Salto con gli sci, il cambio materiali ‘fantasma’ di Daniel Tschofenig nuovo caso di fake news tedesca…
Una volta l’Hergestellt in Deutschland – il “prodotto in Germania” – era una garanzia di qualità. Evidentemente i tempi sono cambiati, poiché la proverbiale efficienza tedesca è brutalmente decaduta. Almeno nell’ambito dell’informazione sportiva, poiché nel giro di poche settimane ci troviamo di fronte al terzo eclatante caso di fake news generato dai media teutonici.
Non si parla di fonti improvvisate o poco attendibili, bensì di agenzie di stampa di riferimento (Dpa equivale all’Ansa italiana) o di televisioni di carattere nazionale (Ard sta alle TV tedesche come la Rai alle nostre).
Tutto è cominciato a fine luglio, in occasione della sciagura alpinistica in cui ha perso la vita Laura Dahlmeier. Per diverse ore si è sostenuto che la due volte campionessa olimpica fosse riuscita a mettersi in contatto con la compagna di ascesa. Fonte originale? Sommersa dal successivo tamtam mediatico. La novità è poi stata smentita, perché la trentunenne bavarese era deceduta sul colpo. Nel frattempo, però, la velina era stata ripresa acriticamente da troppi media, non solo teutonici.
Può anche essere compreso questo episodio, figlio forse della confusione di quelle drammatiche ore, nonostante la deontologia imponga che qualsiasi voce debba essere verificata e confermata prima di essere pubblicata. Però, quanto accaduto successivamente non ha proprio alcuna attenuante, poiché si entra nell’ambito dell’ignoranza e della mancata comprensione.
Qualche settimana dopo, quando la federazione tedesca ha comunicato l’infortunio della combinatista Maria Gerboth, chi ha ripreso la notizia nell’agenzia di stampa DPA ha scritto che si trattava di un duro colpo per l’atleta e per la squadra teutonica, poiché significava non poter partecipare ai Giochi olimpici di Milano Cortina 2026. Peccato che la combinata nordica femminile non sia inserita nel programma delle Olimpiadi! La ragazza, quindi, non avrebbe mai potuto prendere parte alla manifestazione a Cinque cerchi!
Come si suole dire, non c’è due senza tre. Nei giorni scorsi, il sito della televisione ARD ha annunciato un “sorprendente cambio di materiali” per Daniel Tschofenig, stella del salto con gli sci. Il ventitreenne austriaco, nella stagione 2024-25 vincitore dei due allori più prestigiosi messi in palio (la Tournée dei 4 Trampolini e la Coppa del Mondo), non utilizzerà più sci Augment, bensì Van Deer (il marchio di proprietà di Marcel Hirscher). Segue successiva disquisizione su come i test con i “nuovi materiali” abbiano dato esito positivo e si sia deciso per cambiarli.
Chi segue il salto con gli sci assiduamente ha già capito tutto. Al lettore occasionale basti sapere che, in realtà, Augment e Van Deer sono lo stesso sci! Semplicemente, Tschofenig utilizzerà un marchio differente per mere ragioni commerciali, ma l’attrezzo sarà sempre il medesimo. Altro che “sorprendente cambio di materiali”, ci troviamo di fronte a una “ovvia operazione di marketing”. Però, chi si è occupato della materia (che in Germania dovrebbe essere pane quotidiano quanto in Italia possono esserlo il ciclismo o i motori), ha preso un granchio colossale.
Sostanzialmente, è come se dalle nostre parti si annunciasse un’ipotetica clamorosa uscita di Ducati dalla MotoGP in favore di un eclatante ingresso di Italdesign Giugiaro nel Motomondiale con Marc Marquez e Francesco Bagnaia come piloti. Sarebbe una mera operazione commerciale decisa da Lamborghini, che controlla entrambi i marchi, ma qualche media di primo piano la vendesse come un cambiamento epocale.
Insomma, se al giorno d’oggi si dovesse fare un corso di giornalismo e informazione, i colleghi tedeschi potrebbero essere presi a esempio. Negativo, però. Sic transit gloria mundi, verrebbe proprio da dire. A margine, è doverosa una riflessione. Se questo genere di situazioni si propone su argomenti frivoli quali lo sport, figuriamoci cosa può accadere quando si parla di questioni molto più serie… Allora bisognerebbe usare un’altra locuzione latina, Mala tempora currunt.