Surf e windsurf in Versilia: controlli serrati e multe ai trasgressori. Come evitare la maxi sanzione
VIAREGGIO. È stretta sui controlli in Versilia per chi pratica surf, wind-surf e sup, una variante del surf - molto in voga tra turisti e appassionati - in cui si sta in piedi su una tavola utilizzando una pagaia per muoversi. La culla dei surfisti toscani - dove è sorto il primo club dedicato al surf in Italia, nel 1981 - rischia un giro di vite per l’estate 2022. E non da nuove imposizioni da parte dell’autorità, ma per l’applicazione ferrea delle norme che già da un anno sono state fissate nell’ordinanza di sicurezza balneare emessa dalla Capitaneria di porto di Viareggio. Insomma, i bagnini sono stati invitati caldamente ad aumentare l’attenzione sui possibili trasgressori. E a segnalare alla Capitaneria i “furbetti” del surf che solchino le onde in zone proibite (di fatto quelle destinate alla balneazione.
Così, mentre in spiaggia si allentano o cancellano le restrizioni imposte dalla pandemia, i bagnini della Versilia vengono invitati a effettuare segnalazioni più puntuali e a prestare maggiore attenzione a chi, tra i surfisti, contravviene alle regole. Riferendo agli uomini della Capitaneria, pronti a intervenire e a sanzionare: multa da 1.032 euro a ogni infrazione.
«Abbiamo solo chiesto e ribadito che fossero rispettate le norme che garantiscono la sicurezza dei bagnanti – spiega il nuovo comandante Alessandro Russo, insediatosi a Viareggio a settembre 2021 – l'ordinanza parla chiaro: nell'area balneabile (che in Versilia è compresa fino a 300 metri dalla costa, ndr) e negli orari riservati alla balneazione non è possibile praticare sport che possono rappresentare un pericolo per chi è in acqua». Tra questi, appunto, le discipline che prevedono l’uso di tavole che potrebbero causare incidenti. Ai surfisti è garantito – si legge nel testo tuttora in vigore – soltanto il passaggio perpendicolare alla costa fino al raggiungimento del limite oltre il quale è permessa anche la navigazione (ed è invece vietato fare il bagno liberamente). Il tutto in attesa dell’approvazione e dell’entrata in vigore di una nuova ordinanza nella quale, per quanto ribadisca i divieti già imposti da quella del 2021, si ipotizza anche la possibilità che «in caso di mare mosso e di bandiera rossa, e quindi di assenza di bagnanti in acqua – spiega il comandante Russo – si riesca ad accordare la presenza di surfisti all’interno dell’area balneabile. Per adesso si tratta solo di un’idea ancora in cantiere – chiarisce – ma potrebbe rappresentare un'apertura al surf che ad oggi non è concessa dal regolamento».
Gli appassionati però non sono tranquilli. O almeno non del tutto. «Di solito basta usare il buonsenso, di incidenti non ne sono mai capitati – commenta Alessandro Ponzanelli, socio ed ex consigliere del Nimbus Surfing Club di Marina di Pietrasanta – Noi surfisti rispettiamo il lavoro della Capitaneria di porto e non ci sogneremmo mai di mettere in pericolo i bagnanti. Personalmente, ad esempio, vado a surfare di mattino presto, quando in acqua non c’è ancora nessuno, così da non rappresentare un pericolo. Ma anche chi lo fa in altri orari sta ben attento a evitare le aree più affollate: il surf italiano è nato in Versilia, sul nostro litorale rappresenta un'attrazione, un valore aggiunto anche per il turismo. Confido che si riesca a parlarne e a trovare una soluzione: costringerlo solo oltre il limite delle boe significherebbe limitarlo eccessivamente». «Chi fa sorveglianza in spiaggia sa cosa dice l'ordinanza e come comportarsi – dichiara Luca Lippi, presidente dei balneari di Viareggio – e se c'è troppa gente a fare il bagno sono proprio i bagnini a richiamare eventuali surfisti invitandoli ad uscire. Nessuno di loro ha mai generato problemi sotto questo punto di vista ma si sono sempre dimostrati rispettosi della sicurezza di tutti».
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