gran tecnica non avendolo sentito benissimo, vedere comunque di aver realizzato il mio personale all’aperto avvicinandomi alla miglior misura dell’inverno mi ha dato molta sicurezza in me stesso ed in quello che stiamo facendo. Non me l’aspettavo così presto, ma è arrivato e adesso si continua così“.
Sul grande obiettivo della stagione: “Ad oggi non conosco ancora quali saranno le mie prossime gare, ma sicuramente l’obiettivo è sempre uno. Quest’anno ci sono i Mondiali di Tokyo e quindi si pensa solo a quello. Ovviamente ci sono i Campionati Italiani, fondamentali in previsione del Mondiale, ma il grande obiettivo della stagione è Tokyo e al momento sarei dentro tramite ranking. In Italia, essendoci un’ottima scuola di triplisti, la sfida principale non è quasi entrare con il ranking ma essere tra i primi tre italiani, essendoci solo tre posti disponibili. Diaz è campione del mondo, Dellavalle bronzo europeo indoor, entrambi con il minimo. La rincorsa al terzo posto è sempre aperta, quindi ce la giochiamo io, Ihemeje e altri”.
Questo e molto altro nella video intervista integrale a Simone Biasutti, nell’ultima puntata di Sprint Zone.