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Roberto Ricci mette le ali ai surfisti: ecco il suo wing foil per volare sulle onde

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Roberto Ricci mette le ali ai surfisti: ecco il suo wing foil per volare sulle onde

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Dormire sugli allori? Non si addice a chi è capace di afferrare il vento e farsi trasportare sulle onde, veloce come un delfino, leggero come un gabbiano. Non si addice a Roberto Ricci, geniale fondatore della RRD, azienda grossetana leader mondiale nel settore del surf, del kite e del sup. Fresco di Grifone d’Oro, il massimo riconoscimento della Città di Grosseto ai suoi cittadini, Ricci non ha passato l’estate a cullare il suo premio, ma si è dedicato all’ultima diavoleria per mettere le ali ai surfisti: il “wing foil”. «Basta un filo di vento e con il wing foil si entra in un nuovo mondo. È come stare in piedi sull’acqua, una sensazione unica», dice Ricci. E non c’è dubbio su quale futuro avrà la nuova “tavola con l’ala”. Quando un anno fa ha visto il suo idolo, Robby Naish, volare sull’acqua con il nuovo wing foil, Ricci è quasi sobbalzato dall’emozione. Da appassionato del surf in tutte le sue variazioni, Ricci ha capito subito che l’intuizione di Naish era ancora una volta vincente, e da imprenditore ha iniziato a sperimentare quelle che possono essere delle varianti, soprattutto al “foil”, la tavola, e i vari componenti.

Ricci, con il wing foil stiamo assistendo alla nascita di una vera rivoluzione del “wind surf”, inteso come modo di godere il mare?

«Sicuramente è la novità dell’estate 2020. Il wing foil, con l’ala (wing) che si gonfia con l’aria internamente nei tubolari, insieme alla tavola equipaggiata con un hydrofoil, che può volare a pelo d’acqua e anche oltre con una brezza di vento, è una derivazione a metà tra il windsurf e il kitesurf. Ma allo stesso tempo è qualcosa di unico, speciale e incredibilmente alla portata di tutti nella fase di apprendimento. Quando ho visto Naish nei primi video di presentazione alle Hawaii è stato qualcosa di magnifico, da sperimentare subito e capirne i meccanismi».

Come funziona questo nuovo sport?

«Vivere il mare e l’aria aperta deve essere il principio che ti porta ad affrontare le sfide, come è successo negli ultimi anni assistendo al boom per esempio del Sup, la tavola rigida o gonfiabile per pagaiare in piedi, già entrata nel giro della grande distribuzione. E lo stesso wing foil è un’evoluzione del kitesurf, la tavola e la vela che deve essere guidata però dalla persona attraverso i cavi. La genialità della wing sta proprio nella facilità invece di governare questa ala di dimensioni ridottissime e per questo facilissima da trasportare anche in motocicletta. La wing è gonfiabile e la dimensione dipende ovviamente dalla forza del vento. Può variare dai 6 ai 3 metri quadrati, con il peso che non supera i 2,5 chilogrammi e quindi non stanca. La tavola con l’hydrofoil fa la differenza. È facilissima da manovrare con i piedi. Le due ali sottostanti danno portanza e stabilità e diventa un vero e proprio aereo che vola sull’acqua a bassa velocità. Basta una brezza o pochi nodi di vento per poter letteralmente decollare, con la velocità che rimane comunque corretta per tutte le evoluzioni possibili. E poi c’è una cosa che sorprende e che per me è qualcosa di speciale».

Che cosa l’ha incuriosita così tanto?

«Stando in piedi sulla tavola, che non è poi di grandi dimensioni, c’è sempre la possibilità di osservare tutto quello che ti circonda compreso il fondo del mare. Il silenzio (data la mancanza di attrito della tavola sulla superficie dell’acqua), poter sentire il delicato suono della brezza che increspa le onde mentre navighi in piena armonia ed equilibrio. Difficile da spiegare, ma sono sensazioni uniche, che ti fanno entrare in simbiosi con la natura a 360 gradi. Per me ogni volta che esco in mare diventa un momento unico».

Come si sta preparando la sua RRD, Roberto Ricci Designs, per affrontare il mercato e lanciare il vostro wing foil?

«Questa estate è servita per introdurre il wing foil e farlo conoscere. In Sardegna sono nate delle scuole in poche settimane e dopo qualche titubanza è stato un vero successo fra residenti e turisti. Tra l’altro c’è già stata una prima tappa, anno zero, del campionato italiano e se si pensa che la diffusione del wing foil con il Covid-19 è stata davvero minima, credo siano risultati tangibili. Negli ultimi mesi sto testando personalmente, insieme anche ai miei team riders, vari modelli di wings e foils nel mare di Castiglione della Pescaia. E quando siamo in mare intravedo che l’attenzione da parte dei turisti e degli appassionati del mare c’è, eccome. La nostra wing marchiata RRD è già pronta e disponibile sul mercato e nei centri test. Come sempre nasceranno tante varianti e su quello ci stiamo concentrando. Il divertimento è assicurato, anche ai neofiti che possono imparare in pochissimo tempo senza troppa difficoltà. Basta avere un po’ di basi e conoscere i venti della zona». —

 

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