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Salto con gli sci, Austria in emergenza. Si arruolerà Lisa Hirner per salvare una medaglia nel salto?

Nel fine settimana, a Hinterzarten si sono disputate svariate gare valide per i circuiti minori del salto con gli sci. Quanto accaduto nel sud-ovest della Germania merita di essere approfondito, perché potrebbe avere implicazioni di rilievo nell’imminente inverno sul massimo livello della disciplina e della combinata nordica.

Il focus è sul settore femminile, poiché alle competizioni ha partecipato anche l’austriaca Lisa Hirner. La stiriana, prossima a compiere 22 anni, è una delle donne di vertice nella combinata nordica. Tanti podi in Coppa del Mondo e una medaglia di bronzo ai Mondiali 2025, conquistata peraltro nel mezzo di una stagione flagellata da ripetuti malanni, tracciano il profilo di una combinatista di primo piano.

Ebbene, Hirner si è presentata al via delle due prove di Intercontinental Cup (il circuito cadetto delle ragazze) e ottenuto risultati di rilievo assoluto. Quarta sabato e, soprattutto, vincitrice domenica. Non ha solamente guadagnato l’eleggibilità per il massimo circuito (sarebbe stato sufficiente un piazzamento nella top-15), ma a questo punto ha aperto un sentiero verso un’area inesplorata.

Settimana scorsa, nel giro di pochi giorni, l’Austria del salto con gli sci femminile ha perso le sue due atlete più quotate. La vulcanica Eva Pinkelnig infortunatasi a Predazzo e la tenebrosa Jacqueline Seifriedsberger, ritiratasi all’improvviso anche a causa dell’incidente occorso alla connazionale. Sostanzialmente, in un battibaleno sono venute meno le due donne su cui fare affidamento per risultati di primo piano e per la prova a squadre miste dei Giochi olimpici.

“Da liegt der Hase im Pfeffer”, ossia “qui la lepre è nel pepe”. Si tratta dell’equivalente in lingua tedesca dell’italico modo di dire “qui casca l’asino”. Senza Pinkelnig e Seifriedsberger, il quartetto austriaco del mixed team event viene fortemente ridimensionato. Su chi si può contare? Lisa Eder è una ragazza di talento, ma deve ancora essere sviluppato appieno e non è chiaro se potrà mettere interamente a frutto le sue qualità (si parla di chi ha dovuto fronteggiare un gravissimo infortunio in un passato non recentissimo).

Julia Mühlbacher, improvvisamente promossa dalle circostanze da numero quattro a numero due, si è resa occasionalmente protagonista di qualche estemporaneo lampo, ma sinora non ha mai dimostrato di avere il proverbiale “cambio di passo”, oppure di essere in grado di fare la differenza con continuità; è ancora giovane (21 anni), ma non fornisce alcuna garanzia.

Per il resto, in Austria sono costretti a raschiare il fondo del barile. Marita Kramer, ex atleta di vertice ormai perduta, ha definitivamente detto basta. Chiara Kreuzer, altra donna capace di lottare per vittorie e podi in passato, appare ormai decaduta definitivamente. Hannah Wiegele e Meghann Wadsak, di fatto nuova numero tre e quattro del movimento, non hanno mai fornito prestazioni di spessore. Certo, la seconda è ancora una teenager, quindi potrebbe crescere cammin facendo. Quando, però? I Giochi olimpici sono tra poco più di quattro mesi e di tempo non ce n’è!

Ecco, allora, apparire la nuova via aperta da Hirner. Un’ipotesi sinora non contemplata, quella di volgersi alle combinatiste quali risorsa d’emergenza per sostenere un movimento azzoppato. Si potrebbero chiamare all’appello anche altre ragazze oltre a Lisa, una cui specializzazione (magari solo temporanea) sarebbe eclatante.

Vale la pena di ricordare come la combinata nordica femminile non faccia parte del programma dei Giochi olimpici di Milano Cortina 2026 e che, improvvisamente, per tante sia sorta la possibilità di mettersi al collo una medaglia. Che Hirner possa essere superiore a Mühlbacher è tutto da dimostrare, ma sic stantibus rebus ogni ipotesi vale il suo contrario. Il confronto diretto può avvenire solo nelle gare di Coppa del Mondo, con le probanti velocità di stacco del circuito maggiore.

La domanda da porsi, in Austria, è “perché non provarci?” I posti nel massimo circuito sono sei e tre si sono liberati nell’arco di poche settimane. Se si fosse nei panni di Lisa, un pensierino a volgersi al salto con gli sci lo si farebbe. Dopotutto, cosa si perderebbe? Un inverno in una disciplina destinata a essere eclissata da tante altre?

Soprattutto, se si fosse nei panni di Mario Stecher – direttore sportivo rot-weiss-rot del comparto salto e combinata – si indirebbe in fretta e furia un’unità di crisi, una riunione con tutti i diretti interessati per valutare termini e possibilità del progetto. Se fosse veramente fattibile, avanti tutta verso l’arruolamento di Hirner e Claudia Purker, piuttosto che di Annalena Slamik (seppur ancora priva dell’eleggibilità, che però può essere guadagnata in tempo).

Se Hirner dovesse accantonare gli sci da fondo, concentrandosi solo su quelli da salto, come ha già fatto provvisoriamente la norvegese Gyda Westvold Hansen e definitivamente l’italiana Annika Sieff, si potrebbe concretizzare una sorta di diaspora delle combinatiste di vertice. Una migrazione potenzialmente anche più ampia, perché in Finlandia Minja Korhonen ed Heta Hirvonen hanno a loro volta di recente gareggiato con le specialiste, dimostrando di non essere poi così inferiori a Julia Kykkänen, numero due del movimento finnico…

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