Nuova Audi Q7, l’anima del campione
«Prima regola, fare bene la ricognizione». La voce di Kristian Ghedina riecheggia tra le piste di Madonna di Campiglio. Lì, nei pressi della storica 3Tre, le porte sono già posizionate e il sole illumina timido il cancelletto di partenza. Ci sono i giudici ufficiali, il cronometraggio professionale e il tipico traguardo da Coppa del Mondo, con l’enorme scritta Audi quattro Ski Cup, lo slalom gigante organizzato dalla Casa dei Quattro Anelli e dedicato a sciatori e snowboarder amatoriali.
L’atmosfera è da circuito pro, con assegnazione dei pettorali, divisioni per categorie e due manche: «Memorizzate il tracciato e cercate di migliorarvi», aggiunge Ghedina alla lista dei consigli, «se nella seconda discesa fate un tempo peggiore, significa che c’è qualcosa che non va. La mia spaccata sulla Streif nel 2004? Non vi consiglio di riprovarla». Nonostante la situazione faccia sentire tutti dei campioni, spingendo il rendimento e alzando l’asticella delle prestazioni.
Concetti cari all’azienda di Ingolstadt, che sulle Dolomiti ha portato pure uno dei suoi modelli più rappresentativi, la nuova Audi Q7: il suv full size, sul mercato da quattro anni, è stato aggiornato grazie ad un profondo restyling estetico e tecnico. Sguardo più robusto, autorevole, con il frontale rimodellato dalla mascherina single frame ottagonale, dall’assottigliamento della fanaleria e dalle grosse prese d’aria inserite nel nuovo scudo paraurti.
Con comfort da ammiraglia e un dinamismo sconosciuto alla precedente generazione, la nuova Audi Q7 cresce e si evolve anche in digitalizzazione: all’interno, infatti, la nuova plancia ormai presente su tutte le Audi di grossa taglia rende l’ambiente più hi-tech con i due display aptici. Per quanto riguarda la questione motori, infine, ai già noti propulsori V6 turbodiesel mild-hybrid da tre litri, si aggiunge il V6 benzina mild-hybrid da tre litri. Che scatta da 0 a 100 km/h in meno di sei secondi.
L’anima del campione, appunto.