Le trecce sono sempre più bionde e, sempre più spesso, infilate sotto cappelli multicolori. Il sorriso è quello di sempre, di quella bimba che, già a 2 anni e mezzo era sulla neve, ma che con gli sci si annoiava e prese per sfinimento la madre che le fece provare lo snowboard, imbandendole un grande futuro … sulla tavola da surf. Così se Michela Moioli oggi, nel Niaochao, lo stadio Bird’s nest, simbolo dei Giochi di Pechino, sarà la portabandiera dell’Italia alla cerimonia di apertura delle XXIV Olimpiadi, al via nell’anno della Tigre (Dirette web e Tv dalle 13), lo deve innanzitutto a se stessa e alla sua carriera, da vera pioniera per lo snowboard azzurro. Lei, classe 1995, vanta già 20 vittorie e 23 podi in Coppa, tre trofei generali nel 2016, 2018 e 2020, 6 medaglie mondiali e quell’oro olimpico del 2018.

Beijing 2022

Matthias Hangst

Michela e i Giochi, una relazione complicata

Eppure la relazione di Moioli con i Giochi, tradotta sui social, avrebbe come status un bel «It’s complicated». A Sochi 2014 la fanciulla di Alzano Lombardo arriva ragazzina con una spalla lussata ancora da riabilitare. Per le sacerdotesse dello snowboard non è una rarità: nella delegazione di Pechino 2022, c’è per esempio, anche Francesca Gallina, partita con un polso rotto, tanto per capire la tempra di queste campionesse.

Rewind. Moioli, nel 2014, non si piega per quell’acciacco agli arti superiori: «In fondo sulla tavola ci vai con le gambe», ripete sempre lei. E li ci va pure veloce. Poi quella finale maledetta: lei lanciata verso qualcosa di grande che, invece, decolla e cade su un dosso. La diagnosi è crudele: menisco, crociati. Ai Mondiali di Kirchenberg 2015 è già rinata e da allora non si ferma più. Nel 2018 si prende quell’oro che le era sfuggito 4 anni prima. E da li inizia anche un parallelo di amicizia con un’altra big, quella Sofia Goggia, bergamasca come lei – le due famiglie vivono a 6 km di distanza – oro come lei in Sud Corea e come lei devota alla fatica e al work out, tanto da condividere per lungo tempo palestra e staff.

Michela Moioli e Sofia Goggia, slalom a due

È li, fra pesi e ripetute, che le due olimpioniche cominciano a limare quel discorso che a giugno 2019 porta il Coni oltre l’ultimo scoglio nell’assegnazione dei Giochi Olimpici del 2026 all’Italia. Milano Cortina 2026, con quello sketch davanti al Cio (Comitato Olimpico), nacque allora «E poi nel bagno degli uffici di Losanna» dove le due ragazze provano e improvvisano allo specchio, prima della cerimonia.

Uno slalom a due che non poteva che ripetersi quando Sofia Goggia, nominata portabandiera per l’apertura di oggi si infortuna. Moioli, che era stata scelta per portare la bandiera alla chiusura, ha semplicemente fatto un… rimpasto. Ed in tempi di rielezione anche al Quirinale è bello immaginare la gioia del presidente Sergio Mattarella, che era rimasto molto colpito dalla spontaneità e dalla determinazione delle due ragazze, affidando loro il Tricolore per Pechino. «Sono onorata per questo incarico e sventolerò più forte la bandiera per Sofia e per ognuno dei 117 miei compagni», ha detto Moioli, con parole da vero capitano.

Michela e Sofia hanno scritto tante pagine di neve azzurra: Goggia in giro per il mondo; Moioli anche, ma con una predilezione per Cervinia, che è uno dei quartieri generali dove si allena la nazionale italiana dello snowboard e poi Fuerteventura per andare forte con il surf anche sull’acqua.

Michela Moioli segreta

Quando può Michela ci va con Michele, la sua dolce metà. Di lui si sa che è sportivo e istruttore di mountain bike. I loro scatti dalle vacanze sono un inno alla gioia della vita sana, fra sport, camminate, sorrisi e farfalle nello stomaco. Moioli ha due nipotini che, appena può e il protocollo lo consente, si porta sul podio quando vince. La famiglia per lei è un primo posto da inseguire anche oltre le gare: con papà condivide l’amore per la natura e il pollice verde per la coltivazione di frutti bio, compreso un tipo di mele antiche.

Ora è tutto (quasi) passato, ma il periodo del primo lockdown, per Moioli fu devastante. La sua Alzano Lombardo è stata fra le terre più colpite dal virus, ad inizio 2020. Una zona rossa dell’anima che ha scalfito il sorriso dell’atleta. Lei era in gara a Cervinia mentre il mondo stava chiudendo. Nel cuore i nonni, Antonio e Camilla, entrambi colpiti dal covid. Nonna non ce l’ha fatta ma è morta, sapendo che la sua Michi aveva conquistato un’altra coppa del Mondo. Lei rientrò accolta dal sindaco che da solo la attendeva in pazza. Anche allora le fu affidata la bandiera italiana, insieme agli stemmi del Comune. Anche allora lei giurò che se ne sarebbe presa cura e così farà oggi forte di una stagione che è cominciata full gas.

Con tre successi fra Montafon e le due tappe italiane, dopo Cervinia a fine dicembre, ecco l’ultima perla a Cortina d’Ampezzo, domenica scorsa, in una gara notturna, chiusa al fotofinish. Per Moioli è stato un antipasto del menù previsto su nel Secret garden di Beijing 2022: così si chiama quella onda sinuosa che Moioli & compagne dovranno surfare una volta più del solito. Fra le sette nuove gare che compongono il menù di questa 24sima olimpiade, allo snowboard è stata affidata una ulteriore prova a squadre.

La «dea Dei cieli», così come è soprannominata nelle stories da Il Guru dello Sci, uno dei profili social più seguiti fra gli addetti ai lavori, ci sarà. Moioli sarà in gara il 9 febbraio (Finali alle 7.30) per difendere il suo oro e ancora il 12 febbraio (Finali alle 3) nella prova a squadre. Oggi, intanto, c’è un Tricolore da sventolare, oltre Muraglia, verso un altro sogno da surfare nella neve.