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Salto con gli sci, Marita Kramer si ritira. Rovinata dal Covid, smette a 23 anni e rinuncia a Milano Cortina 2026

Marita Kramer, saltatrice austriaca classe 2001, ha comunicato tramite i propri profili social network il suo precoce ritiro dall’attività agonistica. Vincitrice della Coppa del Mondo 2021-22 e di ben 15 gare (meglio di lei, solo altre sei atlete nella storia del massimo circuito), ha avuto la sfortuna di essere ‘rovinata’ dal Covid-19 per ben due volte.

La prima nel febbraio del 2021. Alla vigilia della tappa programmata a Rasnov, in Romania, risultò positiva al virus e venne messa in quarantena. Tuttavia, il secondo tampone si rivelò negativo, così come quelli successivi. Non era stata contagiata, si trattava di una falsa positività, che però le impedì di prendere parte alle competizioni tenute in Transilvania (anzi, la federazione austriaca dovette adoperarsi con le intransigenti autorità romene per farla tornare in patria celermente).

In quella stagione, la 2020-21, la salisburghese si stava giocando la Sfera di cristallo e, alfine, la perse per soli 11 punti. Considerando come, nell’inverno in questione, chiuse fra le prime quattro tutte le gare a cui prese parte, è evidente come l’assenza dal round romeno risultò fatale. Le sarebbe bastata una diciannovesima piazza, oppure due venticinquesimi posti, per racimolare 12 punti.

Di fatto, il Covid la affossò definitivamente meno di un anno dopo, nel gennaio 2022. Era dominante, in quel momento. Marita aveva raccolto sei vittorie, un secondo, un terzo e un quarto posto nelle prime dieci gare stagionali. A Willingen, proprio il giorno dopo aver conseguito il sesto successo, un tampone rilevò la positività al Coronavirus. Stavolta reale, nessun errore, ma devastante per tempismo.

Impossibilitata a viaggiare e, di conseguenza a entrare in Cina, Kramer dovette rinunciare ai Giochi olimpici di Pechino, ai quali si sarebbe presentata come favorita assoluta per la conquista della medaglia d’oro. Da quel giorno non fu più la stessa. Riuscì comunque a vincere la Coppa del Mondo 2021-22, ma le sue performance peggiorarono progressivamente, sino a farla sprofondare nell’anonimato.

“La verità è che da anni fatico a essere felice e a trovare uno scopo nella mia vita” – ha scritto ieri su Instagram, motivando la sua decisione – “ho sempre avuto il sogno di vincere una medaglia olimpica, è la motivazione che mi guidava in ogni singolo giorno. Onestamente, dover rinunciare a Pechino 2022 è stato un colpo più duro di quanto volessi ammettere. Mi sono sempre detta che dovevo andare avanti. ‘Fra quattro anni avrò un’altra opportunità per scrivere un lieto fine’ mi dicevo. Sentivo di doverlo fare, sentivo che chi era attorno a me voleva lo facessi. Però, a un certo punto, ho smesso di vivere. Non avevo più gioia e senza gioia non c’è lieto fine. All’improvviso mi sono sentita vuota e mi sono resa conto che stavo ingannando me stessa. Non è un lieto fine, non è il finale che avrei voluto, ma vale la pena di vincere una medaglia senza gioia? Nonostante sia dura accettarlo, sono orgogliosa di avere avuto il coraggio di prendere atto di questa situazione e di ascoltare me stessa”.

Nata nell’ottobre 2001 in Olanda, ma trasferitasi al seguito della famiglia in Austria quando aveva 6 anni, Kramer avrebbe potuto essere una delle stelle più luminose nel firmamento del salto con gli sci femminile. Ha finito per esserne una meteora, seppur abbagliante nel suo breve passaggio nella volta celeste agonistica.

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