Il canottaggio trevigiano piange Rossetto. Fu Olimpico a Monaco ’72
SILEA. Era per tutti il gigante buono, che con la sua stazza era salito al fianco di Primo Baran sul “quattro senza” delle Olimpiadi di Monaco 72. Il mondo del canottaggio piange la scomparsa di Angelo Rossetto, azzurro dal 69 al 75, quando era stato fermato per dei problemi cardiaci che ne avevano bloccato l’idoneità sportiva.
Rossetto aveva 75 anni, e da tempo gli era stata diagnosticato l’alzheimer. Nell’ultimo periodo le sue condizioni erano peggiorate, ieri mattina è mancato. In tutti questi anni c’era una persona, oltre ai familiari, che non aveva mai mancato di stargli vicino. Proprio il suo compagno di imbarcazione, Primo Baran, campione olimpico a Città del Messico ’68: ogni settimana lo andava a trovare e lo portava fuori per una passeggiata, o anche solo per un caffè. «Ho perso un amico. Era stato un grande canottiere e una bella persona, sempre disponibile e generoso», lo ha ricordato Baran.
Rossetto aveva di fatto sostituito Renzo Sambo, che con Primo Baran e Bruno Cipolla aveva vinto le olimpiadi nel ’68. Quando la federazione aveva riorganizzato le imbarcazioni, aveva fatto salire Angelo Rossetto sul “4 senza” per le Olimpiadi di Monaco ’72, insieme appunto al suo partner già da tre anni Primo Baran, Pier Angelo Conti Manzini e Abramo Albini, arrivarono decimi.
Ma la sua carriera sportiva è in particolare nel “due con”, insieme a Baran. Con cui ha ottenuto l’argento agli Europei di Klagenfurt nel ’69 (timoniere Giorgio Sajeva). E’ stato il suo primo anno d’oro, seguito poi dai sei titoli italiani, e tre quarti posti ai Mondiali.
Una volta ritiratosi dallo sport, si è concentrato sull’attività di famiglia, diventando coltivatore diretto a Cendon. E poi la passione per la “borella”, il gioco simile alle bocce. «Era proprio un gigante buono. Era fortissimo, e ha sempre dimostrato di avere un grande cuore», lo ricorda la figlia Gabriella. Lascia la moglie Luciana Corrò, i figli Gabriella e Adelio, e i cinque nipoti. I funerali saranno celebrati martedì 18 alle 15 nella chiesa di Cendon.