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Onde, spiaggia, albergo e bungalow. Ecco il progetto del Caprilli di Livorno che scuote il mondo ippico

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Onde, spiaggia, albergo e bungalow. Ecco il progetto del Caprilli di Livorno che scuote il mondo ippico

LIVORNO. Un parco delle onde, modello Bristol. Per chi ama il surf. Una spiaggia adiacente alla grande vasca interrata, campi da beach tennis e beach volley. E due opzioni per l’area a nord della pista, concepita in due sezioni: un’arena per spettacoli o, in alternativa, campi da calcio e calcio a cinque. Il progetto che scuote il mondo ippico, perché riguarda il futuro del Federico Caprilli, ha già un iter avviato. Gli enti a cui è stato sottoposto dalla proponente Indalgo srl di Milano (Comune, Regione, Sovrintendenza, Arpat, Autorità Idrica etc…) hanno stabilito che dovrà essere sottoposto a valutazione ambientale. Perché prevede nuove edificazioni, utilizzo di suolo e deve fare i conti con vincoli, limiti di dimensionamento e utilizzo delle risorse, a partire da quelle idriche. Le osservazioni, insomma, sono molte e stringenti.

Intanto però il mondo dei cavalli – dagli allenatori ai proprietari fino agli appassionati del galoppo – lo guarda con sospetto e preoccupazione. Perché se è vero che la pista da corsa viene mantenuta, è altrettanto vero che i purosangue non sono al centro dell’attenzione del piano unitario, che diventa invece la piscina da surf con le onde. Un impianto per cui è stimata la presenza massima di 200 atleti (100 per ora) più 50 accompagnatori con un’area “di sosta” di 1.660 mq. A fianco, assai più modesta nelle dimensioni, una piscina ludica. Attorno una spiaggia che presenta (lato accesso da viale Italia) due campi da beach tennis e beach volley. Il progetto prevede anche la realizzazione di un albergo a 3 piani (stessa altezza dell’Hotel Atleti) dalla parziale demolizione delle scuderie, un ristorante ed una serie di bungalow al confine col parco della Ceschina oltre a parcheggi per 266 posti auto. Quanto alle volumetrie parliamo di 2.650 mq di commerciale, 3.000 mq nuovi per il turistico e 1.250 di riuso, 930mq di direzionale. E i cavalli? La pista rimane, per le corse. Ma lo spazio per l’ippica, senza le scuderie, appare limitato. Alcuni addetti ai lavori, recentemente, hanno detto che i cavalli non corrono bene con una megapiscina dentro l’anello. E chiedono che il Caprilli mantenga la vocazione essenziale dell’ippica (galoppo ed equitazione). Intanto però il progetto firmato dall’architetto livornese Paolo Monti va avanti. In attesa di una gara che assegni la gestione dell’area per cui servono ingenti risorse private. —

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