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Cosa ha in serbo Ryoyu Kobayashi per il 2024-25? Le prospettive della rockstar del salto con gli sci

In Giappone “sono avanti”, in tutti i sensi. Culturale, tecnologico e di fuso orario. Per restare al loro passo, dalle nostre parti si può solo giocare d’anticipo. Allora, allo scopo di non inseguirli, affrontiamo oggi l’argomento Ryoyu Kobayashi, in maniera tale da non trovarci come d’abitudine alle terga di chi è nato nel Sol Levante.

L’8 novembre, il fenomenale saltatore nipponico festeggerà il 28° compleanno. L’occasione è propizia per accendere un riflettore su di lui, quando mancano esattamente due settimane all’inizio della Coppa del Mondo. Sarà interessante vedere quale genere di competitività avrà a Lillehammer, dove il 22 novembre si alzeranno le danze, in maniera tale da capire quali possano essere i suoi obiettivi stagionali.

La sua off-season è stata intensa, perché il salto da 291 metri effettuato in gran segreto in Islanda a fine aprile è stato il tema legato al salto con gli sci maggiormente coperto a livello globale, ben più dei record abbattuti da Stefan Kraft o della cinematografica vittoria di Peter Prevc a Planica.

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Questo perché Kobayashi ha qualcosa di cui tutti gli altri sono privi. Un carisma unico, quello di chi ha un talento straordinario e – proprio per questo – scarsa voglia di applicarsi. Atleticamente parlando, il giapponese fa il minimo indispensabile. Al resto ci pensa madre natura, che alla nascita lo ha benedetto con delle qualità ineguagliabili anche per chi pratica il suo stesso sport.

Avesse l’abnegazione quasi militare all’allenamento di un Kraft o di uno Stoch, parleremmo di una sorta di Cannibale, che non lascerebbe scampo agli avversari. Per dare un’idea del personaggio, mentre ad agosto tanti colleghi di primo piano gareggiavano nel Grand Prix, a Courchevel, lui era sì in Francia, ma a fare il turista ai Giochi olimpici di Parigi!

Figura istrionica, anche nell’abbigliamento, Kobayashi non rispetta certo il paradigma dell’atleta perfetto. Anzi, non sarebbe proprio da prendere a esempio! Però, lui, può permettersi di non essere un modello. I risultati arrivano comunque. Non si vincono tre Tournée dei quattro trampolini, un oro olimpico e due Coppe del Mondo per caso!

Chissà cosa ci regalerà nel 2024-25 il più grande saltatore extra-europeo di ogni epoca. C’è ancora da colmare il vulnus dell’oro mondiale, ma questo obiettivo potrà essere conseguito solo tra fine febbraio e inizio marzo. Quale sarà il percorso di avvicinamento di Ryoyu a quei giorni, lo scopriremo a breve.

Nel frattempo ci si limita a strizzargli l’occhio. “Lo sappiamo che stai covando qualcosa, come sempre. Non vediamo l’ora di scoprire cosa hai in serbo per il pubblico” è il messaggio implicito che gli si lancia con quest’occhiolino, consci di come sia pronto a regalare un’emozione dopo l’altra nei prossimi mesi.

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