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Prada Cup, Luna Rossa può battere Ineos. C’è una nuova randa, la partenza un punto di forza

Non è una situazione disperata, come qualcuno ha tentato di insinuare a James Spithill nella conferenza stampa di presentazione delle ultime due regate dei Round Robin della Prada Cup, anzi il timoniere australiano si è dichiarato eccitato dal poter tornare in regata. Luna Rossa ha una nuova coppia di foil per arrivare a queste due regate contro Ineos al massimo delle sue possibilità con le condizioni meteo previste per sabato e domenica.

La barca del Circolo Vela Sicilia è uscita nei giorni scorsi al traino prima senz’albero e poi con l’albero prima di navigare in assetto da regata. Si è parlato anche di una randa nuova. Ma, come è noto, su queste barche sono più le novità che non si vedono di quelle che si vedono.

Le analisi dei dati dei primi due round robin, dove Luna Rossa Prada Pirelli team ha sempre perso contro gli inglesi, hanno detto che le differenze tra i due AC75 sono minime, con una leggera preferenza per la barca nera con la riga rossa in bolina e una più sensibile in poppa per gli avversari, e questo è sicuramente uno dei punti su cui si è lavorato. Anche migliorare con vento forte è stato uno degli obiettivi, gira un video dei giorni scorsi in cui la barca italiana è abbastanza imbizzarrita, al limite della scuffia; come ha detto Francesco Bruni, il vento era decisamente superiore al limite di 21 previsto per la Prada Cup. Dopo quello che è successo ad America Magic, sicuramente la gestione delle situazioni complicate è fondamentale e quella è stata una giornata perfetta, anche se con un po’ di batticuore.

Luna Rossa torna in mare per vincere le due regate che la spedirebbero alla finale Prada Cup avendo a disposizione fino al 13 febbraio per preparare la barca. Non bisogna sbagliare niente, ma è un’impresa possibile. Sabato il meteo da 13-16 nodi da sudest, condizioni per una regata intensa e spettacolare, forse domenica un piccolo rinforzo, ma senza i temporali e i fronti perturbati che hanno caratterizzato la domenica del rovesciamento di America Magic. Gli americani stanno lavorando alla grande per essere pronti dal 29 gennaio e nessuno si aspetta di vedere sul campo di regata un team azzoppato.

Francesco Bruni e James Spithill hanno ribadito che la formula con due timonieri è per loro quella giusta, che tattica e strategia cui partecipa anche Pietro Sibello funzionano anche se non hanno tutte le medaglie d’oro che mettono insieme Anslie e Scott. C’è consapevolezza del livello della barca, su cui non ci sono dubbi: la statistica insegna che le occasioni non possono essere sempre a favore degli inglesi. E’ lo stesso motivo per cui tutti sono convinti che American Magic tornerà in mare più competitiva che mai.

Si riprende a regatare senza pensare a quello che è stato. Guardando avanti, senza nessun timore. In un certo senso saranno come due finali secche. Ricordiamo che il nuovo calendario prevede una regata sabato e una domenica, se gli inglesi dovessero vincere sabato andrebbero dritti alla finale e solo dopo i due team decideranno se tornare in mare per una regata di allenamento la domenica.
In dieci partenze Luna Rossa ne ha vinte 8/9: in quello la coppia Bruni/Spithill resta un must, gli errori dopo il via fatti sono messi nel bagaglio dell’esperienza per non ripeterli. In fondo essere obbligati a vincere queste due regate per portarsi a pari punti e guadagnare il passaggio alla finale è un vantaggio psicologico. Da Il Moro di Venezia a Luna Rossa nel 2000 i recuperi impossibili ci sono sempre venuti bene.

Ultima annotazione riguarda i campi di regata. Il Race Director Ian Murray ha praticamente pensionato i campi A, B e D. L’area C, quella più visibile dalle alture attorno a Auckland, in pratica si è allargata a macchia d’olio, non è più un semplice rettangolo, grazie alla disponibilità dell’Autorità Portuale a fermare il traffico commerciale. Così resta quello stadio naturale che fa bella figura anche in televisione, ma il posizionamento delle boe è meno rigido in modo da evitare che la regata venga condizionata da un bordo obbligato.

Stefano Vegliani

Foto: Luna Rossa Challenge Press

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