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Atletica, Paolo Dal Soglio: “Zane Weir vale più di 22,50. Fabbri? Quando riuscirà a sfruttare la sua potenza…”

Paolo Dal Soglio è intervenuto ad Athletics2U, appuntamento settimanale condotto da Christian Marchetti su Sport2U, web tv di OA Sport: il tecnico del getto del peso, partendo dall’oro agli Europei indoor conquistato da Zane Weir, ha parlato dello stato di salute di tutto il movimento italiano.

Dal Soglio non pone limiti alle potenzialità di Zane Weir: “Difficile dire dove può arrivare, in questo momento sembra, non vorrei essere esagerato, valere ben più di 22.50. Lo scorso anno a Belgrado ha fatto un nullo di 22.72, misurato dopo la gara perché c’era il segno“.

Importante, oltre alla condizione fisica, anche quella psicologica: “Siamo al 50/50: puoi allenarti, puoi essere un talento, ma se non c’è la componente mentale siamo al 50%. La testa fa la differenza sia in allenamento, per essere focalizzati, e poi ovviamente nella competizione. Ci sono due opzioni: è come andare incontro ad un leone, o gli corri incontro o scappi. Decidi tu. L’emozione ti può disintegrare e renderti veramente irriconoscibile, o ti può esaltare: non ci sono vie di mezzo“.

Su Leonardo Fabbri: “Ultimamente sta facendo un lavoro personale, però vedo che ci sono dei buoni risultati. Leo non ha problema di emozionarsi in gara: si esalta quasi troppo. Ha una potenza che è veramente la sua arma e nel momento in cui riuscirà a sfruttarla non ce ne sarà per nessuno. Diventa troppo esuberante e questo in gara non riesce ancora a gestirlo al meglio“.

La ricetta per migliorare: “C’è bisogno di lavorare su questo aspetto, serviranno molte gare, perché in allenamento puoi creare quello che vuoi, ma la tensione della gara va allenata in gara, quindi occorre fare più gare possibile“.

La situazione del getto del peso in Italia è rosea: “L’Italia è la seconda Nazione al mondo dopo gli Stati Uniti e questo fa impressione perché sappiamo cos’è l’atletica per gli USA. E noi siamo siamo secondi con un buon livello, con 3 atleti, uno finalmente sopra i 22 metri (Zane Weir), Leonardo Fabbri a poco meno ed ovviamente non dimentichiamoci di Nick Ponzio. Dietro c’è un fermento non indifferente se pensiamo a Sebastiano Bianchetti, Riccardo Ferrara, anche lui vicino ai 20 metri, e Lorenzo Del Gatto, anche lui a 19.78. In Italia una volta si andava in finale negli otto con 15 o 16 metri, adesso bisogna lanciare a 19 per essere sicuri“.

L’INTERVISTA VIDEO A PAOLO DAL SOGLIO

Foto: FIDAL/Colombo

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