Canottaggio, il Gs Vigili del Fuoco Ravalico in Porto Vecchio è un Gruppo glorioso che non vuole mollare

TRIESTE Una società gloriosa, il Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco “Ravalico”, una delle più giovani, in FVG, con l'affiliazione risalente al 1962, che ha attraversato 35 anni di grande canottaggio, con partecipazioni mondiali ed olimpiche, poi 20 anni di buio assoluto, ed una ripresa da qualche stagione dell'attività remiera nella sede storica del Porto Vecchio. Ezio Rojc ricopre oggi il ruolo di Segretario del Gruppo Sportivo, ma a tutti gli effetti è uno dei fautori della rinascita del canottaggio nella sede del distaccamento posto all'interno della Diga: un compito importante, come anche quello di tenere i contatti con il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco.

Capo nucleo sommozzatori con la sede di servizio proprio in Porto Vecchio, il suo scopo come di tutti coloro che oggi vestono i colori bianco rossi è tenere in vita con l'attività remiera un nome, quello del Ravalico, dal passato glorioso. Che cosa si può dire del Gruppo Sportivo oggi?

«Dopo un lungo periodo di inattività, da alcuni anni la nostra società sta riprendendo il mare sulle barche da canottaggio, una “fiammella di vita” in quella che rappresenta la nostra sede storica. Oggi siamo una settantina di tesserati, se vogliamo considerare anche i nomi illustri del passato, tra questi gli olimpionici Ennio Fermo e Marino Specia (quest'ultimo frequentante ancora la nostra palestra), mentre in linea con quello che è sempre stato, a parte una breve parentesi negli anni '80, non abbiamo un'attività giovanile, per una difficoltà soprattutto logistica, di accompagnamento dei minorenni all'interno del sedime portuale».

Oggi gli atleti che si allenano ai Vigili del Fuoco sono un gruppo master/senior e, novità, una squadra femminile agguerrita, che partecipano al circuito delle gare regionali e talvolta anche nazionali, e che hanno come impegni imminenti i campionati regionali e quelli italiani di società a settembre.

«Tra le novità - prosegue Rojc - un nostro atleta che lo scorso anno ha subito un grave incidente in moto, Marco Frank, ha intrapreso l'attività pararowing, per ora solo a livello nazionale, in attesa che la sua classificazione gli permetta anche l'attività internazionale. Il punto di forza è la sede nautica del Gruppo Sportivo nell'unico punto protetto del Golfo, quello all'interno della Diga, uno specchio d'acqua usato un po' da tutte le società triestine quando il moto ondoso non permette un regolare svolgimento degli allenamenti, mentre anche gli spazi interni sono adeguati, con una palestra attrezzata che consente la possibilità della preparazione fisica, dai remoergometri alla pesistica. Un punto di debolezza, è rappresentato dalle risorse economiche: trattandosi di una costola del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, non esiste la possibilità di introitare canoni, e quanto l'Amministrazione Centrale supporta, serve unicamente alla riaffiliazione della società e per i tesseramenti degli atleti e delle figure come il DS e gli allenatori.

I Vigili del Fuoco che prestano servizio nel distaccamento, come vedono l'attività del canottaggio?

«È un po' come nei club con un corpo sociale molto variegato: molti di loro lo hanno praticato e lo accolgono in maniera favorevole, altri lo tollerano».

Una volta iniziato il processo di rinnovamento, è importante guardare al futuro prendendo esempio dal passato, per mantenere in vita una delle società remiere più blasonate in Italia.

«Potrebbe succedere di tutto o il contrario di tutto, con una sdemanializzazione dell'area dove ha sede la nostra società ad esempio. Rinascere o estinguersi? Noi da canottieri non molleremo mai: palata dopo palata».