«Coooool bianco tuo candor, neve, sai dar la gioia ad ogni cuooooor». Ok, il periodo di Natale è finito, ma non quello della neve, tanto che il 20 gennaio si celebra la Giornata mondiale della neve in pompa magna richiamando in alta quota i suoi adepti. Per una sciata collettiva al grido di «questa pista nera è troppo facile», ovviamente. O magari per permettere ai possessori di snowboard griffati di scattare qualche meritata foto social da un migliaio di like su Instagram. Tutto lecito, tutto molto bello, ma mentre i più sportivi si lanciano sin dall'alba tra discese e risalite in skilift, che cosa dovrebbero fare esattamente coloro che sì, amano la neve e la montagna, ma no, non sanno sciare e francamente non hanno voglia di imparare? Per loro, costretti a sorbirsi ogni volta ore e ore di «prima o poi dovresti provare» e di discussioni tra amici pseudo-esperti su raggi di curvatura & co, ecco 5 consigli per capire come sfruttare al meglio la propria Giornata mondiale della neve (e non solo).

Darsi a ciaspole/sci di fondo/slittino

Man and woman cross-country skiing

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Ok, questo potrebbe essere un consiglio semi-truffaldino. Perché dietro un «non voglio sciare, grazie» potrebbe lecitamente nascondersi un «non ho alcuna intenzione di venire in montagna per distruggermi di sport». Eppure ci sono moltissime persone per nulla attratte dalle discese che hanno invece trovano la propria dimensione ideale nelle lunghe passeggiate nella natura con le ciaspole ai piedi. O nel più blando, ma non per questo meno impegnativo, sci di fondo. In entrambi i casi, sono numerose le località di montagna che organizzano corsi per principianti e spedizioni collettive per esperti. In alternativa, poi, c'è sempre il caro vecchio slittino. Con piste dedicate – per bambini e adulti – che possono andare da poche centinaia di metri fino a una decina di chilometri.

Sperimentare la cucina di montagna

Worming up

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Rifugi e baite di montagna possono regalare grandi gioie a chi ama rilassarsi in alta quota. Sfogliando il menu, si può facilmente trascorrere una perfetta mattinata tra caffè, krapfen alla crema, cioccolate calde, strudel di mele, frittelle ai mirtilli e vin brulè, per arrivare – verso ora di pranzo – a taglieri di salumi e formaggi e specialità locali, dai pizzoccheri valtellinesi alle fondute valdostane, passando per i Schlutzkrapfen tirolesi. Nelle giornate di sole, poi, il tutto può essere degustato all'aria aperta, con tanto di tintarella invernale inclusa nel conto.

Scovare la Spa più vicina

Sauna with snowy mountain view

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Parliamoci chiaro: chi dalla gitarella in montagna pretende solo tanto, tanto relax la soluzione migliore è quella di trovare un'accogliente Spa. Magari con possibilità di scorrazzare sulle neve in accappatoio per spostarsi tra vasche di acqua calda e saune panoramiche. Il circuito QC Terme, in questo senso, regala numerose opzioni, tra cui gli impianti di Bormio e quelli di Monte Bianco/Pré Saint Didier.

Esplorare la zona in motoslitta

Tour on snowmobile

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Spostarsi qua e là tra le nevi della montagna, con il vento che ci scompiglia i capelli. Un sogno? Sì, soprattutto se lo si può fare senza alcuna fatica. Il trucco motorizzato, in questo caso, va sotto il nome di motoslitta. Da Andalo a Madonna di Campiglio, sono numerosissime le possibilità di escursioni in alta quota: le colonne sonore dei vari Vacanze di Natale, Scatman in primis, sono il contorno assolutamente necessario. Da canticchiare dentro il casco.

Fingersi Elsa di Frozen e cantare a squarciagola «Let it go»

World Premiere Of Disney's "Frozen 2"

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Ecco, questa è l'opzione finale. Quella di chi non vuole saperne di ciaspole e slittini, di chi ha ampiamente abusato di idromassaggi e bagno turco, di chi ha esplorato la montagna a sufficienza e forse ha già tracannato un paio di bicchierini di vin brulè al bar del rifugio. Perché sì, grazie/per colpa della Disney la parola «neve» è ormai legata a doppio filo a «Frozen» e alla principessa Elsa: e allora muniamoci di una coperta blu, trasformiamola in mantello e incominciamo a cantare «Let it go» con tutta la voce che abbiamo. I nostri figli, i nostri nipotini e tutti i bambini presenti – probabilmente – si uniranno al coro da lì a poco. La costruzione collettiva di un pupazzo di neve simil-Olaf è l'obbligatoria tappa successiva.

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