Più che una nuova disciplina è un ritorno alle origini: il powsurf - il termine è una crasi tra powder, neve fresca in inglese, e surf - è la nuova mania da snowboarder e ha a che fare con la prima tavola da snowboard mai costruita, da un certo Sherman Poppen, in Michigan nel 1965. A dire il vero lui lo chiamava snurfing, ma il concetto poco cambia. Aveva preso una tavola di legno e l'aveva sagomata tipo monosci, per farci divertire le figlie, che ci scendevano così, senza attacchi, in neve fresca. Il primo snowboard mai costruito non arrivò che una decina d'anni più tardi, nel 1977, quando Jake Burton, il fondatore di Burton, implementò l'attrezzo costruito da Poppen montandoci sopra degli attacchi modellati per agganciare gli scarponi.

Lo snowboarder Danny Davis con una tavola da powsurf
Lo snowboarder Danny Davis con una tavola da powsurf

Lo snowboard nel frattempo si è evoluto e, in 40 e passa anni, di salti in avanti ne ha fatti parecchi. Qualche hanno fa, poi, il pro snowboarder Wolfgang Nyvelt ha iniziato a esplorare il mondo dello snowboard senza attacchi mettendo una gomma sviluppata da lui sulla parte superiore della tavola in modo da avere un po' più di controllo anche senza la stabilità data dagli attacchi. Da qui le tavole da powsurf hanno iniziato ad essere prodotte e commercializzate anche dai brand specializzati e, complice un inverno di confinamento globale e di impianti chiusi, stanno riscuotendo sempre più successo. In definitiva si tratta di tavole da snowboard più larghe e con la punta rialzata (come nel surf), senza lamine e senza attacchi, ma solo con dei pad antiscivolo e, volendo, un leash da attaccare alla gamba che sta dietro, come nel surf. Il concetto infatti è proprio quello: si tratta di attrezzatura pensata con lo scopo di creare il feeling che si ha surfando sull'acqua, ma sulla neve. Equilibrio da esercitare al massimo livello quindi. 

Una tavola da powsurf
Una tavola da powsurf

Questo è possibile grazie agli enormi passi avanti fatti dallo sviluppo a livello tecnologico della forma, che oggi garantisce un livello di controllo della tavola mai visto prima. Le primissime tavole grezze, come quelle di Poppen, erano piatte e mancavano di forma e struttura particolari, quindi consentivano solo un controllo limitato.  L'assenza delle lamine dà la possibilità divertirsi  anche solo con 15 centimetri di neve fresca. Non è necessario trovare una pendenza incredibile ed è una tavola da utilizzare, anche nella scelta del playground, come si fa nel surf: bisogna trovare lo spot giusto. Che potrebbe essere anche essere dietro la baita o l'albergo: basta individuare un luogo con un po' di pendenza e la giusta quantità di neve fresca. 

«Se trovi le condizioni giuste è un mezzo divertente per fare esplorare qualche boschetto o quelle zone che a nessuno interessano perché gli scialpinisti e quelli che fanno backcountry cercano lunghezze e pendenze pendenze maggiori. Gli spot giusti per il powsurf possono trovarsi sui sentieri per ciaspolatori, c'è la possibilità di trovare delle belle linee». Parola di Kevin Kok, regista ed ex atleta della nazionale di snowboard italiana. « Quello che lo rende molto simile al surfè l'emozione di avere la possibilità di spostarsi sulla tavola. Non avendo i piedi impostati si può iniziare a giocare  con l'equilibrio spostando il piede in avanti, facendo sì che la tavola sia meno reattiva ma più veloce, o indietro, cambiando totalmente il felling e rallentando un pochino. Il bello dello snowboard, rispetto allo sci ad esempio, è il gioco che si ingaggia con l'equilibrio e che, nel powsurf, è al massimo livello».

Powsurf: si scende con una tavola senza attacchi e con un leash legato alla gamba che si tiene dietro
Powsurf: si scende con una tavola senza attacchi e con un leash legato alla gamba che si tiene dietro

La tavola dal feeling più simile a quello che si prova surfando l'ha realizzata Burton in collaborazione con Varial Surf Technology: si tratta di una tavola in foam 3D costruita con la stessa formula avanzata usata per realizzare i surf da onda più leggeri e innovativi. Testata nelle montagne del Vermont è perfetta per scendere in freeride quando si può contare su una discreta pendenza. 

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