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Salto con gli sci, Giovanni Bresadola sesto a Wisla. L’Italia blinda il terzo pettorale per Milano Cortina 2026

Tra sabato e domenica, il Summer Grand Prix di salto con gli sci ha vissuto la propria seconda tappa, disputata nella località polacca di Wisla. Sono stati conferiti preziosi punti nell’ottica della qualificazione olimpica, che tuttavia non ha visto i propri equilibri spostati in maniera marcata come accaduto nel precedente weekend di Courchevel.

In ogni caso, nel settore maschile Wisla ha detto bene all’Italia e all’Ucraina. Il sesto posto di Giovanni Bresadola nella gara-lotteria della domenica (quella disputata in un nuovo format che sta venendo testato dalla Fis, in cui per stilare la classifica finale conta solo il punteggio del secondo salto) ha sostanzialmente permesso al nostro Paese di mettere in cassaforte la terza quota per Milano Cortina 2026.

Avere a disposizione tre pettorali era altamente probabile, ma non scontato, soprattutto dopo il ritiro di Andrea Campregher. Cionondimeno, la sesta piazza conseguita dal trentino – oltre a fare morale dopo il bruttissimo infortunio patito a marzo 2024 – blinda la possibilità di poter garantire un posto a ogni saltatore azzurro attualmente in attività con l’eleggibilità per Milano Cortina 2026.

Per quanto concerne l’Ucraina, sono arrivati 5 preziosissimi punti da Vitaliy Kalinichenko, il quale rafforza prepotentemente la propria posizione nell’Olympic Quota Allocation List (la graduatoria che andrà a determinare i contingenti di ogni Paese). Dunque, la nazione est europea vede “quota 2 pettorali”, ovverosia la propria ambizione massima.

Guardando allo scacchiere delle superpotenze, nella rincorsa al contingente pieno (4 pettorali), il weekend di Wisla ha detto bene alla Polonia, discretamente alla Slovenia e maluccio al Giappone. Austria e Germania sono tranquille, avranno quattro uomini ed è probabile li abbia anche la Norvegia (al riguardo, una punizione coerente per quanto accaduto ai Mondiali di Trondheim sarebbe la decurtazione d’ufficio di una quota olimpica, portando gli scandinavi a 3 come sanzione. Non succederà mai, ma questo è un altro discorso).

Niente da segnalare nel settore femminile, se non che le due gare hanno avuto lo stesso podio (prima la slovena Nika Prevc, seconda la giapponese Nozomi Maruyama e terza la canadese Abigail Strate). Una dinamica interessante, considerato come i format fossero diversi, nonché una chiara certificazione dei valori in campo.

Per dovere di cronaca, si sappia che fra gli uomini, la gara vera del sabato ha visto il clamoroso ritorno al successo del veterano polacco Maciej Kot davanti all’austriaco Niklas Bachlinger e all’altro polacco Kamil Stoch. La prova-lotteria della domenica è viceversa andata a Bachlinger, mentre la seconda piazza è stata condivisa ex aequo dal bulgaro Vladimir Zografski e dall’emergente kazako Danil Vassiliyev. Talentuoso sì, l’asiatico, ma diciannovesimo dopo la prima serie. In una competizione vera e propria, mai avrebbe potuto chiudere secondo, ma se i punti del primo salto vengono azzerati, ecco a disposizione dei golden ticket per chiunque.

Ora il Summer Grand Prix si prende un mese di pausa. Prossima tappa a Rasnov, in Romania, a metà settembre. A seguire ci sarà l’appuntamento italiano a Predazzo, sui trampolini dove a febbraio saranno conferite le medaglie di Milano Cortina 2026.

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