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Sfregio alla Storia: snowboard sulla scalinata del Sacrario militare del Monte Grappa

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Sfregio alla Storia: snowboard sulla scalinata del Sacrario militare del Monte Grappa

MONTE GRAPPA. La foto che vedete qui sopra è stata pubblicata da Filippo Signor nel gruppo pubblico di Facebook "Amo il monte Grappa e dintorni...." che riunisce quasi 24 mila iscritti.

Scrive Signor nel suo post: "Lo schifo!!! Ho provato a far capire che non è il luogo adatto, ma niente.. no comment.Faccio snowboard da 25 anni, non meritate questo sport e non meritate la montagna, figuratevi il Grappa!"

Centinaia di commenti, tutti indignati, hanno accompagnato la notizia. Qualcuno aveva ipotizzato un fotomontaggio, o una fake news. L'autore della foto ne ha confermato la paternità anche alla nostra redazione, ma diverse persone hanno comunque segnalato che già nei giorni scorsi si erano viste scene simili.

Scrive Nicola Ballestrin: "...presente anch'io ...questi imbecilli si sono percorsi tutta la via eroica fino al Sacello della Madonna del Grappa con le loro tavole .... "

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LA SCHEDA SUL SACRARIO

Il Sacrario Militare di Cima Grappa è situato sul Monte Grappa all’interno della Zona Monumentale omonima nei comuni di Crespano del Grappa (TV), Borso del Grappa (TV), Cismon del Grappa (VI), Seren del Grappa (BL), Paderno del Grappa (TV). Dista 30 km da Bassano del Grappa.

Come si arriva

La Zona Monumentale è raggiungibile in auto dal centro abitato di Bassano del Grappa, percorrendo per circa 3 km la SS. 47, da dove origina la SS 141, meglio denominata 'Strada Cadorna' (ex strada militare). Inoltre, è possibile raggiungere la Zona monumentale in treno (stazione ferroviaria di Bassano del Grappa, linea Treviso-Venezia, con cambio a Venezia Mestre, circa 6 km); aereo (aeroporti di Treviso e Venezia) e nave (porto di Venezia, circa 90 km).

Orari di apertura

Il Sacrario è aperto tutti i giorni (incluso i festivi) la mattina dalle 9 alle 12, il pomeriggio dalle 14 alle 17. Sala museale e galleria chiusi il lunedì.

Il Sacrario

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Il Sacrario Militare di Cima Grappa, realizzato su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, si sviluppa, da sud a nord, sul costone di Cima Grappa a 1.776 metri di quota. Il complesso monumentale ospita i resti di oltre 12.600 Caduti italiani e più di 10.200 caduti austro-ungarici, conservati in due distinte strutture, perfettamente collegate tra loro, al centro di una serie di costruzioni destinate a servizi per visitatori e di monumenti commemorativo-religiosi.

Il Sacrario è introdotto da un ampio spiazzo che porta a una scala arcuata, delimitata esternamente da due piazzole circolari con al centro due pennoni portabandiera. Il Sacrario si articola in cinque gironi semicircolari, concentrici e sovrapposti, che si restringono verso l’alto, tanto da assumere la forma di un grande fortilizio. I gironi sono stati realizzati in muratura portante di pietra del Grappa e nella loro parte interna ospitano, in diverse tipologie di loculi, i resti dei Caduti italiani.

La grande Scala Monumentale, in posizione centrale, si arresta all’altezza del quarto girone, dove è dislocata la Tomba del Maresciallo Gaetano Giardino, Comandante dell’Armata del Grappa, deceduto il 21 novembre 1935. Da quest’ultima, a mezzo di due scalinate laterali, si accede al quinto girone, al centro del quale è stato realizzato il Sacello della Madonna del Grappa.

La costruzione, di forma circolare, è realizzata in blocchi di pietra del Grappa, al cui interno si trova la statua della Vergine con il Gesù Bambino tra le braccia, consacrata solennemente nel 1901 da Papa Pio X (restaurata successivamente agli eventi bellici del 1917-1918). Le pareti interne sono rivestite in marmo, e sulle stesse spiccano una pregevole Via Crucis in bronzo dello scultore Giannino Castiglioni, e un busto di Papa Pio X.

