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‘Maurizio racconta…’: Bagnaia e Irma Testa sugli scudi. Il regolamento del tiro a volo andrebbe cambiato

I MIGLIORI DELLA SETTIMANA

Voto della settimana per l’Italia: 8
Atleta della settimana (uomo): Francesco Bagnaia (MotoGP)
Atleta della settimana (donna): Irma Testa (boxe)

Quando lo speaker della kermesse iridata di Nuova Delhi ha gridato: “Red corner, Irma “butterflyyyy” Testaaaaa” per decretare (5-0 il verdetto) la vincitrice della finale dei -57 kg, ho capito che la nostra farfalla è l’idolo della boxe anche al di fuori delle nostre frontiere. Dunque, la copertina della settimana è tutta per lei: ora alla campana – dopo i titoli europei e questo iridato – manca solo l’oro a Cinque Cerchi a Parigi 2024 per entrare definitivamente nel Gotha dello sport azzurro. Bagnaia, invece, nella prima gara dell’anno in MotoGP, ha dimostrato di essere entrato in una nuova dimensione: il titolo mondiale gli ha dato consapevolezza e maturità non indifferenti: ora sa gestire meglio le gomme e sa quando è il momento idoneo per sorpassare. Inutile nasconderci, il favorito per il bis iridato è proprio Pecco. La performance che più mi ha esaltato questa settimana, però, proviene dal pattinaggio artistico. I campioni d’Europa in carica nella danza, Charlène Guignard/Marco Fabbri, hanno sfoderato una performance superlativa ed emozionante, risultando semplicemente perfetti sul piano tecnico. Questa medaglia d’argento ai Mondiali di Saitama, con tanto di primato personale ampiamente migliorato, evoca un’idea suggestiva nella mia mente: Barbara Fusar Poli potrà realizzare con i suoi allievi a Milano-Cortina 2026 il sogno che non è riuscita a materializzare come atleta? Tutti ricordiamo la caduta di Torino 2006 e lo sguardo impietrito verso il suo collega Maurizio Margaglio. Un podio a Cinque Cerchi da allenatrice alle Olimpiadi casalinghe sarebbe la chiusura del cerchio (dopo un oro ed un argento iridato sul ghiaccio) di una storia da raccontare ai più piccoli. Notevoli i miglioramenti della squadra femminile di curling, un quinto posto iridato da tenerci stretto vista l’età media più bassa fra tutte le squadre al top. Miglioramenti si vedono anche nel rugby femminile, anche se qualche errore grossolano nelle mischie e nei passaggi si commette ancora, frutto della mancanza d’esperienza delle ragazze. Stranamente, rispetto al solito, è stato un fine settimana negativo per la scherma, con il solo terzo posto del team femminile di spada, mentre nel judo ormai è un fatto normale raggiungere diversi podi nei Grand Slam (questa volta ne sono arrivati 4 a Tbilisi con Toniolo, Piras, Martina Esposito e Bellandi). Infine, da segnalare l’ottimo Campionato Europeo disputato dal karate azzurro in Spagna: 11 medaglie, di cui ben 3 ori con il picco di Angelo Crescenzo (presente a Tokio 2021) nei -60 kg del kumite.

REGOLAMENTO DA CAMBIARE NEL TIRO A VOLO?

Il regolamento delle gare internazionali nel tiro a volo è da cambiare? Dal mio punto di vista sì. Questa disciplina olimpica si è trasformata nel corso degli anni, passando dall’essere considerata di nicchia, per “pochi eletti”, ad una globalizzazione di massa: ad ogni gara di World Cup (sia di trap che di skeet) ora partecipano circa 150 tiratori provenienti da più di 50 Paesi. Tutto questo ha comportato un aumento della competitività, con svariati Paesi che prima non figuravano al top. Ora, ad esempio, su 125 piattelli di qualifica non basta neanche abbatterne 121 per avere la certezza di entrare nel Ranking Match. E pensare che ora passano 8 atleti alla fase finale, mentre prima si qualificavano solo in 6. Doha (Qatar), seconda prova di Coppa del Mondo disputata a metà marzo, gara di trap: ben quattordici tiratori – tra cui l’azzurro Daniele Resca – sono finiti a quota 121/125, per un solo posto disponibile (!) in semifinale. Troppi. Quindi, spesso dobbiamo assistere a degli interminabili (e noiosi) shoot off, che rendono il prodotto poco appetibile, anche in ottica televisiva, pensando ai dettami voluti dal CIO per le specialità olimpiche. Cosa si potrebbe fare? Ecco alcune proposte per rendere più agili le gare. Stabilire un nuovo format, con tabellone ad eliminazione diretta – come nel tennis o nel tiro con l’arco -, che sia determinato dal ranking mondiale di ogni specialità. Naturalmente gli atleti col miglior ranking si scontrerebbero a tabellone inoltrato, fino alle finali per oro e bronzo. Se si vuole rimanere con il vecchio format, in caso di parità dopo i 125 piattelli di qualifica, andrebbero eliminati i tiratori che hanno sbagliato prima degli altri, fino a far qualificare chi ha sbagliato per ultimo. In poche parole, chi sbaglia nelle ultime verrebbe premiato per aver sopportato meglio la pressione in gara. In caso di ulteriore parità dopo questi criteri, si potrebbe prendere in considerazione il ranking mondiale degli atleti ed il miglior tiratore posizionato otterrebbe il lasciapassare per la fase finale. Purtroppo nel tiro a volo non esistono i decimali nei punteggi come nel tiro a segno, quindi ci vorrebbero misure come quelle sopraccitate per migliorare lo show. Gli spettatori di sicuro ringrazierebbero.

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’

Maurizio Contino

Foto: FITAV

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