Il Sacrario italiano è collegato a quello austro-ungarico dalla Via Eroica (che ha origine dal Piazzale della Madonna del Grappa e termina nel piazzale di ingresso del Portale Roma) ed è caratterizzata da un percorso pavimentato in lastroni di calcestruzzo, chiuso tra sette coppie di grandi cippi sui quali, a rilievo, sono stati riportati i nomi delle località dove si sono combattute le battaglie più importanti del Grappa.

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Al termine della Via Eroica è stato eretto il Portale Roma - Osservatorio, che si sviluppa attraverso una maestosa costruzione realizzata in pietra del Grappa riproducente un grande e monumentale sarcofago. L’opera, progettata e realizzata dall’architetto Alessandro Limongelli, all’origine rappresentava l’ingresso del vecchio Sacrario Militare (al momento non agibile), mentre oggi è un vero e proprio monumento storico. Attraverso due scale esterne-laterali è possibile accedere al sovrastante Osservatorio, situato nella parte alta del Portale, che consente ai visitatori di ammirare il paesaggio circostante.

In posizione contrapposta al Sacrario Italiano (sul lato nord) è situato il Settore austro-ungarico, che ospita i resti dei caduti austro-ungarici che hanno combattuto sul Grappa. Presenta uguali caratteristiche costruttive dell’Ossario Italiano, e si articola, a differenza del precedente, in soli due gironi, con al centro una grande Cappella Votiva.

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Il Rifugio Bassano

All'interno della Zona Monumentale si trova il Rifugio Bassano, una struttura ricettiva destinata ai visitatori, che ospita gli Uffici della Direzione del Sacrario Militare, un bar, una sala pranzo al sacco, una sala ristorante con annessa cucina, le camere per il pernottamento e vari locali di servizio. Attualmente la struttura è in concessione a privati. Nel piazzale di arrivo della SS 141 (ex strada Cadorna) è situata la Caserma Milano, al cui interno è stato allestito una sala museale storica, articolato su due distinti livelli, con armi, attrezzature, foto e documenti dell’epoca. Nelle sue vicinanze è sita la sala proiezione.

Il Torrione Osservatorio sullo sperone

Nella Zona Sacra insistono altri monumenti e opere commemorative, tra cui il Torrione Osservatorio sullo sperone la Nave, localizzato alle spalle dell’ex base Nato di Cima Grappa. E' una grande opera di forma circolare, realizzata con grandi blocchi di pietra del Grappa, da cui è possibile ammirare il circostante paesaggio e individuare, in relazione a delle indicazioni riportate ad incisione sulla pietra, i luoghi delle varie battaglie del Grappa.

Il Monumento al Partigiano

Il Monumento al Partigiano, realizzato a memoria dei Partigiani della Seconda guerra mondiale caduti durante la Resistenza contro l’oppressione nazi-fascista. Il monumento è localizzato a circa 300 metri dal piazzale di arrivo della Caserma Milano, su uno sperone di roccia che affaccia sui terreni della Malga Ardosa. L’opera si articola in un percorso obbligato che inizia dalla Strada Cadorna, con un sentiero pedonale, e dopo una sosta su due piazzole semicircolari-concentriche realizzate nello stile del sovrastante Sacrario, conduce, attraverso un camminamento intagliato nella roccia, ad una piazzola terminale ove è stata collocata una statua in bronzo opera dello scultore Augusto Murer.

Vicende storiche

Durante la Grande Guerra il Monte Grappa fu protagonista di tre scontri decisivi per la fine della guerra. Dal 24 ottobre 1917 al 12 novembre 1917 ci fu il ripiegamento italiano presso Caporetto, che vide il fronte spostarsi lungo la linea Grappa-Montello-Piave. Nel marzo del 1918, il comando della 4^ Armata, alla quale era affidata la difesa del tratto fra il Brenta e il Piave, venne dato al Gen. Giardino. Dal 15 al 22 giugno 1918, invece, ci fu la cosiddetta 'Battaglia del Solstizio', dove l’esercito italiano dovette sostenere un nuova offensiva austro-ungarica, che portò alla conquista di diverse postazioni da parte nemica, ma i soldati italiani riuscirono in breve a riconquistare le vette perdute come, ad esempio, Col Moschin e Cima Grappa, portando l’esercito austro-ungarico a ripiegare in massa. Dal 24 ottobre al 4 novembre 1918, infine, ci fu la Battaglia di Vittorio Veneto che sancì la definitiva vittoria italiana sull’Impero austro-ungarico con la conseguente cattura di numerosi prigionieri e diversi pezzi di artiglieria.

Fonte: Onorcaduti, ministero della Difesa

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